NAPOLI - Una Pasqua amara per i tifosi del Napoli, dopo l'ennesima delusione calcistica in questa stagione da dimenticare e consegnare al più presto agli archivi. Difficile digerire il 3-0 subìto in casa contro l'Atalanta, giunto dopo un match in cui sul terreno di gioco si sono materializzati undici pugili già battuti in partenza, senza carica e motivazioni per ottenere l'intera posta in palio e, di conseguenza, con poco rispetto verso se stessi e soprattutto nei confronti del pubblico accorso in gran numero a riempire gli spalti del Maradona. Se sui primi due gol resta qualche dubbio per i falletti commessi dagli orobici, sul terzo di Koopmeiners non c'è nulla da dire. Inutile quindi appellarsi alla poco lucida direzione dell'arbitro Pairetto. Se una squadra si mostra senza idee e senza gioco, senza voglia di reagire, non si può aggiungere molto. Lo stesso Osimhen, sistematicamente anticipato dal giovane Hien, non è riuscito a pungere, se non verso i minuti di recupero finali. Come pure Raspadori, chiamato a sostituire Kvara, e Politano non hanno praticamente mai inquadrato la porta. Centrocampo in balia delle onde, va detto: Traorè non ne ha indovinata quasi una, mentre Lobotka e Anguissa sbandavano nel tentativo di coprire i buchi lasciati liberi dai compagni. Se poi anche le celebri ali (generosi ma inefficaci sia Di Lorenzo che Mario Rui) non sono in giornata, con Rrahmani e Juan Jesus che si rivelano troppo morbidi, ecco che la frittata è fatta. Tra i pali, poi, Meret non è riuscito a fare miracoli, se non con qualche respinta centrale. E se poi dalla panchina i subentrati non compiono miracoli, non bisogna fare altro che salutare i sogni Champions e continuare a programmare la rivoluzione estiva, con un progetto tecnico nuovo, tanti volti nuovi e tante partenze. Insomma veramente difficile aggiungere altro, se non che ho trovato giustissimi e condivisibili i fischi piovuti dagli spalti. Napoli merita molto di più.
Antonio Petrazzuolo
di Napoli Magazine
31/03/2024 - 23:59
NAPOLI - Una Pasqua amara per i tifosi del Napoli, dopo l'ennesima delusione calcistica in questa stagione da dimenticare e consegnare al più presto agli archivi. Difficile digerire il 3-0 subìto in casa contro l'Atalanta, giunto dopo un match in cui sul terreno di gioco si sono materializzati undici pugili già battuti in partenza, senza carica e motivazioni per ottenere l'intera posta in palio e, di conseguenza, con poco rispetto verso se stessi e soprattutto nei confronti del pubblico accorso in gran numero a riempire gli spalti del Maradona. Se sui primi due gol resta qualche dubbio per i falletti commessi dagli orobici, sul terzo di Koopmeiners non c'è nulla da dire. Inutile quindi appellarsi alla poco lucida direzione dell'arbitro Pairetto. Se una squadra si mostra senza idee e senza gioco, senza voglia di reagire, non si può aggiungere molto. Lo stesso Osimhen, sistematicamente anticipato dal giovane Hien, non è riuscito a pungere, se non verso i minuti di recupero finali. Come pure Raspadori, chiamato a sostituire Kvara, e Politano non hanno praticamente mai inquadrato la porta. Centrocampo in balia delle onde, va detto: Traorè non ne ha indovinata quasi una, mentre Lobotka e Anguissa sbandavano nel tentativo di coprire i buchi lasciati liberi dai compagni. Se poi anche le celebri ali (generosi ma inefficaci sia Di Lorenzo che Mario Rui) non sono in giornata, con Rrahmani e Juan Jesus che si rivelano troppo morbidi, ecco che la frittata è fatta. Tra i pali, poi, Meret non è riuscito a fare miracoli, se non con qualche respinta centrale. E se poi dalla panchina i subentrati non compiono miracoli, non bisogna fare altro che salutare i sogni Champions e continuare a programmare la rivoluzione estiva, con un progetto tecnico nuovo, tanti volti nuovi e tante partenze. Insomma veramente difficile aggiungere altro, se non che ho trovato giustissimi e condivisibili i fischi piovuti dagli spalti. Napoli merita molto di più.
Antonio Petrazzuolo