Calcio
MEDIASET - Tra triplete o zeru tituli, il dilemma della scelta attanaglia l'Inter
21.04.2025 23:56 di Redazione Fonte: Sport Mediaset

Parafrasando uno slogan ormai divenuto celebre, per l'Inter oggi più che mai si tratta di oscillare tra sogni e solide realtà. Dopo la sconfitta di Bologna è vero che lo scudetto è tutt'altro che perso ma, nei fatti, pure la terza competizione è tornata in bilico: il piccolo vantaggio in Serie A si è eroso tanto che, si chiudesse oggi il campionato, ci sarebbe lo spareggio col Napoli: in Champions League ovviamente si parte da 0-0 contro il Barcellona; e in Coppa Italia è tutto aperto, l'andata con il Milan era finito 1-1.

All'orizzonte si prospettano otto partite, che possono diventare undici arrivando in finale nelle coppe e contemplando l'incredibile scenario dello spareggio, e nella testa di tanti tifosi interisti non si può più aspettare: la stanchezza del gruppo è troppo evidente, è arrivato il momento di scegliere, sacrificare questa o quella competizione per non perderle tutte e alzare almeno un trofeo. A loro fanno eco almeno altrettanti tifosi che cullano il sogno del Triplete e che sono disposti a sacrificare il rischio degli zeru tituli con la consapevolezza di aver vissuto una stagione ad altissimo livello, comunque vada.

Difficile stabilire chi abbia ragione, ognuno ha i suoi motivi per propendere da una o dall'altra parte, è qualcosa che va anche al di là dello sport, che misura come uno vede il bicchiere, mezzo pieno o mezzo vuoto, nella vita quotidiana. Una sognante propensione alla perfezione o il realismo che abbraccia una pura concretezza, dicotomia che, forse, ha avuto origine sin dalla nascita dell'essere umano. 

Una cosa, però, vogliamo dirla, perché potrebbe indirizzare il futuro dell'Inter come società a livello di percezione mondiale. Continuare a puntare su ogni competizione, di fatto non scegliendo, è dote delle grandissime squadre, come Real Madrid o Bayern Monaco per intendersi, che sanno che, su dieci stagioni, ne vivono almeno 6-7 così e, dunque, alla lunga, qualcosa di grosso lo portano sempre a casa. Senza contare il ritorno economico e di immagine, qualcosa che il calcio italiano ha dovuto mettere in secondo piano da diversi anni, a causa delle differente capacità d'investimento rispetto ai top club europei.

Se invece un'annata così resterà quasi irripetibile significa che, senza la vittoria di campionato o Champions League, tra una ventina di anni rischia di essere confusa in mezzo a tante altre della gloriosa storia nerazzurra, con tanti tifosi che magari ricorderanno più volentieri la scorsa, quella dello scudetto della seconda stella, o quelle dei successi in Coppa Italia e Supercoppa Italiana. A quel punto non aver scelto di puntare, per esempio, di più sullo scudetto (a conti fatti, l'Inter ne ha vinti due negli ultimi 15 anni) - ricordando che la garanzia di vincere non c'è mai, questo è ovvio - diverrebbe un peccato o addirittura un rimpianto.

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MEDIASET - Tra triplete o zeru tituli, il dilemma della scelta attanaglia l'Inter

di Napoli Magazine

21/04/2025 - 23:56

Parafrasando uno slogan ormai divenuto celebre, per l'Inter oggi più che mai si tratta di oscillare tra sogni e solide realtà. Dopo la sconfitta di Bologna è vero che lo scudetto è tutt'altro che perso ma, nei fatti, pure la terza competizione è tornata in bilico: il piccolo vantaggio in Serie A si è eroso tanto che, si chiudesse oggi il campionato, ci sarebbe lo spareggio col Napoli: in Champions League ovviamente si parte da 0-0 contro il Barcellona; e in Coppa Italia è tutto aperto, l'andata con il Milan era finito 1-1.

All'orizzonte si prospettano otto partite, che possono diventare undici arrivando in finale nelle coppe e contemplando l'incredibile scenario dello spareggio, e nella testa di tanti tifosi interisti non si può più aspettare: la stanchezza del gruppo è troppo evidente, è arrivato il momento di scegliere, sacrificare questa o quella competizione per non perderle tutte e alzare almeno un trofeo. A loro fanno eco almeno altrettanti tifosi che cullano il sogno del Triplete e che sono disposti a sacrificare il rischio degli zeru tituli con la consapevolezza di aver vissuto una stagione ad altissimo livello, comunque vada.

Difficile stabilire chi abbia ragione, ognuno ha i suoi motivi per propendere da una o dall'altra parte, è qualcosa che va anche al di là dello sport, che misura come uno vede il bicchiere, mezzo pieno o mezzo vuoto, nella vita quotidiana. Una sognante propensione alla perfezione o il realismo che abbraccia una pura concretezza, dicotomia che, forse, ha avuto origine sin dalla nascita dell'essere umano. 

Una cosa, però, vogliamo dirla, perché potrebbe indirizzare il futuro dell'Inter come società a livello di percezione mondiale. Continuare a puntare su ogni competizione, di fatto non scegliendo, è dote delle grandissime squadre, come Real Madrid o Bayern Monaco per intendersi, che sanno che, su dieci stagioni, ne vivono almeno 6-7 così e, dunque, alla lunga, qualcosa di grosso lo portano sempre a casa. Senza contare il ritorno economico e di immagine, qualcosa che il calcio italiano ha dovuto mettere in secondo piano da diversi anni, a causa delle differente capacità d'investimento rispetto ai top club europei.

Se invece un'annata così resterà quasi irripetibile significa che, senza la vittoria di campionato o Champions League, tra una ventina di anni rischia di essere confusa in mezzo a tante altre della gloriosa storia nerazzurra, con tanti tifosi che magari ricorderanno più volentieri la scorsa, quella dello scudetto della seconda stella, o quelle dei successi in Coppa Italia e Supercoppa Italiana. A quel punto non aver scelto di puntare, per esempio, di più sullo scudetto (a conti fatti, l'Inter ne ha vinti due negli ultimi 15 anni) - ricordando che la garanzia di vincere non c'è mai, questo è ovvio - diverrebbe un peccato o addirittura un rimpianto.

Fonte: Sport Mediaset