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IL BOMBER - Lukaku: "Con una frase Conte mi ha aiutato a trasformare un punto debole in una qualità, l'estate scorsa sapevo che sarei venuto al Napoli, l'energia del popolo napoletano è incredibile"
07.03.2025 08:04 di Redazione

NAPOLI - Romelu Lukaku, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "I difensori studiano l'attaccante, ma anche noi studiamo chi ci marca. È un gioco di adattamenti, qui in Italia la preparazione della partita è molto più importante che da altre parti. E questo rende tutto più interessante... Prima di conoscere Conte odiavo farlo". 
 
Odiavi fare cosa? 

"Giocare spalle alla porta. Al Chelsea lui fu molto chiaro: “Se non migliori questo aspetto non puoi giocare con me”. Zero alternative. Lo devo ringraziare perché quello che era il mio punto debole si è trasformato in una qualità". 
 
Giocare in quel modo ti toglie tanti gol. 

"Non credo, la strada giusta per arrivare in porta si trova sempre. Adesso giochiamo con due punte, ma fino a poco tempo fa ero in mezzo da solo. Io cerco sempre di essere dominante, se sono dominante il gol lo faccio e comunque aiuto i compagni negli inserimenti". 
 
Romelu, le tue ultime estati sono state singolari, assurde: prima sballottato tra il Chelsea, l’Inter, l’Arabia, i progetti della Juve e infine la Roma. E poi tra il Chelsea, di nuovo i sauditi e il Napoli. Ricordo in particolare l’impegno di Giovanni Manna per portarti a Torino da Allegri... 

"La prima volta non ero solo, fuori dal progetto del Chelsea c’erano anche Aubameyang e Ziyech. Ci facevano cambiare nello spogliatoio delle giovanili. Aspettavamo per settimane, rinunciando a numerose opzioni. L’estate scorsa sapevo che sarei venuto a Napoli".  
 
Ma la trattativa è stata ugualmente lunga e brodosa. 

"Questo è il business. Il club dice non ti voglio più e decide quando e spesso anche dove finirai. Ma se sei tu a volertene andare, e per ragioni serie, non hai la possibilità di farlo. Ti portano all’ultimo, ti sfiniscono. Le società hanno rapporti con la stampa e ci vuole poco per mettere in difficoltà il giocatore, per far passare l’immagine sbagliata. Credimi, ho visto cose che mai avrei pensato di vedere. Un giorno vorrei chiarire tutti questi aspetti ai più giovani, spiegando chi lavora per loro e chi contro". 

Hai detto che del Napoli ti piace soprattutto il fatto di rappresentare un popolo intero.

"È davvero stimolante, qui a Napoli tutto mi riporta alla squadra, alla passione. Il magazziniere tifa Napoli, il cuoco e gli impiegati anche. L’energia che la gente trasmette è incredibile".
 
Quando ho chiesto a Conte che tipo è Lukaku mi ha risposto “tre volte top”. Un altro allenatore non è stato altrettanto entusiasta, immagino che avrai capito di chi si tratta. 

"Penso di aver capito". 
 
È successo qualcosa fra te e Mourinho, a Roma? 

"Assolutamente no. José... José è un vincente, l’ho avuto due volte, prima a Manchester e poi alla Roma. Qualcosa è accaduto tra lui e non so chi e non volevo mettermi in mezzo. Di José non parlerò mai male, alla Roma non aveva una squadra top, ma è andato fino in fondo. Gli auguro sempre il meglio, anche in Turchia sta facendo cose fantastiche". 

Nei giorni scorsi ho rivisto alcune immagini dell’anno dello scudetto interista e devo dire che avevi lo stesso fisico di oggi.

"Ora sono meglio di allora. All’Inter ero centouno chili, qui a Napoli novantanove. Ma il mio peso forma è centodue. Novantanove, e non so perché".

A Napoli non è semplice dimagrire.

"Alla mattina non mangio mai, seguo una dieta ferrea".

Lo scudetto te lo giochi proprio con Lautaro.

"E con l’Atalanta e la Juve, che è a meno sei".

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IL BOMBER - Lukaku: "Con una frase Conte mi ha aiutato a trasformare un punto debole in una qualità, l'estate scorsa sapevo che sarei venuto al Napoli, l'energia del popolo napoletano è incredibile"

di Napoli Magazine

07/03/2025 - 08:04

NAPOLI - Romelu Lukaku, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport: "I difensori studiano l'attaccante, ma anche noi studiamo chi ci marca. È un gioco di adattamenti, qui in Italia la preparazione della partita è molto più importante che da altre parti. E questo rende tutto più interessante... Prima di conoscere Conte odiavo farlo". 
 
Odiavi fare cosa? 

"Giocare spalle alla porta. Al Chelsea lui fu molto chiaro: “Se non migliori questo aspetto non puoi giocare con me”. Zero alternative. Lo devo ringraziare perché quello che era il mio punto debole si è trasformato in una qualità". 
 
Giocare in quel modo ti toglie tanti gol. 

"Non credo, la strada giusta per arrivare in porta si trova sempre. Adesso giochiamo con due punte, ma fino a poco tempo fa ero in mezzo da solo. Io cerco sempre di essere dominante, se sono dominante il gol lo faccio e comunque aiuto i compagni negli inserimenti". 
 
Romelu, le tue ultime estati sono state singolari, assurde: prima sballottato tra il Chelsea, l’Inter, l’Arabia, i progetti della Juve e infine la Roma. E poi tra il Chelsea, di nuovo i sauditi e il Napoli. Ricordo in particolare l’impegno di Giovanni Manna per portarti a Torino da Allegri... 

"La prima volta non ero solo, fuori dal progetto del Chelsea c’erano anche Aubameyang e Ziyech. Ci facevano cambiare nello spogliatoio delle giovanili. Aspettavamo per settimane, rinunciando a numerose opzioni. L’estate scorsa sapevo che sarei venuto a Napoli".  
 
Ma la trattativa è stata ugualmente lunga e brodosa. 

"Questo è il business. Il club dice non ti voglio più e decide quando e spesso anche dove finirai. Ma se sei tu a volertene andare, e per ragioni serie, non hai la possibilità di farlo. Ti portano all’ultimo, ti sfiniscono. Le società hanno rapporti con la stampa e ci vuole poco per mettere in difficoltà il giocatore, per far passare l’immagine sbagliata. Credimi, ho visto cose che mai avrei pensato di vedere. Un giorno vorrei chiarire tutti questi aspetti ai più giovani, spiegando chi lavora per loro e chi contro". 

Hai detto che del Napoli ti piace soprattutto il fatto di rappresentare un popolo intero.

"È davvero stimolante, qui a Napoli tutto mi riporta alla squadra, alla passione. Il magazziniere tifa Napoli, il cuoco e gli impiegati anche. L’energia che la gente trasmette è incredibile".
 
Quando ho chiesto a Conte che tipo è Lukaku mi ha risposto “tre volte top”. Un altro allenatore non è stato altrettanto entusiasta, immagino che avrai capito di chi si tratta. 

"Penso di aver capito". 
 
È successo qualcosa fra te e Mourinho, a Roma? 

"Assolutamente no. José... José è un vincente, l’ho avuto due volte, prima a Manchester e poi alla Roma. Qualcosa è accaduto tra lui e non so chi e non volevo mettermi in mezzo. Di José non parlerò mai male, alla Roma non aveva una squadra top, ma è andato fino in fondo. Gli auguro sempre il meglio, anche in Turchia sta facendo cose fantastiche". 

Nei giorni scorsi ho rivisto alcune immagini dell’anno dello scudetto interista e devo dire che avevi lo stesso fisico di oggi.

"Ora sono meglio di allora. All’Inter ero centouno chili, qui a Napoli novantanove. Ma il mio peso forma è centodue. Novantanove, e non so perché".

A Napoli non è semplice dimagrire.

"Alla mattina non mangio mai, seguo una dieta ferrea".

Lo scudetto te lo giochi proprio con Lautaro.

"E con l’Atalanta e la Juve, che è a meno sei".