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DAZN - Napoli, Lobotka: "Conte è il miglior allenatore che potessimo scegliere! Scudetto? Non è facile vincerlo, ma daremo il massimo, mi piace la gente di Napoli, c'è molta passione, odio giocare contro l'Atalanta, è sempre durissima!"
27.03.2025 10:06 di Redazione

NAPOLI - Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, è il protagonista della nuova puntata di My Skills, il format di DAZN in collaborazione con EA SPORTS FC 25 in cui i giocatori del massimo campionato italiano di calcio si raccontano sul campo, disponibile in esclusiva sull’app di live streaming e intrattenimento sportivo da oggi, giovedì 27 marzo. L’intervista al centrocampista del Napoli anticipa il big match dei partenopei che domenica sera alle 20:45 affronteranno al Maradona il Milan di Conceição. Il match sarà disponibile in esclusiva su DAZN, la telecronaca è affidata a Pierluigi Pardo con il commento tecnico Andrea Stramaccioni. L'ex calciatore e attuale talent di DAZN, Valon Behrami, ha fatto visita a Lobotka al training center di Castel Volturno per un’intervista esclusiva sul campo. Un confronto intenso in cui il centrocampista ha elogiato il suo allenatore, capace di spingere i giocatori oltre i propri limiti grazie a una mentalità vincente e ad allenamenti durissimi. Ma non solo: ha parlato della sfida di confermarsi campioni dopo il trionfo di due anni fa, del feeling con Lukaku e della vera e propria dichiarazione d’amore per Napoli e i suoi tifosi: "Passaggi, trame ma pochi gol? In partita ci provo, quando sono vicino alla porta, provo sempre a trovare la soluzione migliore, a volte mi manca essere come gli attaccanti, più decisivo. Conte? Prima che arrivasse, io lo sapevo già: sapevo che fosse davvero un grande allenatore. Lo avevo già sentito da Skriniar, quando giocava all’Inter: i suoi allenamenti sono molto duri! Mi ha dato molte cose, ha spinto me e la mia mentalità ad un altro livello. Il primo giorno in cui è arrivato, non aveva ancora detto nulla ma appena entrato nella nostra stanza, potevi già percepire la sua personalità. E quando ho visto come ci allenavamo, come volessimo giocare, mi sono detto: “Ok, è il miglior allenatore che potessimo scegliere”. Quando abbiamo iniziato a correre, ho capito... “Wow, sarà dura quest’anno!”. Ma alla fine pensi che ovunque sia andato, lui ha vinto. Sai che è difficile, ma allo stesso tempo pensi: “Ok, è difficile: ma lui può portarmi ad un altro livello”. Conduzione della palla? Sono piccolo e cerco sempre di aiutare la squadra nello spazio portando palla. Ora è più difficile, dopo 2-3 anni che sono qui le squadre mi conoscono, prima non mi conoscevano e mi lasciavano più spazio e io ero felice. Quanti giocatori penso ci siano sopra di me al mondo, nel mio ruolo? Forse 2 o 3. Ma dipende, ogni allenatore preferisce un tipo diverso di giocatore: alcuni preferiscono il numero 6 forte fisicamente, altri quello che crea più gioco. È difficile da dire, ma penso di poter essere fra i migliori 5 al mondo. Il mio calcio? Quando ricevo palla e io provo ad aprire, se mi sposto col corpo nessuno se lo aspetta e chi mi pressa correndo non ha può l'opportunità di stoppare e prendermi la palla. Così io oriento lo stop e gli giro attorno, perché so che nessuno se lo aspetta. Ruoli da piccolo? Ero un'ala. Da piccolo segnavo tanti gol, facevo assist, ma quando sono cresciuto mi sono spostato più dietro per giocare di più il pallone e così sono diventato un centrocampista. Restare al top? Vincere è sempre bello ma non puoi farlo sempre. Scudetto? È sempre bello vincere una volta, ma è difficile ripetersi. Lo voglio davvero, ma so che è molto difficile. Sappiamo che c’è l’Inter, c’è l’Atalanta, loro giocano molto bene e quello che possiamo fare noi è solamente spingere in ogni allenamento per dare al Mister ciò che vuole in campo. Voglio davvero vincere, ma a volte la gente, quando siamo stati in testa di 3-4 punti, volava già in alto: “Dai ragazzi, vincete lo Scudetto!”. Ma non è così facile come la gente pensa! Rapporto con la città? Mi piace tanto il club e Napoli. Il modo della gente mi piace, qui per loro sono sempre stato il benvenuto. A volte c'è troppa passione, ma mi piace anche questo lato. Ti mostrano anche la tristezza. Penso sempre allo scudetto, alla felicità dei tifosi. Sono impazziti in quel momento. Quando arriviamo allo stadio e guardiamo fuori dall'autobus, è qualcosa di meraviglioso. Posto più bello? Lo stadio. Oppure la spiaggia, mi godo un caffè sul mare. Mi piace stare dove non c'è tanta gente. Cibo? Amo la mozzarella. Anche con pomodorini e un po' di olio d'oliva. Al secondo posto la pizza, poi pasta e pesce. Differenze con la Spagna? Lì si gioca un altro tipo di calcio, non sono così bravi con la tattica, ma con il pallone. Vogliono giocarlo sempre. Qui invece si ama la tattica. Se giochi con Inter o Monza, la differenza non la noti tanto. Poi certo tutto sta nella qualità dei giocatori. Ma devi sempre correre e lottare perché nessuno ti lascia spazio. Se c’è una squadra in particolare che mi fa soffrire da avversario? È l’Atalanta, “odio” giocare contro di loro! Sono una grande squadra, e con il loro tipo di gioco uomo su uomo, a tutto campo, non mi lasciano un centimetro. È sempre durissima contro di loro, ma ad esempio ti posso dire anche contro il Venezia o il Verona. Cercano sempre di bloccarmi e marcarmi stretto, non è facile per me. La mia giocata dei sogni? Ce l’ho! Sto giocando la finale di Champions League: è il 90’, siamo 1-1 e tra poco ci sono i supplementari. Ricevo palla e inizio a correre, gli avversari mi inseguono. Faccio un 1-2 con l’attaccante, lui me la scarica e io calcio! Sì, cerco spesso di visualizzare le prossime partite e ricreo delle situazioni di gioco. Spero che questo scenario possa avversarsi nella mia vita! Cosa migliorare? Sicuramente l'italiano. Sicuramente il mio italiano! Ci sto provando, sto migliorando, è vero che quando sono arrivato qui, i primi due anni, non ho imparato nulla. Ma adesso ci sto provando, mi sento più sicuro quando posso parlare in inglese ma l’anno prossimo farò anche interviste in italiano. Questa è l’idea. A volte quando ho bisogno di ricaricarmi e mi sento un po’ a corto di energie cerco di trovare ispirazione da un libro o guardo qualche video motivazionale, o altre volte può essere un film. Perchè in fondo sono una persona normale, non passo solo giornate bellissime, a volte anch’io ho brutte giornate, ma voglio restare sempre positivo e imparare anche da queste cose".

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DAZN - Napoli, Lobotka: "Conte è il miglior allenatore che potessimo scegliere! Scudetto? Non è facile vincerlo, ma daremo il massimo, mi piace la gente di Napoli, c'è molta passione, odio giocare contro l'Atalanta, è sempre durissima!"

di Napoli Magazine

27/03/2025 - 10:06

NAPOLI - Stanislav Lobotka, centrocampista del Napoli, è il protagonista della nuova puntata di My Skills, il format di DAZN in collaborazione con EA SPORTS FC 25 in cui i giocatori del massimo campionato italiano di calcio si raccontano sul campo, disponibile in esclusiva sull’app di live streaming e intrattenimento sportivo da oggi, giovedì 27 marzo. L’intervista al centrocampista del Napoli anticipa il big match dei partenopei che domenica sera alle 20:45 affronteranno al Maradona il Milan di Conceição. Il match sarà disponibile in esclusiva su DAZN, la telecronaca è affidata a Pierluigi Pardo con il commento tecnico Andrea Stramaccioni. L'ex calciatore e attuale talent di DAZN, Valon Behrami, ha fatto visita a Lobotka al training center di Castel Volturno per un’intervista esclusiva sul campo. Un confronto intenso in cui il centrocampista ha elogiato il suo allenatore, capace di spingere i giocatori oltre i propri limiti grazie a una mentalità vincente e ad allenamenti durissimi. Ma non solo: ha parlato della sfida di confermarsi campioni dopo il trionfo di due anni fa, del feeling con Lukaku e della vera e propria dichiarazione d’amore per Napoli e i suoi tifosi: "Passaggi, trame ma pochi gol? In partita ci provo, quando sono vicino alla porta, provo sempre a trovare la soluzione migliore, a volte mi manca essere come gli attaccanti, più decisivo. Conte? Prima che arrivasse, io lo sapevo già: sapevo che fosse davvero un grande allenatore. Lo avevo già sentito da Skriniar, quando giocava all’Inter: i suoi allenamenti sono molto duri! Mi ha dato molte cose, ha spinto me e la mia mentalità ad un altro livello. Il primo giorno in cui è arrivato, non aveva ancora detto nulla ma appena entrato nella nostra stanza, potevi già percepire la sua personalità. E quando ho visto come ci allenavamo, come volessimo giocare, mi sono detto: “Ok, è il miglior allenatore che potessimo scegliere”. Quando abbiamo iniziato a correre, ho capito... “Wow, sarà dura quest’anno!”. Ma alla fine pensi che ovunque sia andato, lui ha vinto. Sai che è difficile, ma allo stesso tempo pensi: “Ok, è difficile: ma lui può portarmi ad un altro livello”. Conduzione della palla? Sono piccolo e cerco sempre di aiutare la squadra nello spazio portando palla. Ora è più difficile, dopo 2-3 anni che sono qui le squadre mi conoscono, prima non mi conoscevano e mi lasciavano più spazio e io ero felice. Quanti giocatori penso ci siano sopra di me al mondo, nel mio ruolo? Forse 2 o 3. Ma dipende, ogni allenatore preferisce un tipo diverso di giocatore: alcuni preferiscono il numero 6 forte fisicamente, altri quello che crea più gioco. È difficile da dire, ma penso di poter essere fra i migliori 5 al mondo. Il mio calcio? Quando ricevo palla e io provo ad aprire, se mi sposto col corpo nessuno se lo aspetta e chi mi pressa correndo non ha può l'opportunità di stoppare e prendermi la palla. Così io oriento lo stop e gli giro attorno, perché so che nessuno se lo aspetta. Ruoli da piccolo? Ero un'ala. Da piccolo segnavo tanti gol, facevo assist, ma quando sono cresciuto mi sono spostato più dietro per giocare di più il pallone e così sono diventato un centrocampista. Restare al top? Vincere è sempre bello ma non puoi farlo sempre. Scudetto? È sempre bello vincere una volta, ma è difficile ripetersi. Lo voglio davvero, ma so che è molto difficile. Sappiamo che c’è l’Inter, c’è l’Atalanta, loro giocano molto bene e quello che possiamo fare noi è solamente spingere in ogni allenamento per dare al Mister ciò che vuole in campo. Voglio davvero vincere, ma a volte la gente, quando siamo stati in testa di 3-4 punti, volava già in alto: “Dai ragazzi, vincete lo Scudetto!”. Ma non è così facile come la gente pensa! Rapporto con la città? Mi piace tanto il club e Napoli. Il modo della gente mi piace, qui per loro sono sempre stato il benvenuto. A volte c'è troppa passione, ma mi piace anche questo lato. Ti mostrano anche la tristezza. Penso sempre allo scudetto, alla felicità dei tifosi. Sono impazziti in quel momento. Quando arriviamo allo stadio e guardiamo fuori dall'autobus, è qualcosa di meraviglioso. Posto più bello? Lo stadio. Oppure la spiaggia, mi godo un caffè sul mare. Mi piace stare dove non c'è tanta gente. Cibo? Amo la mozzarella. Anche con pomodorini e un po' di olio d'oliva. Al secondo posto la pizza, poi pasta e pesce. Differenze con la Spagna? Lì si gioca un altro tipo di calcio, non sono così bravi con la tattica, ma con il pallone. Vogliono giocarlo sempre. Qui invece si ama la tattica. Se giochi con Inter o Monza, la differenza non la noti tanto. Poi certo tutto sta nella qualità dei giocatori. Ma devi sempre correre e lottare perché nessuno ti lascia spazio. Se c’è una squadra in particolare che mi fa soffrire da avversario? È l’Atalanta, “odio” giocare contro di loro! Sono una grande squadra, e con il loro tipo di gioco uomo su uomo, a tutto campo, non mi lasciano un centimetro. È sempre durissima contro di loro, ma ad esempio ti posso dire anche contro il Venezia o il Verona. Cercano sempre di bloccarmi e marcarmi stretto, non è facile per me. La mia giocata dei sogni? Ce l’ho! Sto giocando la finale di Champions League: è il 90’, siamo 1-1 e tra poco ci sono i supplementari. Ricevo palla e inizio a correre, gli avversari mi inseguono. Faccio un 1-2 con l’attaccante, lui me la scarica e io calcio! Sì, cerco spesso di visualizzare le prossime partite e ricreo delle situazioni di gioco. Spero che questo scenario possa avversarsi nella mia vita! Cosa migliorare? Sicuramente l'italiano. Sicuramente il mio italiano! Ci sto provando, sto migliorando, è vero che quando sono arrivato qui, i primi due anni, non ho imparato nulla. Ma adesso ci sto provando, mi sento più sicuro quando posso parlare in inglese ma l’anno prossimo farò anche interviste in italiano. Questa è l’idea. A volte quando ho bisogno di ricaricarmi e mi sento un po’ a corto di energie cerco di trovare ispirazione da un libro o guardo qualche video motivazionale, o altre volte può essere un film. Perchè in fondo sono una persona normale, non passo solo giornate bellissime, a volte anch’io ho brutte giornate, ma voglio restare sempre positivo e imparare anche da queste cose".