L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Nell’abbraccio, con bacio, di Kvara a Mazzarri c’è l’affetto di una città intera che torna a sognare!"
26.11.2023 23:55 di Redazione

NAPOLI - Si respira un'aria nuova, di serenità, in casa Napoli. L'avvento di Mazzarri ha restituito la giusta consapevolezza della propria forza ad una squadra che fino a due settimane fa era apparsa smarrita, quasi del tutto svuotata delle proprie certezze da primato, costruite con pazienza certosina da Luciano Spalletti. E' bastata qualche parola dritta al cuore per risvegliare i Campioni d'Italia, finalmente disposti in campo secondo le loro caratteristiche e coinvolti ben oltre gli undici titolari. Dinanzi non c'era uno sparring partner, ma un'Atalanta carica, che tutto avrebbe voluto meno che concedere i tre punti al Napoli. E di fatto, è successo di tutto: Gli orobici non hanno mai mollato la presa, galvanizzati anche dagli errori dell'arbitro Mariani, mal coadiuvato dai suoi assistenti al VAR: resto sconcercato per il gol annullato a Rrahmani grazie ad un mignolo in fuorigioco, oltre che per il rigore non concesso agli azzurri perche', sul tiro di Raspadori, il braccio di Koopmeiners era attaccato al corpo. Secondo quest'ultima tesi, sembra quasi che ogni calciatore possa dunque parare davanti alla propria porta qualsiasi conclusione tenendo il braccio vicino alla gamba, e non credo che sia proprio così. Eccessive, poi, le ammonizioni a Natan (per un tocchetto su De Ketelaere) e Mazzarri (per aver educatamente evidenziato un fallo di Lookman su Lobotka che grida ancora vendetta). Ma al di la' di questo, va sottolineata la capacita' della squadra di aver tenuto i nervi saldi. Primo tempo sontuoso, secondo tempo con qualche ripartenza di troppo concessa ai padroni di casa, fino a quando dalla panchina sono arrivate le sostituzioni giuste. A che minuto? Al 15°, come ai tempi d'oro dell'ultimo tricolore. Piccoli segnali, importanti. Come le parole post partita di Elmas, uomo decisivo, che ha sfruttato al meglio l'assist al bacio del subentrato Osimhen. Victor, stavolta, senza maschera, ha corso tanto a servizio dei compagni, mostrando intelligenza e generosità, utili al conseguimento del risultato finale. Bravo anche Kvara, per nulla tutelato dal signor Mariani, che oltre a segnare di testa, su perfetto assist di Di Lorenzo, è stato fondamentale per il possesso palla. Un po' come Zielinski, con il suo gioco oscuro, mentre giganteggiavano Anguissa e il rivitalizzato Lobotka (al quale sono stati finalmente restituiti i pieni poteri di gestore del centrocampo). Certo, Rrahmani non puo' farsi sorvolare da Lookman in quel modo, e Natan (la cui prestazione a suon di anticipi resta ottima) non puo' lasciare il fianco libero a Pasalic (seppur in netto fuorigioco nell'occasione del gol giustamente annullato all'Atalanta), ma va anche detto che sia Juan Jesus (nonostante l'amnesia nel finale) e Gollini (fondamentale con quel guizzo in distensione su Koopmeiners) non hanno sfigurato. Magari Simeone, al posto di Raspadori, qualche palla gol in piu' l'avrebbe creata, ma questo vorrebbe dire cercare il pelo nell'uovo, e tra l'altro il rammarico di non aver utilizzato il "Cholito" e' stato rimarcato pure dal tecnico. I reparti sostanzialmente sono rimasti abbastanza compatti, con la linea difensiva che e' salita spesso (e bene) come non accadeva dallo scorso maggio. Poi il campo ci dira' cosa puo' attenderci. Di sicuro Real Madrid, Inter e Juventus rappresentano un bel banco di prova, ma almeno ora si ha la certezza di affrontare ogni singolo impegno lasciando corpo ed anima sul terreno di gioco, e di giocarsela con l'assoluta certezza di poter segnare, con un allenatore che sa incidere quando serve. Ora si attende il recupero di Mario Rui, augurando a Olivera di recuperare presto, e studiando l'adattamento di Natan (o Juan Jesus) sulla corsia sinistra. Intanto nell’abbraccio, con bacio, di Kvara a Mazzarri (come pure nello sguardo di Elmas carico di sorrisi per il mister e nelle foto del Napoli pubblicate da Osimhen, dopo un lungo silenzio, sul suo profilo Instagram) c’è l’affetto di una città intera che torna a sognare! Si certifica così il ritorno del Napoli, un gruppo super affiatato che ha sempre fatto innamorare chi lo ha ammirato. E che puo' continuare a farlo. Sembrano lontane anni luce le proteste per le sostituzioni. Ora c'è un papà, che di tattica ne sa eccome, seduto in panchina, e che - ve lo posso garantire - difenderà fino all'ultimo i propri calciatori, traendo il massimo da ognuno di loro e facendoli sentire tutti fondamentali. Bentornato Napoli, grazie Mazzarri!

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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di Napoli Magazine

26/11/2024 - 23:55

NAPOLI - Si respira un'aria nuova, di serenità, in casa Napoli. L'avvento di Mazzarri ha restituito la giusta consapevolezza della propria forza ad una squadra che fino a due settimane fa era apparsa smarrita, quasi del tutto svuotata delle proprie certezze da primato, costruite con pazienza certosina da Luciano Spalletti. E' bastata qualche parola dritta al cuore per risvegliare i Campioni d'Italia, finalmente disposti in campo secondo le loro caratteristiche e coinvolti ben oltre gli undici titolari. Dinanzi non c'era uno sparring partner, ma un'Atalanta carica, che tutto avrebbe voluto meno che concedere i tre punti al Napoli. E di fatto, è successo di tutto: Gli orobici non hanno mai mollato la presa, galvanizzati anche dagli errori dell'arbitro Mariani, mal coadiuvato dai suoi assistenti al VAR: resto sconcercato per il gol annullato a Rrahmani grazie ad un mignolo in fuorigioco, oltre che per il rigore non concesso agli azzurri perche', sul tiro di Raspadori, il braccio di Koopmeiners era attaccato al corpo. Secondo quest'ultima tesi, sembra quasi che ogni calciatore possa dunque parare davanti alla propria porta qualsiasi conclusione tenendo il braccio vicino alla gamba, e non credo che sia proprio così. Eccessive, poi, le ammonizioni a Natan (per un tocchetto su De Ketelaere) e Mazzarri (per aver educatamente evidenziato un fallo di Lookman su Lobotka che grida ancora vendetta). Ma al di la' di questo, va sottolineata la capacita' della squadra di aver tenuto i nervi saldi. Primo tempo sontuoso, secondo tempo con qualche ripartenza di troppo concessa ai padroni di casa, fino a quando dalla panchina sono arrivate le sostituzioni giuste. A che minuto? Al 15°, come ai tempi d'oro dell'ultimo tricolore. Piccoli segnali, importanti. Come le parole post partita di Elmas, uomo decisivo, che ha sfruttato al meglio l'assist al bacio del subentrato Osimhen. Victor, stavolta, senza maschera, ha corso tanto a servizio dei compagni, mostrando intelligenza e generosità, utili al conseguimento del risultato finale. Bravo anche Kvara, per nulla tutelato dal signor Mariani, che oltre a segnare di testa, su perfetto assist di Di Lorenzo, è stato fondamentale per il possesso palla. Un po' come Zielinski, con il suo gioco oscuro, mentre giganteggiavano Anguissa e il rivitalizzato Lobotka (al quale sono stati finalmente restituiti i pieni poteri di gestore del centrocampo). Certo, Rrahmani non puo' farsi sorvolare da Lookman in quel modo, e Natan (la cui prestazione a suon di anticipi resta ottima) non puo' lasciare il fianco libero a Pasalic (seppur in netto fuorigioco nell'occasione del gol giustamente annullato all'Atalanta), ma va anche detto che sia Juan Jesus (nonostante l'amnesia nel finale) e Gollini (fondamentale con quel guizzo in distensione su Koopmeiners) non hanno sfigurato. Magari Simeone, al posto di Raspadori, qualche palla gol in piu' l'avrebbe creata, ma questo vorrebbe dire cercare il pelo nell'uovo, e tra l'altro il rammarico di non aver utilizzato il "Cholito" e' stato rimarcato pure dal tecnico. I reparti sostanzialmente sono rimasti abbastanza compatti, con la linea difensiva che e' salita spesso (e bene) come non accadeva dallo scorso maggio. Poi il campo ci dira' cosa puo' attenderci. Di sicuro Real Madrid, Inter e Juventus rappresentano un bel banco di prova, ma almeno ora si ha la certezza di affrontare ogni singolo impegno lasciando corpo ed anima sul terreno di gioco, e di giocarsela con l'assoluta certezza di poter segnare, con un allenatore che sa incidere quando serve. Ora si attende il recupero di Mario Rui, augurando a Olivera di recuperare presto, e studiando l'adattamento di Natan (o Juan Jesus) sulla corsia sinistra. Intanto nell’abbraccio, con bacio, di Kvara a Mazzarri (come pure nello sguardo di Elmas carico di sorrisi per il mister e nelle foto del Napoli pubblicate da Osimhen, dopo un lungo silenzio, sul suo profilo Instagram) c’è l’affetto di una città intera che torna a sognare! Si certifica così il ritorno del Napoli, un gruppo super affiatato che ha sempre fatto innamorare chi lo ha ammirato. E che puo' continuare a farlo. Sembrano lontane anni luce le proteste per le sostituzioni. Ora c'è un papà, che di tattica ne sa eccome, seduto in panchina, e che - ve lo posso garantire - difenderà fino all'ultimo i propri calciatori, traendo il massimo da ognuno di loro e facendoli sentire tutti fondamentali. Bentornato Napoli, grazie Mazzarri!

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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