L'Editoriale
L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Consiglio un bagno di umiltà per chi contesta i campioni d'Italia, la critica ha senso se costruttiva altrimenti è soltanto una caduta di stile oltre che un'evidente perdita di credibilità"
15.05.2023 23:55 di Redazione

NAPOLI - Premesso ed appurato che il Napoli è andato a Monza a farsi una scampagnata, ciò che mi lascia tuttora perplesso è la reazione avuta da molti che evidentemente hanno dimenticato ciò che di straordinario è accaduto e che è bene ribadire: dopo 33 anni la squadra, allenata da Spalletti, è campione d'Italia, avendo creato un distacco molto simile ad una voragine con ia seconda in classifica dopo oltre 4 mesi di dominio assoluto! Veramente si vuole criticare una prestazione insipida e che non ha alcun valore ai fini dell'obiettivo già ampiamente conseguito? Certo, questo non significa che nelle ultime tre partite bisogna restare fermi in campo a guardare gli avversari che fanno il bello e il cattivo tempo. In tanti sottolineano che la maglia va onorata e che vanno rispettati i tifosi che pagano il biglietto: siamo tutti d'accordo, ma dimenticarsi in un attimo 26 vittorie e 5 pareggi (al di la' delle 4 sconfitte) mi sembra del tutto fuori da ogni logica, considerando il bel bottino in tasca piu' che sufficiente per dire grazie a questi ragazzi, ineccepibili nel tirare la carretta per una stagione intera, stracciando ogni tipo di record! Ha ragione Spalletti quando sostiene che il livello qualitativo espresso a Monza non e' stato quello del solito Napoli, e che non bisogna additare agli altri le colpe per l'insuccesso. Ecco su quest'ultimo concetto sono in parte d'accordo. Il motivo e' molto semplice: ho trovato del tutto discutibile la direzione dell'arbitro Cosso, il quale ha di fatto negato 2 rigori per falli evidenti su Osimhen e Politano. E' inutile che ci giriamo intorno: anche quest'aspetto fa parte del gioco, senza chiaramente dimenticare che chi e' stato premiato con una maglia da titolare, inclusi Bereszynski e Zerbin, qualcosa in piu' poteva farlo. Con Zielinski che, per sua stessa ammissione, tira poco nello specchio della porta, Kvara a meta', Elmas un po' fuori fase (ed adattato sulla fascia destra), Osimhen non in giornata, un centrocampo che ha fatto poco filtro con Lobotka (ingabbiato) ed Anguissa (leggermente meglio dello slovacco) ecco che dall'altra parte Dany Mota, Carlos Augusto, Petagna, Pessina e Ciurria vari hanno affondato facilmente una difesa statica e poco reattiva composta dai non brillanti Rrahmani e Juan Jesus, senza dimenticare Mathias Olivera (palo di testa escluso, ma spesso distante nelle linee d'azione), del tutto orfana della personalità di Di Lorenzo, Mario Rui e soprattutto Kim. Tra i pali, pero', la nota lieta: se sui due gol del Monza c'era poco da fare, Gollini va encomiato per aver negato la doppietta personale a Mota, mostrando una reattivita' incredibile da posizione ravvicinata sul fendente mancino del lussemburghese, oltre che prontezza di riflessi nelle uscite e capacita' di partecipare al manovra del gioco con i piedi. Detto questo, testa all'Inter, e poi al Bologna e in casa alla gara di congedo da questa trionfale stagione contro la Sampdoria. Se c'è qualcuno che intende sminuire l'impresa storica del Napoli, e provare a guastare le feste in corso, si faccia un bagno di umiltà, perchè la critica ha senso se costruttiva, altrimenti è solo una caduta di stile oltre che un'evidente perdita di credibilità.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Consiglio un bagno di umiltà per chi contesta i campioni d'Italia, la critica ha senso se costruttiva altrimenti è soltanto una caduta di stile oltre che un'evidente perdita di credibilità"

di Napoli Magazine

15/05/2024 - 23:55

NAPOLI - Premesso ed appurato che il Napoli è andato a Monza a farsi una scampagnata, ciò che mi lascia tuttora perplesso è la reazione avuta da molti che evidentemente hanno dimenticato ciò che di straordinario è accaduto e che è bene ribadire: dopo 33 anni la squadra, allenata da Spalletti, è campione d'Italia, avendo creato un distacco molto simile ad una voragine con ia seconda in classifica dopo oltre 4 mesi di dominio assoluto! Veramente si vuole criticare una prestazione insipida e che non ha alcun valore ai fini dell'obiettivo già ampiamente conseguito? Certo, questo non significa che nelle ultime tre partite bisogna restare fermi in campo a guardare gli avversari che fanno il bello e il cattivo tempo. In tanti sottolineano che la maglia va onorata e che vanno rispettati i tifosi che pagano il biglietto: siamo tutti d'accordo, ma dimenticarsi in un attimo 26 vittorie e 5 pareggi (al di la' delle 4 sconfitte) mi sembra del tutto fuori da ogni logica, considerando il bel bottino in tasca piu' che sufficiente per dire grazie a questi ragazzi, ineccepibili nel tirare la carretta per una stagione intera, stracciando ogni tipo di record! Ha ragione Spalletti quando sostiene che il livello qualitativo espresso a Monza non e' stato quello del solito Napoli, e che non bisogna additare agli altri le colpe per l'insuccesso. Ecco su quest'ultimo concetto sono in parte d'accordo. Il motivo e' molto semplice: ho trovato del tutto discutibile la direzione dell'arbitro Cosso, il quale ha di fatto negato 2 rigori per falli evidenti su Osimhen e Politano. E' inutile che ci giriamo intorno: anche quest'aspetto fa parte del gioco, senza chiaramente dimenticare che chi e' stato premiato con una maglia da titolare, inclusi Bereszynski e Zerbin, qualcosa in piu' poteva farlo. Con Zielinski che, per sua stessa ammissione, tira poco nello specchio della porta, Kvara a meta', Elmas un po' fuori fase (ed adattato sulla fascia destra), Osimhen non in giornata, un centrocampo che ha fatto poco filtro con Lobotka (ingabbiato) ed Anguissa (leggermente meglio dello slovacco) ecco che dall'altra parte Dany Mota, Carlos Augusto, Petagna, Pessina e Ciurria vari hanno affondato facilmente una difesa statica e poco reattiva composta dai non brillanti Rrahmani e Juan Jesus, senza dimenticare Mathias Olivera (palo di testa escluso, ma spesso distante nelle linee d'azione), del tutto orfana della personalità di Di Lorenzo, Mario Rui e soprattutto Kim. Tra i pali, pero', la nota lieta: se sui due gol del Monza c'era poco da fare, Gollini va encomiato per aver negato la doppietta personale a Mota, mostrando una reattivita' incredibile da posizione ravvicinata sul fendente mancino del lussemburghese, oltre che prontezza di riflessi nelle uscite e capacita' di partecipare al manovra del gioco con i piedi. Detto questo, testa all'Inter, e poi al Bologna e in casa alla gara di congedo da questa trionfale stagione contro la Sampdoria. Se c'è qualcuno che intende sminuire l'impresa storica del Napoli, e provare a guastare le feste in corso, si faccia un bagno di umiltà, perchè la critica ha senso se costruttiva, altrimenti è solo una caduta di stile oltre che un'evidente perdita di credibilità.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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