L'Editoriale
IL DOCUFILM - Petrazzuolo: “Mi chiamo Francesco Totti”, come per Diego, la solitudine dei numeri 10”
21.11.2020 16:30 di Redazione

NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine", scrive su Instagram: "Al di là dei discorsi faziosi, mi ha sempre incuriosito la storia personale di chi, partito dal nulla, è riuscito ad affermarsi nel proprio campo. E Maradona, genio e sregolatezza, ne è l’esempio classico di sicuro tra i più rappresentativi. La sua amicizia e stima nei confronti di Francesco Totti, simbolo di Roma, affermatosi nella sua città, mi aveva fatto squillare qualche campanello mai approfondito più di tanto, pensando che ci fosse poco da scoprire oltre a quello che da sempre viene mostrato in pubblico. Il documentario “Mi chiamo Francesco Totti” su Sky rivela gli umori, le gioie, i dolori e soprattutto i malumori restituiti ingiustamente a chi in campo ha sempre fatto il proprio dovere: è il racconto di un ragazzo che ha realizzato il suo sogno, consapevole di non poter mai più risultare inosservato per le strade della città che lo ha reso celebre. Uno spaccato di vita, che evidenzia un aspetto: al momento degli addii non sempre c’è la giusta riconoscenza verso chi è amato dai propri tifosi. Un po’ come successo anche con Del Piero, è la solitudine dei numeri 10. Il mondo del calcio corre verso i soldi, ma fin quando sarà viva l’empatia tra tifosi e beniamini nessuno potrà mai bucare il pallone".

 

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IL DOCUFILM - Petrazzuolo: “Mi chiamo Francesco Totti”, come per Diego, la solitudine dei numeri 10”

di Napoli Magazine

21/11/2024 - 16:30

NAPOLI - Antonio Petrazzuolo, direttore di "Napoli Magazine", scrive su Instagram: "Al di là dei discorsi faziosi, mi ha sempre incuriosito la storia personale di chi, partito dal nulla, è riuscito ad affermarsi nel proprio campo. E Maradona, genio e sregolatezza, ne è l’esempio classico di sicuro tra i più rappresentativi. La sua amicizia e stima nei confronti di Francesco Totti, simbolo di Roma, affermatosi nella sua città, mi aveva fatto squillare qualche campanello mai approfondito più di tanto, pensando che ci fosse poco da scoprire oltre a quello che da sempre viene mostrato in pubblico. Il documentario “Mi chiamo Francesco Totti” su Sky rivela gli umori, le gioie, i dolori e soprattutto i malumori restituiti ingiustamente a chi in campo ha sempre fatto il proprio dovere: è il racconto di un ragazzo che ha realizzato il suo sogno, consapevole di non poter mai più risultare inosservato per le strade della città che lo ha reso celebre. Uno spaccato di vita, che evidenzia un aspetto: al momento degli addii non sempre c’è la giusta riconoscenza verso chi è amato dai propri tifosi. Un po’ come successo anche con Del Piero, è la solitudine dei numeri 10. Il mondo del calcio corre verso i soldi, ma fin quando sarà viva l’empatia tra tifosi e beniamini nessuno potrà mai bucare il pallone".