A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Renato Olive, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Lecce:
Nel 2004 giocava per il Napoli: si aspettava che, vent'anni dopo, la squadra avrebbe fatto un exploit del genere?
"Mi aspettavo che l'exploit dovessimo farlo noi. Quando sono arrivato a Napoli, le premesse erano tutt'altro che quelle di un fallimento. La squadra era stata allestita per cercare di andare subito in Serie A, ma così non è stato. Troppi problemi economici e organizzativi: non c'erano, in realtà, i presupposti per fare calcio ad alti livelli. Fortunatamente, il Napoli ha poi trovato un imprenditore come De Laurentiis, che ha permesso alla squadra di tornare in Serie A e, successivamente, di vincere lo scudetto".
Il Napoli è attualmente primo in classifica, nonostante tre pareggi di fila nelle ultime tre giornate. Secondo lei, questo calo di rendimento può essere giustificato anche da un calo di forma di André-Frank Zambo Anguissa?
"No, assolutamente. Se analizziamo bene le partite, vediamo che ci sono state varie problematiche. Il Napoli è una squadra costruita per affrontare una sola competizione, e questo è un fattore di rischio. I titolari sono 13-14, ma se dovessero esserci infortuni o altre problematiche, come in questo periodo, la squadra andrebbe in difficoltà. Lo sapevamo dall’inizio: il Napoli può competere solo per una competizione. Se avesse dovuto affrontare più tornei, non sarebbe stato all'altezza di reggere l’intera stagione. Adesso l’unico obiettivo è questo campionato e la prossima partita contro il Como è fondamentale. Dopo ci sarà la sfida contro l’Inter, che potrebbe dirci se il Napoli può realmente vincere il titolo".
Il limite di questa squadra, quindi, è il numero ridotto di giocatori di livello, oltre ai titolari?
"Assolutamente sì. La panchina del Napoli ha pochissimi elementi che sarebbero titolari nelle squadre di vertice. Pochi calciatori potrebbero giocare dal primo minuto nel Milan, nell'Inter o nella Juventus. Sono delle buone alternative, ma non titolari in squadre di alto livello. Per il prossimo campionato, il Napoli dovrà necessariamente allargare la rosa e investire per garantire a mister Conte una squadra più competitiva. Do per scontato che Antonio Conte sarà l’allenatore del Napoli anche nella prossima stagione, nonostante, negli ultimi giorni, siano emerse voci insistenti su presunti attriti con la società. A volte, quando non si riesce a destabilizzare una squadra in campo, si cercano altre strade. Forse qualcuno vuole creare tensioni nell’ambiente. Non vedo motivi per cui Conte dovrebbe andarsene. Il Napoli non ha speso soldi a gennaio perché non c'erano giocatori all’altezza da acquistare. Non ha senso investire solo per il gusto di farlo: bisogna prendere calciatori mirati, richiesti dall'allenatore. Se non si trovano profili adatti, meglio non muoversi sul mercato".
La gara contro il Como potrebbe rivelarsi più insidiosa del previsto?
“È vero che la squadra lombarda è una neopromossa e naviga nelle zone basse della classifica, ma ha fatto un ottimo mercato di gennaio e ha una chiara identità di gioco. Sarà una partita difficilissima e bisogna affrontarla nel modo giusto. Ci saranno delle incognite legate al modulo e ai giocatori disponibili. Potrebbe anche essere un banco di prova per la sfida successiva contro l’Inter. Vedremo come Conte deciderà di impostare la gara, se vorrà fare delle prove in vista dello scontro diretto".
Secondo lei, la sfida di marzo tra Napoli ed Inter sarà decisiva per lo scudetto?
"Sarà decisiva solo se il Napoli vincerà. Se la squadra arriva alla sfida con due punti di vantaggio e batte l’Inter, metterebbe una seria ipoteca sul campionato. Qualsiasi altro risultato, invece, lascerebbe tutto aperto. Se il Napoli pareggia o perde, il campionato resta incerto. Ma se prima dello scontro diretto il Napoli mantenesse la vetta, per poi vince contro l’Inter, andrebbe a +5 e la situazione cambierebbe notevolmente".
Tra le riserve a disposizione di Conte, a cui si riferiva in precedenza, c’è anche Philip Billing, arrivato dalla Premier League a gennaio, ma ancora mai impiegato. Crede che non sia all'altezza o semplicemente non abbia ancora assimilato le richieste del mister?
"Se Conte non lo ha ancora utilizzato, evidentemente non lo ritiene pronto. Quando lo vedremo in campo, significherà che il mister ha capito che può essere utile alla causa del Napoli. Quindi ci vorrà ancora del tempo prima di giudicarlo, bisogna aspettare di vederlo in partita per capire se potrà davvero essere un valore aggiunto per la squadra".
di Napoli Magazine
21/02/2025 - 11:30
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Renato Olive, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Lecce:
Nel 2004 giocava per il Napoli: si aspettava che, vent'anni dopo, la squadra avrebbe fatto un exploit del genere?
"Mi aspettavo che l'exploit dovessimo farlo noi. Quando sono arrivato a Napoli, le premesse erano tutt'altro che quelle di un fallimento. La squadra era stata allestita per cercare di andare subito in Serie A, ma così non è stato. Troppi problemi economici e organizzativi: non c'erano, in realtà, i presupposti per fare calcio ad alti livelli. Fortunatamente, il Napoli ha poi trovato un imprenditore come De Laurentiis, che ha permesso alla squadra di tornare in Serie A e, successivamente, di vincere lo scudetto".
Il Napoli è attualmente primo in classifica, nonostante tre pareggi di fila nelle ultime tre giornate. Secondo lei, questo calo di rendimento può essere giustificato anche da un calo di forma di André-Frank Zambo Anguissa?
"No, assolutamente. Se analizziamo bene le partite, vediamo che ci sono state varie problematiche. Il Napoli è una squadra costruita per affrontare una sola competizione, e questo è un fattore di rischio. I titolari sono 13-14, ma se dovessero esserci infortuni o altre problematiche, come in questo periodo, la squadra andrebbe in difficoltà. Lo sapevamo dall’inizio: il Napoli può competere solo per una competizione. Se avesse dovuto affrontare più tornei, non sarebbe stato all'altezza di reggere l’intera stagione. Adesso l’unico obiettivo è questo campionato e la prossima partita contro il Como è fondamentale. Dopo ci sarà la sfida contro l’Inter, che potrebbe dirci se il Napoli può realmente vincere il titolo".
Il limite di questa squadra, quindi, è il numero ridotto di giocatori di livello, oltre ai titolari?
"Assolutamente sì. La panchina del Napoli ha pochissimi elementi che sarebbero titolari nelle squadre di vertice. Pochi calciatori potrebbero giocare dal primo minuto nel Milan, nell'Inter o nella Juventus. Sono delle buone alternative, ma non titolari in squadre di alto livello. Per il prossimo campionato, il Napoli dovrà necessariamente allargare la rosa e investire per garantire a mister Conte una squadra più competitiva. Do per scontato che Antonio Conte sarà l’allenatore del Napoli anche nella prossima stagione, nonostante, negli ultimi giorni, siano emerse voci insistenti su presunti attriti con la società. A volte, quando non si riesce a destabilizzare una squadra in campo, si cercano altre strade. Forse qualcuno vuole creare tensioni nell’ambiente. Non vedo motivi per cui Conte dovrebbe andarsene. Il Napoli non ha speso soldi a gennaio perché non c'erano giocatori all’altezza da acquistare. Non ha senso investire solo per il gusto di farlo: bisogna prendere calciatori mirati, richiesti dall'allenatore. Se non si trovano profili adatti, meglio non muoversi sul mercato".
La gara contro il Como potrebbe rivelarsi più insidiosa del previsto?
“È vero che la squadra lombarda è una neopromossa e naviga nelle zone basse della classifica, ma ha fatto un ottimo mercato di gennaio e ha una chiara identità di gioco. Sarà una partita difficilissima e bisogna affrontarla nel modo giusto. Ci saranno delle incognite legate al modulo e ai giocatori disponibili. Potrebbe anche essere un banco di prova per la sfida successiva contro l’Inter. Vedremo come Conte deciderà di impostare la gara, se vorrà fare delle prove in vista dello scontro diretto".
Secondo lei, la sfida di marzo tra Napoli ed Inter sarà decisiva per lo scudetto?
"Sarà decisiva solo se il Napoli vincerà. Se la squadra arriva alla sfida con due punti di vantaggio e batte l’Inter, metterebbe una seria ipoteca sul campionato. Qualsiasi altro risultato, invece, lascerebbe tutto aperto. Se il Napoli pareggia o perde, il campionato resta incerto. Ma se prima dello scontro diretto il Napoli mantenesse la vetta, per poi vince contro l’Inter, andrebbe a +5 e la situazione cambierebbe notevolmente".
Tra le riserve a disposizione di Conte, a cui si riferiva in precedenza, c’è anche Philip Billing, arrivato dalla Premier League a gennaio, ma ancora mai impiegato. Crede che non sia all'altezza o semplicemente non abbia ancora assimilato le richieste del mister?
"Se Conte non lo ha ancora utilizzato, evidentemente non lo ritiene pronto. Quando lo vedremo in campo, significherà che il mister ha capito che può essere utile alla causa del Napoli. Quindi ci vorrà ancora del tempo prima di giudicarlo, bisogna aspettare di vederlo in partita per capire se potrà davvero essere un valore aggiunto per la squadra".