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G-FACTOR - Lucariello: "Napoli-Inter, chi vince spiccherà il volo"
29.11.2015 11:46 di Redazione

NAPOLI - Chiariamoci subito: andiamo controcorrente ma non ce ne frega niente. E all’interrogativo del momento sulla bocca di tutti, le idee per chi vuole crederci fino in fondo sono piuttosto chiare. Cosa si chiedono tutti alla vigilia della sfida tra Napoli e Inter? Le voci del calcio dell’una e dell’altra parte ne sottolineano addirittura gli sviluppi guardando nell’immediato futuro e cioè, tra azzurri e i giocatori della Beneamata è la partita-scudetto? Dall’interno gli addetti ai lavori, tra presidenti, allenatori e calciatori hanno già risposto di no, camuffando la reale portata dello scontro con frasi tipiche secondo consuetudine: “Il campionato è ancora lungo, per chi perde e chi vince non è nulla di deciso, c’è un’intera stagione ancora in ballo e da giocare, c’è tutto il tempo per recuperare per chi perde la partita...”. Scusate ma sono cavolate e di quelle grosse pure. Siate certi che se corna facendo dovesse vincere l’Inter, martedì i giornali scriveranno “L’Inter verso lo scudetto”, ci pensate? Se invece dovesse spuntarla il Napoli come noi tutti speriamo e desideriamo, i titoli avranno un senso un po’ diverso e cioè “Napoli un passo avanti”, sicuramente due pesi e due misure. Ad ogni modo la sfida bisogna considerarla “decisiva”, indipendentemente dalle fandonie che ci vengono propinate: la verità è che chi vince questa partita si pone sul trampolino di lancio, con le altre alle spalle ad inseguire. E con tutta la più buona volontà per credere il contrario, è sicuramente meglio essere inseguiti che inseguire. D’altra parte c’è anche l’esperienza di situazioni precedenti che insegna parecchio e soprattutto a noi napoletani. Due mister di comprovate qualità che hanno guidato il Napoli in passato la pensavano allo stesso modo. Come? Alla vigilia di ogni partita nella consueta conferenza stampa della vigilia, alle domande dei cronisti che seguivano la squadra del cuore rispondevano sempre così, forse per smorzare entusiami che probabilmente ritenevano negativi o perché dentro di loro che il team non fosse all’altezza, liberandosi in parte anche delle responsabilità personali: “Ma la partita decisiva non è quella di domani, ma quella dell’altra settimana….”. Ecco cosa successe: a furia di rimandare di settimana in settimana la cosiddetta “partita decisiva” con Emiliano Mondonico – subentratato a Zeman - finimmo in serie B all’ultima giornata, mentre con Renzo Ulivieri il Napoli fallì la promozione con largo anticipo sui tempi tanto da indurre Ferlaino a voltare pagina ed a chiamare in panchina Enzo Montefusco. Bisogna tuttavia ricordare che nella stagione che determinò la retrocessione del Napoli in serie B con Mondonico al timone, gli azzurri furono vittima del “biscottone” Parma-Verona. Verona che – ne era proprietario Tanzi, proprietario pure del club gialloblù – gli scaligeri che non avevano mai vinto in trasferta, lo fecero a Parma squadra di grandi giocatori e seconda in classifica, nell’ultima giornata mentre il Napoli si illuse battendo la Fiorentina al “Franchi” con i gol inutili dell’ex Edmundo. Un “biscottone” tuttora indigesto e che è sullo stomaco dei tifosi della squadra del cuore. A questa storia però – almeno per il momento, e dopo tanto tempo - ci mettiamo una pietra sopra, ma prima o poi apriremo le porte per far uscire gli scheletri dall’armadio. Cosa che ad alcune persone – traditori della patria napoletana - creeranno diversi problemi. Perciò, lasciamo stare. Per ora. Tremate però perchè come cantano i saggi antichi: “Tutto arriva a chi sa aspettare...” E prima o poi ne riparleremo. Forti di queste esperienze torniamo alla partitissima del momento. Chi vince prenderà il volo. Forti dell’entusiasmo e la spinta della gente, forti della capacità dell’intera squadra e della acquisita convinzione dei propri mezzi e delle altissime qualità emerse grazie ai singoli calciatori, e grazie ai campioni che compongono la rosa ed al polso del cosidetto “trainer dei poveri”, ma che tale non è e Sarri lo sta dimostrando”, a spiccare il volo può essere proprio il Napoli. Semprechè non ci siano in partenza giochi di potere, complotti sotterranei, disegni perversi, arbitraggi pilotati in un certo senso, interessi enormi e di diversa portata. Il marcio del football. Oddìo come siamo malpensanti, vogliano perdonarci, il calcio è pulito, vero?... Noi però la pensiamo alla stessa maniera di un grande personaggio politico italiano di qualche anno fa il quale sosteneva che in fin dei conti a “pensar male non si sbaglia mai…”.

 

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte:www.napolimagazine.com

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G-FACTOR - Lucariello: "Napoli-Inter, chi vince spiccherà il volo"

di Napoli Magazine

29/11/2024 - 11:46

NAPOLI - Chiariamoci subito: andiamo controcorrente ma non ce ne frega niente. E all’interrogativo del momento sulla bocca di tutti, le idee per chi vuole crederci fino in fondo sono piuttosto chiare. Cosa si chiedono tutti alla vigilia della sfida tra Napoli e Inter? Le voci del calcio dell’una e dell’altra parte ne sottolineano addirittura gli sviluppi guardando nell’immediato futuro e cioè, tra azzurri e i giocatori della Beneamata è la partita-scudetto? Dall’interno gli addetti ai lavori, tra presidenti, allenatori e calciatori hanno già risposto di no, camuffando la reale portata dello scontro con frasi tipiche secondo consuetudine: “Il campionato è ancora lungo, per chi perde e chi vince non è nulla di deciso, c’è un’intera stagione ancora in ballo e da giocare, c’è tutto il tempo per recuperare per chi perde la partita...”. Scusate ma sono cavolate e di quelle grosse pure. Siate certi che se corna facendo dovesse vincere l’Inter, martedì i giornali scriveranno “L’Inter verso lo scudetto”, ci pensate? Se invece dovesse spuntarla il Napoli come noi tutti speriamo e desideriamo, i titoli avranno un senso un po’ diverso e cioè “Napoli un passo avanti”, sicuramente due pesi e due misure. Ad ogni modo la sfida bisogna considerarla “decisiva”, indipendentemente dalle fandonie che ci vengono propinate: la verità è che chi vince questa partita si pone sul trampolino di lancio, con le altre alle spalle ad inseguire. E con tutta la più buona volontà per credere il contrario, è sicuramente meglio essere inseguiti che inseguire. D’altra parte c’è anche l’esperienza di situazioni precedenti che insegna parecchio e soprattutto a noi napoletani. Due mister di comprovate qualità che hanno guidato il Napoli in passato la pensavano allo stesso modo. Come? Alla vigilia di ogni partita nella consueta conferenza stampa della vigilia, alle domande dei cronisti che seguivano la squadra del cuore rispondevano sempre così, forse per smorzare entusiami che probabilmente ritenevano negativi o perché dentro di loro che il team non fosse all’altezza, liberandosi in parte anche delle responsabilità personali: “Ma la partita decisiva non è quella di domani, ma quella dell’altra settimana….”. Ecco cosa successe: a furia di rimandare di settimana in settimana la cosiddetta “partita decisiva” con Emiliano Mondonico – subentratato a Zeman - finimmo in serie B all’ultima giornata, mentre con Renzo Ulivieri il Napoli fallì la promozione con largo anticipo sui tempi tanto da indurre Ferlaino a voltare pagina ed a chiamare in panchina Enzo Montefusco. Bisogna tuttavia ricordare che nella stagione che determinò la retrocessione del Napoli in serie B con Mondonico al timone, gli azzurri furono vittima del “biscottone” Parma-Verona. Verona che – ne era proprietario Tanzi, proprietario pure del club gialloblù – gli scaligeri che non avevano mai vinto in trasferta, lo fecero a Parma squadra di grandi giocatori e seconda in classifica, nell’ultima giornata mentre il Napoli si illuse battendo la Fiorentina al “Franchi” con i gol inutili dell’ex Edmundo. Un “biscottone” tuttora indigesto e che è sullo stomaco dei tifosi della squadra del cuore. A questa storia però – almeno per il momento, e dopo tanto tempo - ci mettiamo una pietra sopra, ma prima o poi apriremo le porte per far uscire gli scheletri dall’armadio. Cosa che ad alcune persone – traditori della patria napoletana - creeranno diversi problemi. Perciò, lasciamo stare. Per ora. Tremate però perchè come cantano i saggi antichi: “Tutto arriva a chi sa aspettare...” E prima o poi ne riparleremo. Forti di queste esperienze torniamo alla partitissima del momento. Chi vince prenderà il volo. Forti dell’entusiasmo e la spinta della gente, forti della capacità dell’intera squadra e della acquisita convinzione dei propri mezzi e delle altissime qualità emerse grazie ai singoli calciatori, e grazie ai campioni che compongono la rosa ed al polso del cosidetto “trainer dei poveri”, ma che tale non è e Sarri lo sta dimostrando”, a spiccare il volo può essere proprio il Napoli. Semprechè non ci siano in partenza giochi di potere, complotti sotterranei, disegni perversi, arbitraggi pilotati in un certo senso, interessi enormi e di diversa portata. Il marcio del football. Oddìo come siamo malpensanti, vogliano perdonarci, il calcio è pulito, vero?... Noi però la pensiamo alla stessa maniera di un grande personaggio politico italiano di qualche anno fa il quale sosteneva che in fin dei conti a “pensar male non si sbaglia mai…”.

 

 

 

Gianfranco Lucariello

 

Napoli Magazine

 

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