Si è svolta ieri, presso la Cappella del Tesoro di San Gennaro, l’inaugurazione dell’opera multimediale interattiva Oculus-Spei dell’artista Annalaura di Luggo, a cura di Ivan D’Alberto con il patrocinio morale del Giubileo 2025, del MAECI e del Ministero della Giustizia. La mostra allestita nel percorso museale del Tesoro di San Gennaro, aperta al pubblico fino all’11 febbraio 2026 è realizzata con il supporto del Ministero degli Esteri e con il contributo di Luca de Magistris, Private Banker Fideuram.
L’iniziativa, ospitata dalla Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, si inserisce nell’ampio programma di celebrazioni per il 25°centenario della fondazione di Napoli, promosso e fortemente sostenuto dal Comitato Nazionale Neapolis 2500.
Ed è stato proprio il Comitato — istituito congiuntamente dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero della Cultura — ad aver voluto fortemente riportare la mostra nella città partenopea, riconoscendone il valore simbolico e artistico. L’opera Oculus-Spei non è, infatti, solo un evento culturale, ma anche un’occasione per riaffermare il ruolo di Napoli come crocevia di arte, spiritualità e dialogo internazionale in linea con la missione del Comitato.
L’inaugurazione alla presenza dell’artista è stata introdotta da Francesca Ummarino (direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro), Carlo Sersale (deputato della Cappella di San Gennaro), Davide Vincent Mambriani (incaricato degli affari culturali del Giubileo), Ilaria d’Uva (Amministratrice Delegata della D’Uva s.r.l., società incaricata della valorizzazione digitale e della comunicazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro) dal curatore Ivan D’Alberto e da Marilù Faraone Mennella (membro del Comitato Nazionale Neapolis 2500).
Presente anche Serigne Mobup, proveniente dall’Africa, uno dei protagonisti del progetto raffigurati dietro una delle Porte Sante, in particolare quella di San Paolo fuori le mura.
Nel corso dell’inaugurazione, i visitatori hanno avuto modo di bussare alle cinque Porte Sante virtuali dell’installazione immersiva Oculus-Spei — occhio della speranza — creata per il Giubileo dall’artista napoletana.
Quando un visitatore bussa, viene coinvolto in un viaggio di luce e di speranza: un fascio luminoso illumina una persona con disabilità proveniente da diversi continenti (Asia Africa Americhe ed Europa), rivelando al posto del cuore un occhio, simbolo della visione interiore e della capacità di guardare oltre i limiti e le apparenze.
Particolarmente toccante è la quinta porta, dedicata al carcere di Rebibbia e aperta da Papa Francesco. Qui il visitatore si ritrova immerso in uno spazio costellato di gabbie, metafora delle prigionie interiori che ognuno custodisce dentro di sé. La luce svolge il ruolo centrale, dissolvendo le sbarre e restituendo la consapevolezza che c’è sempre una speranza per tutti.
Il messaggio dell’evento è stato chiaro e profondo: non una conclusione dell’Anno Giubilare, bensì l’inizio di un nuovo anno di speranza — un impegno alla missione condivisa, all’inclusione e alla luce che si incarna nei più deboli per diffondersi come energia rigeneratrice in ogni essere umano.
Dopo le esposizioni al Pantheon di Roma, al Museo de’ Medici di Firenze e alla Cappella della Sindone presso Musei Reali di Torino - luoghi simbolici di fede, rinascita e innovazione - “Oculus-Spei” torna alla sua “casa madre”: Napoli, cuore del Mediterraneo e punto di partenza di una nuova apertura verso il mondo.
La mostra grazie al MAECI prosegue infatti il suo percorso: la tappa successiva è il 3 dicembre, nell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, con la proiezione dell’omonimo documentario Oculus-Spei diretto dalla stessa artista, attualmente “in consideration” per gli Oscar 2026 come Best Documentary Short e vincitore del Silver Award agli Hollywood Gold Awards come Best Documentary Short. Il film raccoglie la fotografia di Cesare Accetta e le musiche di Ricky Borselli, interpretate dal soprano Ekaterina Shelehova. Trailer: https://youtu.be/BUJxGA0Cu-U
Tra i numerosi ospiti presenti ieri, Luca De Magistris private Banker Fideuram che ha supportato l’evento, Rosa Crescenzo, Valeria Della Rocca, Generoso Di Meo, i rappresentanti dell’Associazione La Scintilla, il curatore Marcello Palminteri, Massimo Petirro (Area Manager di Intesa San Paolo Private banking), Antonio Laezza ed acuni protagonisti del documentario come Salomon Drame e padre Gayan Fernando dallo Sri Lanka. Più di 500 persone hanno partecipato alla serata, confermando il forte interesse e la partecipazione del pubblico a un progetto che diffonde un messaggio universale di luce e inclusione.
COMITATO SCIENTIFICO
Davide Vincent Mambriani, Incaricato per gli Affari Culturali, Giubileo 2025
Gabriella Musto, Ministero della Cultura Segreteria Tecnica del Dipartimento per la Valorizzazione del Patrimonio culturale
Marcello Palminteri, curatore / Jus Museum
Biografia Artista
Annalaura di Luggo (1970) è nata a Napoli dove vive e lavora. Il suo percorso si muove prevalentemente tra ricerca multimediale, fotografia, video e regia. Le sue opere e le sue installazioni sono realizzate attraverso la fusione di tecnologia e manualità e dialogano con il fruitore che è spesso protagonista dell’azione concettale e stimolano il dialogo su questioni sociali e ambientali. L’artista ha affrontato temi come i diritti umani (per la Fondazione Kennedy), la detenzione, la cecità, la disabilità, le problematiche giovanili, le dipendenze, il mondo animale, la natura e la biodiversità. Del 2015 è “Never Give Up”, realizzato per l’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida. Nel 2017 “Blind Vision” è presentato alle Nazioni Unite di New York in occasione della XI Conferenza mondiale sui diritti di persone con disabilità. Del 2019 sono l’opera “Genesis” e il video “Narratur” presentati alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia (Padiglione della Repubblica Dominicana). Sempre del 2019 è il progetto Napoli Eden, basato sull’utilizzo di alluminio riciclato per la realizzazione di quattro grandi installazioni pubbliche site-specific nel capoluogo campano. L’intervento ha incoraggiato il dibattito sulla sostenibilità, ispirando la realizzazione dell’omonimo docufilm, diretto da Bruno Colella, che ne racconta il processo creativo. L’alluminio riciclato e la monumentalità sono presenti anche nell’intervento installativo in “Collòculi > We Are Art” (2022), una grande iride scultorea capace di trasmettere contenuti multimediali e immersivi. Le fasi di realizzazione di Collòculi sono il focus del documentario “We Are Art Through the Eyes of Annalaura”, diretto dalla stessa artista, la cui narrazione oscilla tra video arte e cinema sperimentale. Il documentario si è qualificato “in consideration” agli Oscar 2023, nella categoria Best Documentary Feature e Best Song. Nel 2024-2025 realizza “Oculus-Spei”, una installazione multimediale interattiva progettata per il Pantheon di Roma, dove è stata esposta con il patrocinio del Giubileo e del Ministero della Cultura. “Oculus-Spei” è stata successivamente esposta al Museo de’ Medici di Firenze e presso la Cappella della Sindone ai Musei Reali di Torino ed a Sulmona per il Premio Sulmona. L’omonimo cortometraggio, diretto dalla stessa artista, si è qualificato “in consideration” agli Oscar 2026 nella categoria Best Documentary Short. Ha realizzato installazioni permanenti (Museo dell’Istituto P. Colosimo, Napoli; Museo del Carcere, Nisida, JUS Museum | Palazzo Calabritto, Napoli; Accademia delle Scienze Mediche “Giovanni Filippo Ingrassia”, Palermo; Museo de’ Medici, Firenze) temporanee e interattive (Nazioni Unite, New York; MANN Museo Archeologico Nazionale, Napoli; Fondazione Banco Napoli, Napoli e Chieti; Salone Nautico Internazionale, Genova; Museo Nazionale Romano-Terme di Diocleziano, Roma; Pantheon, Roma; Parco Archeologico di Pompei; Musei Reali, Torino, etc.) volte a modificare la percezione dello spazio e le coordinate visive del reale. Vasta la sua bibliografia, con interventi dei maggiori critici d’arte e personalità internazionali del mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui: Paco Barragán, Raisa Clavijo, Hap Erstein, Timothy Hardfield, Stephen Knudsen, Paul Laster, Ivan D’Alberto, Stefano Biolchini, Francesco Gallo, Irene Galuppo, Aldo Gerbino, Giulia Gueci, Angelo Mistrangelo, Marcello Palminteri, Demetrio Paparoni, Gabriele Perretta, Nicoletta Provenzano, Antonello Tolve, Vincenzo Trione, Andrea Viliani. Monografie e cataloghi sul suo lavoro sono stati editi da Artium Publishing, Silvana Editoriale, JUS Museum Edizioni, Sala Editori, Artem. Sue opere sono regolarmente esposte in fiere d’arte di carattere nazionale ed internazionale e sono presenti in collezioni pubbliche e private italiane e straniere.
di Redazione
13/11/2025 - 18:14
Si è svolta ieri, presso la Cappella del Tesoro di San Gennaro, l’inaugurazione dell’opera multimediale interattiva Oculus-Spei dell’artista Annalaura di Luggo, a cura di Ivan D’Alberto con il patrocinio morale del Giubileo 2025, del MAECI e del Ministero della Giustizia. La mostra allestita nel percorso museale del Tesoro di San Gennaro, aperta al pubblico fino all’11 febbraio 2026 è realizzata con il supporto del Ministero degli Esteri e con il contributo di Luca de Magistris, Private Banker Fideuram.
L’iniziativa, ospitata dalla Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, si inserisce nell’ampio programma di celebrazioni per il 25°centenario della fondazione di Napoli, promosso e fortemente sostenuto dal Comitato Nazionale Neapolis 2500.
Ed è stato proprio il Comitato — istituito congiuntamente dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dal Ministero della Cultura — ad aver voluto fortemente riportare la mostra nella città partenopea, riconoscendone il valore simbolico e artistico. L’opera Oculus-Spei non è, infatti, solo un evento culturale, ma anche un’occasione per riaffermare il ruolo di Napoli come crocevia di arte, spiritualità e dialogo internazionale in linea con la missione del Comitato.
L’inaugurazione alla presenza dell’artista è stata introdotta da Francesca Ummarino (direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro), Carlo Sersale (deputato della Cappella di San Gennaro), Davide Vincent Mambriani (incaricato degli affari culturali del Giubileo), Ilaria d’Uva (Amministratrice Delegata della D’Uva s.r.l., società incaricata della valorizzazione digitale e della comunicazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro) dal curatore Ivan D’Alberto e da Marilù Faraone Mennella (membro del Comitato Nazionale Neapolis 2500).
Presente anche Serigne Mobup, proveniente dall’Africa, uno dei protagonisti del progetto raffigurati dietro una delle Porte Sante, in particolare quella di San Paolo fuori le mura.
Nel corso dell’inaugurazione, i visitatori hanno avuto modo di bussare alle cinque Porte Sante virtuali dell’installazione immersiva Oculus-Spei — occhio della speranza — creata per il Giubileo dall’artista napoletana.
Quando un visitatore bussa, viene coinvolto in un viaggio di luce e di speranza: un fascio luminoso illumina una persona con disabilità proveniente da diversi continenti (Asia Africa Americhe ed Europa), rivelando al posto del cuore un occhio, simbolo della visione interiore e della capacità di guardare oltre i limiti e le apparenze.
Particolarmente toccante è la quinta porta, dedicata al carcere di Rebibbia e aperta da Papa Francesco. Qui il visitatore si ritrova immerso in uno spazio costellato di gabbie, metafora delle prigionie interiori che ognuno custodisce dentro di sé. La luce svolge il ruolo centrale, dissolvendo le sbarre e restituendo la consapevolezza che c’è sempre una speranza per tutti.
Il messaggio dell’evento è stato chiaro e profondo: non una conclusione dell’Anno Giubilare, bensì l’inizio di un nuovo anno di speranza — un impegno alla missione condivisa, all’inclusione e alla luce che si incarna nei più deboli per diffondersi come energia rigeneratrice in ogni essere umano.
Dopo le esposizioni al Pantheon di Roma, al Museo de’ Medici di Firenze e alla Cappella della Sindone presso Musei Reali di Torino - luoghi simbolici di fede, rinascita e innovazione - “Oculus-Spei” torna alla sua “casa madre”: Napoli, cuore del Mediterraneo e punto di partenza di una nuova apertura verso il mondo.
La mostra grazie al MAECI prosegue infatti il suo percorso: la tappa successiva è il 3 dicembre, nell’Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, con la proiezione dell’omonimo documentario Oculus-Spei diretto dalla stessa artista, attualmente “in consideration” per gli Oscar 2026 come Best Documentary Short e vincitore del Silver Award agli Hollywood Gold Awards come Best Documentary Short. Il film raccoglie la fotografia di Cesare Accetta e le musiche di Ricky Borselli, interpretate dal soprano Ekaterina Shelehova. Trailer: https://youtu.be/BUJxGA0Cu-U
Tra i numerosi ospiti presenti ieri, Luca De Magistris private Banker Fideuram che ha supportato l’evento, Rosa Crescenzo, Valeria Della Rocca, Generoso Di Meo, i rappresentanti dell’Associazione La Scintilla, il curatore Marcello Palminteri, Massimo Petirro (Area Manager di Intesa San Paolo Private banking), Antonio Laezza ed acuni protagonisti del documentario come Salomon Drame e padre Gayan Fernando dallo Sri Lanka. Più di 500 persone hanno partecipato alla serata, confermando il forte interesse e la partecipazione del pubblico a un progetto che diffonde un messaggio universale di luce e inclusione.
COMITATO SCIENTIFICO
Davide Vincent Mambriani, Incaricato per gli Affari Culturali, Giubileo 2025
Gabriella Musto, Ministero della Cultura Segreteria Tecnica del Dipartimento per la Valorizzazione del Patrimonio culturale
Marcello Palminteri, curatore / Jus Museum
Biografia Artista
Annalaura di Luggo (1970) è nata a Napoli dove vive e lavora. Il suo percorso si muove prevalentemente tra ricerca multimediale, fotografia, video e regia. Le sue opere e le sue installazioni sono realizzate attraverso la fusione di tecnologia e manualità e dialogano con il fruitore che è spesso protagonista dell’azione concettale e stimolano il dialogo su questioni sociali e ambientali. L’artista ha affrontato temi come i diritti umani (per la Fondazione Kennedy), la detenzione, la cecità, la disabilità, le problematiche giovanili, le dipendenze, il mondo animale, la natura e la biodiversità. Del 2015 è “Never Give Up”, realizzato per l’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida. Nel 2017 “Blind Vision” è presentato alle Nazioni Unite di New York in occasione della XI Conferenza mondiale sui diritti di persone con disabilità. Del 2019 sono l’opera “Genesis” e il video “Narratur” presentati alla 58. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia (Padiglione della Repubblica Dominicana). Sempre del 2019 è il progetto Napoli Eden, basato sull’utilizzo di alluminio riciclato per la realizzazione di quattro grandi installazioni pubbliche site-specific nel capoluogo campano. L’intervento ha incoraggiato il dibattito sulla sostenibilità, ispirando la realizzazione dell’omonimo docufilm, diretto da Bruno Colella, che ne racconta il processo creativo. L’alluminio riciclato e la monumentalità sono presenti anche nell’intervento installativo in “Collòculi > We Are Art” (2022), una grande iride scultorea capace di trasmettere contenuti multimediali e immersivi. Le fasi di realizzazione di Collòculi sono il focus del documentario “We Are Art Through the Eyes of Annalaura”, diretto dalla stessa artista, la cui narrazione oscilla tra video arte e cinema sperimentale. Il documentario si è qualificato “in consideration” agli Oscar 2023, nella categoria Best Documentary Feature e Best Song. Nel 2024-2025 realizza “Oculus-Spei”, una installazione multimediale interattiva progettata per il Pantheon di Roma, dove è stata esposta con il patrocinio del Giubileo e del Ministero della Cultura. “Oculus-Spei” è stata successivamente esposta al Museo de’ Medici di Firenze e presso la Cappella della Sindone ai Musei Reali di Torino ed a Sulmona per il Premio Sulmona. L’omonimo cortometraggio, diretto dalla stessa artista, si è qualificato “in consideration” agli Oscar 2026 nella categoria Best Documentary Short. Ha realizzato installazioni permanenti (Museo dell’Istituto P. Colosimo, Napoli; Museo del Carcere, Nisida, JUS Museum | Palazzo Calabritto, Napoli; Accademia delle Scienze Mediche “Giovanni Filippo Ingrassia”, Palermo; Museo de’ Medici, Firenze) temporanee e interattive (Nazioni Unite, New York; MANN Museo Archeologico Nazionale, Napoli; Fondazione Banco Napoli, Napoli e Chieti; Salone Nautico Internazionale, Genova; Museo Nazionale Romano-Terme di Diocleziano, Roma; Pantheon, Roma; Parco Archeologico di Pompei; Musei Reali, Torino, etc.) volte a modificare la percezione dello spazio e le coordinate visive del reale. Vasta la sua bibliografia, con interventi dei maggiori critici d’arte e personalità internazionali del mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui: Paco Barragán, Raisa Clavijo, Hap Erstein, Timothy Hardfield, Stephen Knudsen, Paul Laster, Ivan D’Alberto, Stefano Biolchini, Francesco Gallo, Irene Galuppo, Aldo Gerbino, Giulia Gueci, Angelo Mistrangelo, Marcello Palminteri, Demetrio Paparoni, Gabriele Perretta, Nicoletta Provenzano, Antonello Tolve, Vincenzo Trione, Andrea Viliani. Monografie e cataloghi sul suo lavoro sono stati editi da Artium Publishing, Silvana Editoriale, JUS Museum Edizioni, Sala Editori, Artem. Sue opere sono regolarmente esposte in fiere d’arte di carattere nazionale ed internazionale e sono presenti in collezioni pubbliche e private italiane e straniere.