NAPOLI - Confesso di essere assolutamente disinteressato alla sorte di Walter Mazzarri ed insensibile all'evoluzione dei suoi destini. Non credo che il Napoli a San Siro giocherà una partita speciale solo perché affronta la squadra del suo ex allenatore. Indifferente e distaccato lo sono anche rispetto all'ipotesi che il tecnico di San Vincenzo possa essere eventualmente esonerato in caso di sconfitta. E sono altrettanto convinto che per Rafa Benitez sarà una gara come tutte le altre, la circostanza di essersi a suo tempo seduto sulla panchina dei nerazzurri se l'è ormai quasi dimenticata. La verità è che Inter-Napoli è una gara che può essere importante per il campionato degli azzurri, ma solo in caso di vittoria. Se il Napoli sbancasse San Siro vorrebbe dire che si sarebbe finalmente messo alle spalle il titubante inizio di stagione, l'eliminazione dalla Champions League, i risvolti psicologici negativi determinati dalle inopinate sconfitte al San Paolo con il Chievo e fuori casa con l'Udinese, nonché il deludente pareggio casalingo con il Palermo. Non mi appassiona neppure il dibattito, che in qualche modo si è acceso negli ultimi giorni, sul differente atteggiamento tenuto dai due allenatori in questo periodo in cui una buona parte dei giocatori delle due rose sono impegnati in mezzo mondo con le proprie Nazionali. Mazzarri per preparare la partita con il Napoli ha messo sotto torchio i suoi giocatori (almeno quelli non convocati in Nazionale) e li ha fatti allenare senza soluzione di continuità, impegnandoli alla Pinetina perfino di domenica. Benitez, invece, ha dato tre giorni di ferie ai calciatori e lui stesso è partito per Liverpool, dove è andato a ricaricare in famiglia le sue batterie un po' scariche. Ognuno ha i suoi metodi e d'altro canto Benitez si è sempre comportato alla stessa maniera, su qualunque panchina fosse seduto. I suoi giocatori beneficiavano di intervalli di riposo durante il campionato, quando se ne presentava l'occasione, anche quando il tecnico spagnolo era alla guida di Valencia, Liverpool, Inter e Chelsea, società con le quali ha conquistato numerosi titoli. Quello che conta è, invece, che la squadra si ripresenti a Castel Volturno, dove riprendono gli allenamenti, fresca, riposata e psicologicamente preparata ad affrontare con concentrazione e determinazione la lunga serie di difficili impegni che attendono il Napoli nelle prossime settimane. Si tratta di una serie di appuntamenti che accompagneranno gli azzurri fin nel vivo del campionato e dell'Europa League, per cui al termine di questa fase sapremo con maggiore chiarezza quali potranno essere i traguardi che il Napoli potrà raggiungere in questa stagione. Dunque mente fredda e cuore caldo. E soprattutto al bando le polemiche.
Mario Zaccaria
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine
14/10/2014 - 20:00
NAPOLI - Confesso di essere assolutamente disinteressato alla sorte di Walter Mazzarri ed insensibile all'evoluzione dei suoi destini. Non credo che il Napoli a San Siro giocherà una partita speciale solo perché affronta la squadra del suo ex allenatore. Indifferente e distaccato lo sono anche rispetto all'ipotesi che il tecnico di San Vincenzo possa essere eventualmente esonerato in caso di sconfitta. E sono altrettanto convinto che per Rafa Benitez sarà una gara come tutte le altre, la circostanza di essersi a suo tempo seduto sulla panchina dei nerazzurri se l'è ormai quasi dimenticata. La verità è che Inter-Napoli è una gara che può essere importante per il campionato degli azzurri, ma solo in caso di vittoria. Se il Napoli sbancasse San Siro vorrebbe dire che si sarebbe finalmente messo alle spalle il titubante inizio di stagione, l'eliminazione dalla Champions League, i risvolti psicologici negativi determinati dalle inopinate sconfitte al San Paolo con il Chievo e fuori casa con l'Udinese, nonché il deludente pareggio casalingo con il Palermo. Non mi appassiona neppure il dibattito, che in qualche modo si è acceso negli ultimi giorni, sul differente atteggiamento tenuto dai due allenatori in questo periodo in cui una buona parte dei giocatori delle due rose sono impegnati in mezzo mondo con le proprie Nazionali. Mazzarri per preparare la partita con il Napoli ha messo sotto torchio i suoi giocatori (almeno quelli non convocati in Nazionale) e li ha fatti allenare senza soluzione di continuità, impegnandoli alla Pinetina perfino di domenica. Benitez, invece, ha dato tre giorni di ferie ai calciatori e lui stesso è partito per Liverpool, dove è andato a ricaricare in famiglia le sue batterie un po' scariche. Ognuno ha i suoi metodi e d'altro canto Benitez si è sempre comportato alla stessa maniera, su qualunque panchina fosse seduto. I suoi giocatori beneficiavano di intervalli di riposo durante il campionato, quando se ne presentava l'occasione, anche quando il tecnico spagnolo era alla guida di Valencia, Liverpool, Inter e Chelsea, società con le quali ha conquistato numerosi titoli. Quello che conta è, invece, che la squadra si ripresenti a Castel Volturno, dove riprendono gli allenamenti, fresca, riposata e psicologicamente preparata ad affrontare con concentrazione e determinazione la lunga serie di difficili impegni che attendono il Napoli nelle prossime settimane. Si tratta di una serie di appuntamenti che accompagneranno gli azzurri fin nel vivo del campionato e dell'Europa League, per cui al termine di questa fase sapremo con maggiore chiarezza quali potranno essere i traguardi che il Napoli potrà raggiungere in questa stagione. Dunque mente fredda e cuore caldo. E soprattutto al bando le polemiche.
Mario Zaccaria
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