Scrive su Facebook il giornalista Angelo Forgione: "Era arrivato - credo - in cima, valorizzando il Livorno, la Reggina, poi la Sampdoria e infine il Napoli, sfiorando i quarti di finale di Champions League. Pensava di poter esaltare anche la modesta Inter, club più avvezzo ai trionfi ma disastrato finanziariamente. Ha cullato il miraggio di allenare una delle tre "big" anche quando due di queste erano già meno big del Napoli. Insomma, credeva di salire un gradino e non aveva capito che sarebbe invece sceso. Ha tentato invano di aggrapparsi al sogno realizzato anche quando si è rivelato un incubo. Il richiamo delle sirene l'ha condotto alla macchia dell'esonero, perdendo quel record personale che voleva conservare gelosamente e che era il suo biglietto da visita. La verità è che il vero Mazzarri all'Inter non si è mai visto perché, per la prima volta, non ha trovato sintonia con la società e con la piazza, avversa dal principio".
di Napoli Magazine
15/11/2014 - 13:13
Scrive su Facebook il giornalista Angelo Forgione: "Era arrivato - credo - in cima, valorizzando il Livorno, la Reggina, poi la Sampdoria e infine il Napoli, sfiorando i quarti di finale di Champions League. Pensava di poter esaltare anche la modesta Inter, club più avvezzo ai trionfi ma disastrato finanziariamente. Ha cullato il miraggio di allenare una delle tre "big" anche quando due di queste erano già meno big del Napoli. Insomma, credeva di salire un gradino e non aveva capito che sarebbe invece sceso. Ha tentato invano di aggrapparsi al sogno realizzato anche quando si è rivelato un incubo. Il richiamo delle sirene l'ha condotto alla macchia dell'esonero, perdendo quel record personale che voleva conservare gelosamente e che era il suo biglietto da visita. La verità è che il vero Mazzarri all'Inter non si è mai visto perché, per la prima volta, non ha trovato sintonia con la società e con la piazza, avversa dal principio".