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ON AIR - Sciscione: "Derby, la Lazio arriva peggio, percorso di crescita interrotto, De Laurentiis? Rispetto a Lotito ha saputo reinvestire"
20.09.2025 11:40 di Redazione
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Augusto Sciscione, giornalista direttore di noibiancocelesti.

Di seguito, un estratto dell’intervista. Quale sarà l’undici anti-Roma scelto da Sarri?

“La formazione è già fatta, sono tutti a disposizione e ci aspettiamo lo stesso undici che ha perso col Sassuolo. Rovella ha un principio di pubalgia, di cui aveva già sofferto due anni fa, mentre Bashiru, ieri, non si è allenato. Non filtra pessimismo. Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella in ballottaggio con Cataldi, Dele-Bashiru; Cancellieri, Castellanos, Zaccagni.”

Si dice che i derby vengano vinti da chi sta peggio. Secondo lei questo è il turno della Lazio?

“Beh, di certo dall’altra parte non ridono. Credo che entrambe le squadre stiano vivendo un momento di difficoltà. La Lazio, però, si porta dietro l’onta del mancato calciomercato, del blocco che ha giustamente inviperito i tifosi e ha bruscamente interrotto un percorso di crescita e di cambiamento che sembrava avviato. Da questo punto di vista è chiaro che la Lazio arriva peggio, con tutte le sue contraddizioni, i problemi di spogliatoio e le difficoltà societarie.

De Laurentiis e Lotito hanno due filosofie gestionali molto simili. Che cosa ha portato però Aurelio De Laurentiis a vincere molto di più rispetto a Claudio Lotito?

“Secondo me la differenza l’ha fatta l’investimento. De Laurentiis è sempre stato un presidente che, ogni volta che monetizzava, reinvestiva la totalità dei suoi ricavi. Ha utilizzato il player trading sin dall’inizio e ha sempre privilegiato l’aspetto sportivo rispetto a tutti gli altri. Anche perché, forse, non aveva bisogno del Napoli per arrivare al vertice della sua carriera lavorativa. Lotito, invece, con la presidenza della Lazio si è costruito piano piano una credibilità, ma ha poi ampliato i suoi orizzonti entrando in politica e trascurando l’aspetto sportivo, mettendolo in secondo, terzo o addirittura quarto piano. A Formello, da un anno e mezzo a questa parte, manca una figura di riferimento con veri poteri gestionali, e se ne vedono le conseguenze. In più, la filosofia del player trading, che per la Lazio oggi è l’unica strada percorribile — perché il settore giovanile non è sviluppato, lo stadio richiederà tempi lunghissimi e sponsor non ce ne sono — quest’anno non si è potuta attuare a causa del mercato bloccato. Insomma, nonostante entrambi abbiano cura ed attenzione verso i bilanci, due visioni completamente opposte: da una parte c’è chi vede l’acquisto di giocatori come un investimento, dall’altra chi ha fatto uscire capitali per dedicarsi anche ad altri progetti. E la differenza, nei risultati sportivi, si vede.”

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ON AIR - Sciscione: "Derby, la Lazio arriva peggio, percorso di crescita interrotto, De Laurentiis? Rispetto a Lotito ha saputo reinvestire"

di Napoli Magazine

20/09/2025 - 11:40

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Augusto Sciscione, giornalista direttore di noibiancocelesti.

Di seguito, un estratto dell’intervista. Quale sarà l’undici anti-Roma scelto da Sarri?

“La formazione è già fatta, sono tutti a disposizione e ci aspettiamo lo stesso undici che ha perso col Sassuolo. Rovella ha un principio di pubalgia, di cui aveva già sofferto due anni fa, mentre Bashiru, ieri, non si è allenato. Non filtra pessimismo. Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Guendouzi, Rovella in ballottaggio con Cataldi, Dele-Bashiru; Cancellieri, Castellanos, Zaccagni.”

Si dice che i derby vengano vinti da chi sta peggio. Secondo lei questo è il turno della Lazio?

“Beh, di certo dall’altra parte non ridono. Credo che entrambe le squadre stiano vivendo un momento di difficoltà. La Lazio, però, si porta dietro l’onta del mancato calciomercato, del blocco che ha giustamente inviperito i tifosi e ha bruscamente interrotto un percorso di crescita e di cambiamento che sembrava avviato. Da questo punto di vista è chiaro che la Lazio arriva peggio, con tutte le sue contraddizioni, i problemi di spogliatoio e le difficoltà societarie.

De Laurentiis e Lotito hanno due filosofie gestionali molto simili. Che cosa ha portato però Aurelio De Laurentiis a vincere molto di più rispetto a Claudio Lotito?

“Secondo me la differenza l’ha fatta l’investimento. De Laurentiis è sempre stato un presidente che, ogni volta che monetizzava, reinvestiva la totalità dei suoi ricavi. Ha utilizzato il player trading sin dall’inizio e ha sempre privilegiato l’aspetto sportivo rispetto a tutti gli altri. Anche perché, forse, non aveva bisogno del Napoli per arrivare al vertice della sua carriera lavorativa. Lotito, invece, con la presidenza della Lazio si è costruito piano piano una credibilità, ma ha poi ampliato i suoi orizzonti entrando in politica e trascurando l’aspetto sportivo, mettendolo in secondo, terzo o addirittura quarto piano. A Formello, da un anno e mezzo a questa parte, manca una figura di riferimento con veri poteri gestionali, e se ne vedono le conseguenze. In più, la filosofia del player trading, che per la Lazio oggi è l’unica strada percorribile — perché il settore giovanile non è sviluppato, lo stadio richiederà tempi lunghissimi e sponsor non ce ne sono — quest’anno non si è potuta attuare a causa del mercato bloccato. Insomma, nonostante entrambi abbiano cura ed attenzione verso i bilanci, due visioni completamente opposte: da una parte c’è chi vede l’acquisto di giocatori come un investimento, dall’altra chi ha fatto uscire capitali per dedicarsi anche ad altri progetti. E la differenza, nei risultati sportivi, si vede.”