Quasi 17 anni fa al Tardini l'Inter vinse il suo 16° scudetto grazie a una doppietta di Zlatan Ibrahimovic. Ora in quello stesso stadio Lautaro e compagni lasciano per strada due punti preziosissimi che a fine stagione potrebbero costare il titolo. Se, infatti, il Napoli dovesse vincere lunedì sera a Bologna si porterebbe a -1 dall'attuale capolista, ma con un calendario nelle ultime sette giornate molto più agevole, mentre i nerazzurri avrebbero ancora sfide di vertice con lo stesso Bologna e le due romane (entrambe a San Siro).
A fare ancora più male e a minare certezze acquisite nella parte più importante della stagione è come è arrivato il pareggio contro il Parma, da una situazione di vantaggio 2-0 e con una gara da gestire nei secondi 45 minuti. Invece, come contro l'Udinese, i ragazzi di Inzaghi hanno praticamente smesso di giocare, regalando al Parma coraggio e convinzione che hanno portato al clamoroso epilogo. La sfida di mercoledì contro il Bayern Monaco e lo stato di forma precario di diversi big hanno costretto il tecnico ieri squalificato a togliere prima Bastoni all'intervallo (botta al ginocchio che non preoccupa), ma soprattutto Lautaro, Calhanoglu e Dimarco con il risultato tornato in bilico dopo l'1-2 di Bernabé. Gli ingressi di Correa, Frattesi e Zalewski non hanno dato alcuna scossa alla squadra, che con 20 minuti più recupero ancora da giocare non è più riuscita a stringere d'assedio il Parma. In particolare i primi due sembrano ormai con la testa lontano da Milano e soprattutto l'azzurro non riesci più a essere incisivo dalla panchina come nella passata stagione.
Sui social è subito scattato il processo a Inzaghi, messo sotto accusa per i cambi. Al di là degli uomini, però, a lasciare perplessi è la mancanza di continuità della squadra, che gioca il suo calcio solo a tratti e poi sparisce inspiegabilmente. Amnesie che con l'Udinese non sono costate punti grazie a Sommer, ma pagate a caro prezzo ieri al Tardini. E ora da qui a fine campionato ogni mezzo passo falso può costare carissimo e con tanti impegni la bucci di banana è dietro l'angolo. "Siamo delusi, ma siamo ancora padroni del nostro futuro" ha detto il vice di Inzaghi, Farris a fine partita. Ma senza un cambio di marcia e uno step dal punto di vista mentale, il sogno Triplete può diventare il peggiore degli incubi, ovvero rimanere con il cerino in mano senza alcun trofeo in bacheca.
di Napoli Magazine
06/04/2025 - 17:40
Quasi 17 anni fa al Tardini l'Inter vinse il suo 16° scudetto grazie a una doppietta di Zlatan Ibrahimovic. Ora in quello stesso stadio Lautaro e compagni lasciano per strada due punti preziosissimi che a fine stagione potrebbero costare il titolo. Se, infatti, il Napoli dovesse vincere lunedì sera a Bologna si porterebbe a -1 dall'attuale capolista, ma con un calendario nelle ultime sette giornate molto più agevole, mentre i nerazzurri avrebbero ancora sfide di vertice con lo stesso Bologna e le due romane (entrambe a San Siro).
A fare ancora più male e a minare certezze acquisite nella parte più importante della stagione è come è arrivato il pareggio contro il Parma, da una situazione di vantaggio 2-0 e con una gara da gestire nei secondi 45 minuti. Invece, come contro l'Udinese, i ragazzi di Inzaghi hanno praticamente smesso di giocare, regalando al Parma coraggio e convinzione che hanno portato al clamoroso epilogo. La sfida di mercoledì contro il Bayern Monaco e lo stato di forma precario di diversi big hanno costretto il tecnico ieri squalificato a togliere prima Bastoni all'intervallo (botta al ginocchio che non preoccupa), ma soprattutto Lautaro, Calhanoglu e Dimarco con il risultato tornato in bilico dopo l'1-2 di Bernabé. Gli ingressi di Correa, Frattesi e Zalewski non hanno dato alcuna scossa alla squadra, che con 20 minuti più recupero ancora da giocare non è più riuscita a stringere d'assedio il Parma. In particolare i primi due sembrano ormai con la testa lontano da Milano e soprattutto l'azzurro non riesci più a essere incisivo dalla panchina come nella passata stagione.
Sui social è subito scattato il processo a Inzaghi, messo sotto accusa per i cambi. Al di là degli uomini, però, a lasciare perplessi è la mancanza di continuità della squadra, che gioca il suo calcio solo a tratti e poi sparisce inspiegabilmente. Amnesie che con l'Udinese non sono costate punti grazie a Sommer, ma pagate a caro prezzo ieri al Tardini. E ora da qui a fine campionato ogni mezzo passo falso può costare carissimo e con tanti impegni la bucci di banana è dietro l'angolo. "Siamo delusi, ma siamo ancora padroni del nostro futuro" ha detto il vice di Inzaghi, Farris a fine partita. Ma senza un cambio di marcia e uno step dal punto di vista mentale, il sogno Triplete può diventare il peggiore degli incubi, ovvero rimanere con il cerino in mano senza alcun trofeo in bacheca.