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DOMENICA IN - Ghali, Dargen D'Amico, il comunicato dell'a.d. della Rai: ecco cosa è accaduto, Mara Venier: "Non censuro nessuno, gli artisti liberi di esprimersi, mi dispiace aver interrotto Dargen, lo aspetto domenica"
14.02.2024 11:35 di Redazione

Nel corso della puntata di Domenica In condotta da Mara Venier su Rai Uno all'indomani della conclusione del Festival di Sanremo, un giornalista ha chiesto a Ghali di rispondere alle critiche dell'ambasciatore israeliano che aveva scritto su X: "Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c'erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi insieme ad altre decine di ostaggi israeliani. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto". Il rapper Ghali durante la finale del Festival di Sanremo aveva dichiarato sul palco: "Stop al genocidio" e a Domenica In ha replicato all'ambasciatore israeliano: "Cosa rispondo all'ambasciatore? Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, c'erano tante cose da dire in realtà. Io sono un musicista prima ancora di essere su questo palco. Ho sempre parlato di questi temi da quando sono bambino, sono uno di quelli "nati" grazie ad internet, quindi internet può documentare che da quando son bambino, da quando ho fatto le mie prime canzoni 13-14 anni che parlo di quello che sta succedendo, perchè non è dal 7 ottobre, questa cosa va avanti già da un po' e la gente ha sempre più paura e il fatto che lui dica così non va bene perchè continua questa politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire 'stop alla guerra', 'stop al genocidio' perchè stiamo vivendo in un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono 'Viva la pace', è assurdo! Non deve succede questo. Poi, l'Italia è un Paese che porta valori completamente opposti. Ci sono dei bambini di mezzo, io ero un bambino che sognava e ieri sono arrivato quarto al Festival di Sanremo, quei bambini che stanno morendo in questo momento, chissà quante star, chissà quanti dottori, quanti insegnanti, quanti geni sono lì in mezzo". La conduttrice tv Mara Venier ha commentato: ''Siamo tutti per la pace, su questo non ci sono dubbi''.

   

Quando sul palco sale Dargen D'Amico, il cantante viene chiamato a parlare di immigrazione, tema della sua canzone: "I soldi dei versamenti del lavoro dei cittadini stranieri nella case della previdenza italiana è più alto di quelli spesi per l'accoglienza", dice ma viene interrotto da Mara Venier. "Qui è una festa, ci vorrebbe troppo tempo per affrontare determinate tematiche. Qui - spiega la conduttrice - stiamo parlando di musica è difficile dire in tre parole tutto questo. Sono domande che voi fate a cui bisognerebbe rispondere in modo dettagliato. Noi il tempo non ce l'abbiamo dobbiamo far cantare tutti".

 

Infine a chiusura del programma Mara Venier legge il comunicato della risposta ufficiale dell'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio all'ambasciatore, la posizione dell'azienda sulla vicenda Ghali-Israele: "Voglio leggere un comunicato che è stato mandato dall'amministratore delegato Roberto Sergio in merito ad una affermazione su Israele e Palestina fatta da un artista durante il Festival di Sanremo. Roberto Sergio ha dichiarato questo: 'Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla comunità ebraica è sentita e convinta'. Queste sono le parole che ovviamente condividiamo tutti del nostro amministratore delegato".

 

Questi tre episodi hanno scatenato molte polemiche sui social. Sono stati migliaia i tweet a sostegno delle parole di Ghali e Dargen D'Amico, che sono intervenuti in favore della causa palestinese e in difesa degli immigrati. Sono molti i commenti che parlano di censura nei confronti dei due cantanti.

 

Dopo tali polemiche, la conduttrice tv Mara Venier ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nel corso della quale ha spiegato a proposito dell’interruzione dell’intervento di Dargen D’Amico durante Domenica In: “Eravamo in ritardo, molti artisti dovevano ancora cantare, e quattro di loro non sono riusciti a farlo, infatti torneranno da me domenica. Si figuri se ho paura ad affrontare il tema dei migranti. L'ho fatto molte volte. Ora ho invitato Dargen D'Amico in trasmissione domenica prossima, spero che venga”.

 

Sulla lettura del comunicato dell’a.d. Roberto Sergio Venier ha detto: “Senta, io sono una conduttrice Rai. Se l'amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Quanto al contenuto, forse qualcuno non è d'accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, è doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza. Conosco e sono vicina a molte persone della comunità ebraica. Il primo ruolo che ho avuto come attrice fu quello di Vanda, un'ebrea suicida dopo le leggi razziali, nel film con Alida Valli Diario di un italiano…".
 

"Io piango per le mamme di Gaza che hanno perso i loro figli bambini, come piango per le donne ebree stuprate e prese in ostaggio. Piango per tutte le vittime civili. E se c'è qualcuno che al tema delle violenze sulle donne è sempre stata sensibile e ha sempre dato spazio, sono io. Vorrei che gli ostaggi fossero liberati. E vorrei che si fermassero i bombardamenti sui civili e si trovasse una soluzione politica. Mi riconosco nelle parole di Papa Francesco, nei suoi appelli alla pace", ha proseguito Mara Venier.
 

Sulle critiche per non aver fatto parlare gli artisti: "Certo che gli artisti devono essere liberi di esprimersi. Però anche quello che dicono può essere discusso. E tutte le opinioni dovrebbero essere rappresentate. Domenica da me Ghali ha potuto parlare in piena libertà, ha risposto alle critiche dell'ambasciatore di Israele, ha concluso il suo ragionamento senza che nessuno lo interrompesse".

 

Sul fatto che in un fuorionda abbia zittito i giornalisti: "Non ho zittito nessuno. L'imbarazzo non era per il tipo di domande, ma per i ritmi, il tempo che passava, gli artisti che stavano lì e dovevano cantare… Sicura. Il disagio mio era per il tempo, non per le domande. È ovvio che una domanda sull'immigrazione richiede una riflessione ampia, una risposta complessa, che non si risolve in trenta secondi. I giornalisti sono sempre stati i benvenuti nelle mie trasmissioni, e sono sempre stati liberi di fare le domande che ritenevano più opportune. Così è accaduto anche domenica scorsa: hanno chiesto a Ghali di Gaza, a Dargen D'Amico dei migranti. C'era una trasmissione da portare a termine, trenta cantanti da ascoltare. Ripeto: mi dispiace aver interrotto Dargen, lo aspetto domenica da me".

 

“Repubblica mi definisce ‘vestale del melonismo’? Ho pianto molto in questi giorni, ma questa definizione mi fa davvero sorridere. Se sono da trent'anni in tv, è perché non ho mai sposato una parte politica. Io mi rivolgo a tutto il pubblico, a prescindere dalle idee politiche di ciascuno, e rispettandole tutte. Da donna, sono contenta che ci sia una donna presidente del Consiglio. Ma continuerò ad ascoltare tutte le voci", ha detto Mara Venier. 

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DOMENICA IN - Ghali, Dargen D'Amico, il comunicato dell'a.d. della Rai: ecco cosa è accaduto, Mara Venier: "Non censuro nessuno, gli artisti liberi di esprimersi, mi dispiace aver interrotto Dargen, lo aspetto domenica"

di Napoli Magazine

14/02/2024 - 11:35

Nel corso della puntata di Domenica In condotta da Mara Venier su Rai Uno all'indomani della conclusione del Festival di Sanremo, un giornalista ha chiesto a Ghali di rispondere alle critiche dell'ambasciatore israeliano che aveva scritto su X: "Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile. Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c'erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi insieme ad altre decine di ostaggi israeliani. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto". Il rapper Ghali durante la finale del Festival di Sanremo aveva dichiarato sul palco: "Stop al genocidio" e a Domenica In ha replicato all'ambasciatore israeliano: "Cosa rispondo all'ambasciatore? Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, c'erano tante cose da dire in realtà. Io sono un musicista prima ancora di essere su questo palco. Ho sempre parlato di questi temi da quando sono bambino, sono uno di quelli "nati" grazie ad internet, quindi internet può documentare che da quando son bambino, da quando ho fatto le mie prime canzoni 13-14 anni che parlo di quello che sta succedendo, perchè non è dal 7 ottobre, questa cosa va avanti già da un po' e la gente ha sempre più paura e il fatto che lui dica così non va bene perchè continua questa politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire 'stop alla guerra', 'stop al genocidio' perchè stiamo vivendo in un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono 'Viva la pace', è assurdo! Non deve succede questo. Poi, l'Italia è un Paese che porta valori completamente opposti. Ci sono dei bambini di mezzo, io ero un bambino che sognava e ieri sono arrivato quarto al Festival di Sanremo, quei bambini che stanno morendo in questo momento, chissà quante star, chissà quanti dottori, quanti insegnanti, quanti geni sono lì in mezzo". La conduttrice tv Mara Venier ha commentato: ''Siamo tutti per la pace, su questo non ci sono dubbi''.

   

Quando sul palco sale Dargen D'Amico, il cantante viene chiamato a parlare di immigrazione, tema della sua canzone: "I soldi dei versamenti del lavoro dei cittadini stranieri nella case della previdenza italiana è più alto di quelli spesi per l'accoglienza", dice ma viene interrotto da Mara Venier. "Qui è una festa, ci vorrebbe troppo tempo per affrontare determinate tematiche. Qui - spiega la conduttrice - stiamo parlando di musica è difficile dire in tre parole tutto questo. Sono domande che voi fate a cui bisognerebbe rispondere in modo dettagliato. Noi il tempo non ce l'abbiamo dobbiamo far cantare tutti".

 

Infine a chiusura del programma Mara Venier legge il comunicato della risposta ufficiale dell'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio all'ambasciatore, la posizione dell'azienda sulla vicenda Ghali-Israele: "Voglio leggere un comunicato che è stato mandato dall'amministratore delegato Roberto Sergio in merito ad una affermazione su Israele e Palestina fatta da un artista durante il Festival di Sanremo. Roberto Sergio ha dichiarato questo: 'Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre. La mia solidarietà al popolo di Israele e alla comunità ebraica è sentita e convinta'. Queste sono le parole che ovviamente condividiamo tutti del nostro amministratore delegato".

 

Questi tre episodi hanno scatenato molte polemiche sui social. Sono stati migliaia i tweet a sostegno delle parole di Ghali e Dargen D'Amico, che sono intervenuti in favore della causa palestinese e in difesa degli immigrati. Sono molti i commenti che parlano di censura nei confronti dei due cantanti.

 

Dopo tali polemiche, la conduttrice tv Mara Venier ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nel corso della quale ha spiegato a proposito dell’interruzione dell’intervento di Dargen D’Amico durante Domenica In: “Eravamo in ritardo, molti artisti dovevano ancora cantare, e quattro di loro non sono riusciti a farlo, infatti torneranno da me domenica. Si figuri se ho paura ad affrontare il tema dei migranti. L'ho fatto molte volte. Ora ho invitato Dargen D'Amico in trasmissione domenica prossima, spero che venga”.

 

Sulla lettura del comunicato dell’a.d. Roberto Sergio Venier ha detto: “Senta, io sono una conduttrice Rai. Se l'amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Quanto al contenuto, forse qualcuno non è d'accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, è doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza. Conosco e sono vicina a molte persone della comunità ebraica. Il primo ruolo che ho avuto come attrice fu quello di Vanda, un'ebrea suicida dopo le leggi razziali, nel film con Alida Valli Diario di un italiano…".
 

"Io piango per le mamme di Gaza che hanno perso i loro figli bambini, come piango per le donne ebree stuprate e prese in ostaggio. Piango per tutte le vittime civili. E se c'è qualcuno che al tema delle violenze sulle donne è sempre stata sensibile e ha sempre dato spazio, sono io. Vorrei che gli ostaggi fossero liberati. E vorrei che si fermassero i bombardamenti sui civili e si trovasse una soluzione politica. Mi riconosco nelle parole di Papa Francesco, nei suoi appelli alla pace", ha proseguito Mara Venier.
 

Sulle critiche per non aver fatto parlare gli artisti: "Certo che gli artisti devono essere liberi di esprimersi. Però anche quello che dicono può essere discusso. E tutte le opinioni dovrebbero essere rappresentate. Domenica da me Ghali ha potuto parlare in piena libertà, ha risposto alle critiche dell'ambasciatore di Israele, ha concluso il suo ragionamento senza che nessuno lo interrompesse".

 

Sul fatto che in un fuorionda abbia zittito i giornalisti: "Non ho zittito nessuno. L'imbarazzo non era per il tipo di domande, ma per i ritmi, il tempo che passava, gli artisti che stavano lì e dovevano cantare… Sicura. Il disagio mio era per il tempo, non per le domande. È ovvio che una domanda sull'immigrazione richiede una riflessione ampia, una risposta complessa, che non si risolve in trenta secondi. I giornalisti sono sempre stati i benvenuti nelle mie trasmissioni, e sono sempre stati liberi di fare le domande che ritenevano più opportune. Così è accaduto anche domenica scorsa: hanno chiesto a Ghali di Gaza, a Dargen D'Amico dei migranti. C'era una trasmissione da portare a termine, trenta cantanti da ascoltare. Ripeto: mi dispiace aver interrotto Dargen, lo aspetto domenica da me".

 

“Repubblica mi definisce ‘vestale del melonismo’? Ho pianto molto in questi giorni, ma questa definizione mi fa davvero sorridere. Se sono da trent'anni in tv, è perché non ho mai sposato una parte politica. Io mi rivolgo a tutto il pubblico, a prescindere dalle idee politiche di ciascuno, e rispettandole tutte. Da donna, sono contenta che ci sia una donna presidente del Consiglio. Ma continuerò ad ascoltare tutte le voci", ha detto Mara Venier.