L'Angolo
L'EX - Davide Ancelotti: "A Napoli sono stato benissimo, il primo anno abbiamo fatto bene"
27.05.2022 08:31 di Redazione

NAPOLI - Davide Ancelotti, figlio di Carlo Ancelotti e vice allenatore del Real Madrid, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera:

 

Ma a lei pesa essere considerato un raccomandato?

 

"Sono consapevole che ci siano questi pregiudizi, e sì, penso sempre di dover dimostrare qualcosa. Ma per me è benzina: mi fa stare motivato e non la voglio perdere. Però per il posto di vice non si fanno casting, ogni allenatore sceglie un uomo di fiducia".

 

Qual è la squadra che glielo ha fatto pesare di più?

 

"L’unica italiana dove ho lavorato: il Napoli. Ma credo sia legato al fatto che in Italia la parentela fa più rumore".

 

A Napoli sono nati i suoi gemelli, Leo e Lucas.

 

"E questo mi farà ricordare ancora di più il bello dell’esperienza. A Napoli sono stato benissimo, vivevamo nella Riviera di Chiaia. Il primo anno abbiamo fatto bene, siamo arrivati secondi, ma la Juve aveva comprato Cristiano Ronaldo. Il difficile è stato quando le cose hanno cominciato ad andar male e non siamo riusciti a raddrizzarle. Mi spiace sia finita così".

 

Chi è l’allenatore più bravo di sempre?

 

"Il mio è un giudizio di parte. Ma quello che ha fatto mio padre è quasi impossibile".

 

Vuole somigliargli?

 

"Da lui ho imparato che vengono prima i giocatori: bisogna partire da loro. Però voglio avere la mia identità".

 

Quella del Real sembrava una panchina di transizione, dopo Everton e Napoli. De Laurentiis vi ha chiamato per congratularsi?

 

"Con mio padre è rimasto in buoni rapporti, si stimano, immagino lo abbia sentito".

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L'EX - Davide Ancelotti: "A Napoli sono stato benissimo, il primo anno abbiamo fatto bene"

di Napoli Magazine

27/05/2024 - 08:31

NAPOLI - Davide Ancelotti, figlio di Carlo Ancelotti e vice allenatore del Real Madrid, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera:

 

Ma a lei pesa essere considerato un raccomandato?

 

"Sono consapevole che ci siano questi pregiudizi, e sì, penso sempre di dover dimostrare qualcosa. Ma per me è benzina: mi fa stare motivato e non la voglio perdere. Però per il posto di vice non si fanno casting, ogni allenatore sceglie un uomo di fiducia".

 

Qual è la squadra che glielo ha fatto pesare di più?

 

"L’unica italiana dove ho lavorato: il Napoli. Ma credo sia legato al fatto che in Italia la parentela fa più rumore".

 

A Napoli sono nati i suoi gemelli, Leo e Lucas.

 

"E questo mi farà ricordare ancora di più il bello dell’esperienza. A Napoli sono stato benissimo, vivevamo nella Riviera di Chiaia. Il primo anno abbiamo fatto bene, siamo arrivati secondi, ma la Juve aveva comprato Cristiano Ronaldo. Il difficile è stato quando le cose hanno cominciato ad andar male e non siamo riusciti a raddrizzarle. Mi spiace sia finita così".

 

Chi è l’allenatore più bravo di sempre?

 

"Il mio è un giudizio di parte. Ma quello che ha fatto mio padre è quasi impossibile".

 

Vuole somigliargli?

 

"Da lui ho imparato che vengono prima i giocatori: bisogna partire da loro. Però voglio avere la mia identità".

 

Quella del Real sembrava una panchina di transizione, dopo Everton e Napoli. De Laurentiis vi ha chiamato per congratularsi?

 

"Con mio padre è rimasto in buoni rapporti, si stimano, immagino lo abbia sentito".