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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Osimhen stappa la prima vittoria"
21.09.2020 19:19 di Redazione

NAPOLI - Prima di campionato per chi sa resistere al brutto del calcio. Questione d’impatto generale della nuova e già tormentata serie A, analisi che solo in parte riguarda il Napoli. La novità è Osimhen - a campo aperto funzionano bene lui e il resto della squadra -. Parma-Napoli nei 45 minuti è stata imbevuta di bromuro, partita soporifera con possesso palla per stomaci forti; la tendenza tattica, oltre alla vittoria che fa sempre bene, vede, invece, un Napoli diverso quando è votato a verticalizzare la manovra: la dimostrazione del contrario è lo stucchevole e beffardo strepitìo di passaggi, una volta a me, un’altra a te, altrimenti detto possesso palla. Da qui la prima indicazione: il Napoli si rivelerà tale, soprattutto, nella ripresa quando gli spazi gli daranno maggior ragione. Comunque, a oggi, il 4-3-3 del Napoli può essere competitivo (molto forte). Ha tutte le coppie (manca solo un sesto centrocampista e un difensore sinistro) e tanta qualità in ogni reparto. Tuttavia ancora non c’è la tenacia di attaccare gli spazi da parte delle mezzali e delle mezze punte, o falso nueve, come si usa dire. Il problema principale non è tanto il modulo, ma l’interpretazione della partita con Osimhen e Lozano. Gattuso dovrebbe far giocare i suoi più raccolti e pronti a partire di contropiede, il genere diventa il Napoli di Mazzarri, tipo con il Pocho Lavezzi e Cavani. Vabbè, ma questa è un’altra storia. La risorsa. Il Napoli ha risolto buona parte della ristrutturazione necessaria con un cambio di allenatore azzeccato: Gattuso per Ancelotti ha portato ambizione al posto di gestione. Osimhen, poi, è un attaccante differente, il che allarga lo spettro di soluzioni. Anche qui molto resta da capire, a partire dal destino di Koulibaly. Ma la strada è stata tracciata da tempo. De Laurentiis si muove come al solito sul mercato: usa bastone e biada. Tiene per i capelli Milik, Roma e Juve. Aspetta lo sfinimento altrui, come con Allan che, pur di andarsene, ha detto addio a un paio di stipendi. Per il resto solo operazioni di cassa (entrano soldi da cessioni? Allora si spende). Peccato, perché per far quadrare il cerchio occorrerebbero un centrocampista di fisicità e un vero terzino sinistro. Ma tant’è, se così non fosse, bisognerebbe cedere a più moderate ambizioni.

 

 

Toni Iavarone
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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TONI AZZURRI - Iavarone su "NM": "Osimhen stappa la prima vittoria"

di Napoli Magazine

21/09/2024 - 19:19

NAPOLI - Prima di campionato per chi sa resistere al brutto del calcio. Questione d’impatto generale della nuova e già tormentata serie A, analisi che solo in parte riguarda il Napoli. La novità è Osimhen - a campo aperto funzionano bene lui e il resto della squadra -. Parma-Napoli nei 45 minuti è stata imbevuta di bromuro, partita soporifera con possesso palla per stomaci forti; la tendenza tattica, oltre alla vittoria che fa sempre bene, vede, invece, un Napoli diverso quando è votato a verticalizzare la manovra: la dimostrazione del contrario è lo stucchevole e beffardo strepitìo di passaggi, una volta a me, un’altra a te, altrimenti detto possesso palla. Da qui la prima indicazione: il Napoli si rivelerà tale, soprattutto, nella ripresa quando gli spazi gli daranno maggior ragione. Comunque, a oggi, il 4-3-3 del Napoli può essere competitivo (molto forte). Ha tutte le coppie (manca solo un sesto centrocampista e un difensore sinistro) e tanta qualità in ogni reparto. Tuttavia ancora non c’è la tenacia di attaccare gli spazi da parte delle mezzali e delle mezze punte, o falso nueve, come si usa dire. Il problema principale non è tanto il modulo, ma l’interpretazione della partita con Osimhen e Lozano. Gattuso dovrebbe far giocare i suoi più raccolti e pronti a partire di contropiede, il genere diventa il Napoli di Mazzarri, tipo con il Pocho Lavezzi e Cavani. Vabbè, ma questa è un’altra storia. La risorsa. Il Napoli ha risolto buona parte della ristrutturazione necessaria con un cambio di allenatore azzeccato: Gattuso per Ancelotti ha portato ambizione al posto di gestione. Osimhen, poi, è un attaccante differente, il che allarga lo spettro di soluzioni. Anche qui molto resta da capire, a partire dal destino di Koulibaly. Ma la strada è stata tracciata da tempo. De Laurentiis si muove come al solito sul mercato: usa bastone e biada. Tiene per i capelli Milik, Roma e Juve. Aspetta lo sfinimento altrui, come con Allan che, pur di andarsene, ha detto addio a un paio di stipendi. Per il resto solo operazioni di cassa (entrano soldi da cessioni? Allora si spende). Peccato, perché per far quadrare il cerchio occorrerebbero un centrocampista di fisicità e un vero terzino sinistro. Ma tant’è, se così non fosse, bisognerebbe cedere a più moderate ambizioni.

 

 

Toni Iavarone
 
 
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