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IL MISTER - Spalletti conferma: "Non allenerò il Napoli o altre squadre, starò fermo un anno"
29.05.2023 16:40 di Redazione

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine dell'evento svolto a Coverciano "Inside the Sport 2023, il calciomercato tra business e passione": "A volte per troppo amore ci si lascia. Ora non sono in grado di dare tutto quello che merita Napoli. Ho bisogno di riposarmi. Mi sento stanco. Ho bisogno di staccare un po'. Napoli merita molto di più che delle semplici cose normali. I miei figli mi dissero che a Napoli non si poteva andare, anche perchè i napoletani avevano visto il giocatore più forte del mondo e allenatori fortissimi, specie negli ultimi anni. Sarri è un maestro, Ancelotti uno dei numeri uno, Benitez è un mister di livello internazionale, Gattuso è un passionale. Napoli merita di vincere e allora uno si domanda: sono in grado di farlo? Quest'anno non sono in grado, per cui faccio un passettino indietro. Non allenerò il Napoli o altre squadre. Starò fermo un anno. L'entusiasmo di Napoli ha indicato la strada per riempire gli stadi, per gioire del calcio, affinché tutti possano vivere delle emozioni del genere. Tutti ci guardano, i tifosi hanno creato delle cose che emozionano. Napoli città è una delle componenti fondamentali per fare questo tipo di vittoria. Ci sono tre regole: avere calciatori forti; avere una società che ti sappia indicare calciatori forti e te li metta a disposizione, e Giuntoli è uno dei più bravi che io abbia mai avuto in questo; e poi il cuore della città. Ogni volta che andiamo in città ci randellano pezzi di cuore in campo e siamo costretti ad assorbire tutto questo amore e questo affetto. Una delle questioni è che devo allenare Matilde. Ho una figlia piccola e ci voglio stare un po' insieme. Poi ho bisogno di riposarmi perché mi sento un po' stanco e voglio stare un po' da parte. L'annuncio di De Laurentiis sul mio anno sabbatico? Mi fa piacere che l'abbia detto il presidente, sennò sembrava di tirarla in lungo. Per rispetto alla società, e visto che mi era stato richiesto, era giusto che lo dicesse la società. La Champions? E' un rammarico perché la squadra ha fatto vedere grandi cose contro società importantissime per la storia di questa compatizione. Poi a quella partita lì siamo arrivati con delle defezioni. Una delle complicazioni che ci sono riguardano i viaggi in nazionale: i calciatori lasciano le società in difficoltà per 15 giorni e ti ritrovi calciatori infortunati o non allenati perché non hanno fatto niente, reduci da viaggi transoceanici. L'acquisto di Kim? L'abbiamo guardato e siamo andati forti su di lui perché quando l'abbiamo visto ci ha colpiti subito. Ha la qualità di essere esecutivo in tutto quello che fa, è una qualità del suo paese. Ha margini di miglioramento incredibili. Quando gli abbiamo detto che se rincorreva solo l'avversario ci si divertiva poco e che occorreva toccare di più il pallone, lui ha risposto che gli avevano detto di fare sempre così. E poi è cambiato. E' uno di quei calciatori che ti fanno sentire il fiato sul collo e che arriva fino a dentro l'area di rigore avversaria come fa Stones con il Manchester City. Cosa mi mancherà del Napoli? Un po' tutto. Me ne accorgerò quando la squadra andrà in ritiro e quando ci saranno le partite del Napoli. Saranno momenti particolari ma non tornerò indietro nella mia decisione. Napoli è un mare di sentimento che ti sommerge, ti fa anche un po' timore il dovergli restituire tutta quella roba lì. Sono anche un allenatore sostenibile io perché non ho mai avuto un procuratore. E' stata anomala come cosa, De Laurentiis era felicissimo quando mi sono presentato da solo".

 

 

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IL MISTER - Spalletti conferma: "Non allenerò il Napoli o altre squadre, starò fermo un anno"

di Napoli Magazine

29/05/2024 - 16:40

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine dell'evento svolto a Coverciano "Inside the Sport 2023, il calciomercato tra business e passione": "A volte per troppo amore ci si lascia. Ora non sono in grado di dare tutto quello che merita Napoli. Ho bisogno di riposarmi. Mi sento stanco. Ho bisogno di staccare un po'. Napoli merita molto di più che delle semplici cose normali. I miei figli mi dissero che a Napoli non si poteva andare, anche perchè i napoletani avevano visto il giocatore più forte del mondo e allenatori fortissimi, specie negli ultimi anni. Sarri è un maestro, Ancelotti uno dei numeri uno, Benitez è un mister di livello internazionale, Gattuso è un passionale. Napoli merita di vincere e allora uno si domanda: sono in grado di farlo? Quest'anno non sono in grado, per cui faccio un passettino indietro. Non allenerò il Napoli o altre squadre. Starò fermo un anno. L'entusiasmo di Napoli ha indicato la strada per riempire gli stadi, per gioire del calcio, affinché tutti possano vivere delle emozioni del genere. Tutti ci guardano, i tifosi hanno creato delle cose che emozionano. Napoli città è una delle componenti fondamentali per fare questo tipo di vittoria. Ci sono tre regole: avere calciatori forti; avere una società che ti sappia indicare calciatori forti e te li metta a disposizione, e Giuntoli è uno dei più bravi che io abbia mai avuto in questo; e poi il cuore della città. Ogni volta che andiamo in città ci randellano pezzi di cuore in campo e siamo costretti ad assorbire tutto questo amore e questo affetto. Una delle questioni è che devo allenare Matilde. Ho una figlia piccola e ci voglio stare un po' insieme. Poi ho bisogno di riposarmi perché mi sento un po' stanco e voglio stare un po' da parte. L'annuncio di De Laurentiis sul mio anno sabbatico? Mi fa piacere che l'abbia detto il presidente, sennò sembrava di tirarla in lungo. Per rispetto alla società, e visto che mi era stato richiesto, era giusto che lo dicesse la società. La Champions? E' un rammarico perché la squadra ha fatto vedere grandi cose contro società importantissime per la storia di questa compatizione. Poi a quella partita lì siamo arrivati con delle defezioni. Una delle complicazioni che ci sono riguardano i viaggi in nazionale: i calciatori lasciano le società in difficoltà per 15 giorni e ti ritrovi calciatori infortunati o non allenati perché non hanno fatto niente, reduci da viaggi transoceanici. L'acquisto di Kim? L'abbiamo guardato e siamo andati forti su di lui perché quando l'abbiamo visto ci ha colpiti subito. Ha la qualità di essere esecutivo in tutto quello che fa, è una qualità del suo paese. Ha margini di miglioramento incredibili. Quando gli abbiamo detto che se rincorreva solo l'avversario ci si divertiva poco e che occorreva toccare di più il pallone, lui ha risposto che gli avevano detto di fare sempre così. E poi è cambiato. E' uno di quei calciatori che ti fanno sentire il fiato sul collo e che arriva fino a dentro l'area di rigore avversaria come fa Stones con il Manchester City. Cosa mi mancherà del Napoli? Un po' tutto. Me ne accorgerò quando la squadra andrà in ritiro e quando ci saranno le partite del Napoli. Saranno momenti particolari ma non tornerò indietro nella mia decisione. Napoli è un mare di sentimento che ti sommerge, ti fa anche un po' timore il dovergli restituire tutta quella roba lì. Sono anche un allenatore sostenibile io perché non ho mai avuto un procuratore. E' stata anomala come cosa, De Laurentiis era felicissimo quando mi sono presentato da solo".