NAPOLI - Dunque manca poco alla firma di Spalletti. Dopo il no di Galtier, di Allegri e il no di Coinceicao, escludendo De Zerbi e Italiano (troppo inesperti per insediarsi in una piazza così ambiziosa come Napoli) e gli indugi di Inzaghi, si aspetta solo il no di Guardiola e quello di Pochettino ed è fatta. Certo, restava Sarri. Il Comandante, che fino al momento in cui scrivo mi dicono stia ancora aspettando una chiamata dalla Filmauro. Dormirebbe vicino al telefono e non spegnerebbe il cellulare di notte. Si sarebbe travestito da fattorino a Castel Volturno pur di incontrare De Laurentiis e tornare nella terra dove gli piacerebbe vincere qualcosa. Ma De La mi dicono non si è mai troppo riscaldato per un suo ritorno, nonostante il tecnico napotoscano sarebbe stato disposto a decurtarsi il contratto di parecchi milioni pur di tornare nella città che lo ha reso celebre e ricco. Ma ormai pare che i giochi siano chiusi: tra Spalletti e il Napoli è fatta. Sui lavora ai dettagli del contratto. In particolare al numero di cazziate che l’allenatore toscano avrebbe diritto a fare alle star della squadra e a quante volte potrà mandare in tribuna i capricciosi e i refrattari alle scelte di formazione. Spalletti resta affezionato al modulo del 4-2-3-1 caro a Gattuso e questo sarebbe uno dei motivi che hanno fatto pendere la bilancia per l’ex tecnico di Inter e Roma. La tifoseria, come sempre si mostra spaccata e comunque le reazioni sul suo nome sono subito sembrate tiepide. Ma davvero qualcuno aveva creduto all’ipotesi Allegri? Restiamo con i piedi per terra: senza Champions e con un organico da ridimensionare per gli ingaggi, spese folli il Napoli non ne potrà fare. Spalletti per ora è il top player, piaccia o no, non ci sono altre strade. Tra lui e il presidente manca solo la firma. Anche se più di qualcuno si augura che non trovino la penna…

Gino Rivieccio

Napoli Magazine
 

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