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NM LIVE - Ciro Ferrara a "NM": "Vedo un Napoli maturo, Kim e Kvara sono determinanti come Lobotka e Osimhen, Di Lorenzo? Grande continuità, c'è chi parla di Triplete? Preferisco "Ricomincio da tre"
28.11.2022 23:00 di Redazione

NAPOLI - Ciro Ferrara, ex difensore e capitano del Napoli, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine": "Penso che la sosta non debba cambiare nulla nella testa dei giocatori del Napoli, così come nell’ambizione delle inseguitrici, anche se in questo momento hanno meno certezze. Il post Mondiale rappresenta per tutte un’incognita da gestire, ma da ex calciatore dico che avere un vantaggio di 8 punti ti dà una certa consapevolezza. In cosa ha inciso Spalletti in questo inizio di stagione? Non ho dubbi: nella qualità del gioco e nel coinvolgimento di tutta la rosa. L’alchimia che Spalletti ha saputo creare sta facendo la differenza. Le squadre che vincono hanno sempre più di un uomo chiave. Osimhen sta facendo un ottimo lavoro, nonostante l’infortunio, e mi sembra sia in buona compagnia. Il titolo di capocannoniere è un plus, ma credo che lui stesso vi rinuncerebbe pur di raggiungere l’obiettivo più grande. L'Eintracht Francoforte? Se valutiamo le partite che ha disputato nel girone, il Napoli può essere assolutamente competitivo. Deve essere però consapevole che ora si entra in una fase della Champions League in cui il minimo errore può costare caro. Per gli stranieri non è mai facile entrare subito nella mentalità del calcio italiano. Alcuni ci riescono solo dopo un po’ di tempo. Kim e Kvara sono stati determinanti al primo impatto e continuano ad esserlo. Per gli altri tre vale il discorso che si faceva su Spalletti e sul coinvolgimento di tutta la rosa: quando sono chiamati in causa, fanno benissimo. A proposito di uomini chiave, Lobotka lo è sicuramente. Da un anno a questa parte sta avendo un rendimento straordinario. Zielinski più maturo? Probabilmente la partenza di alcuni suoi compagni determinanti all’interno dello spogliatoio, sia da un punto di vista tecnico, sia di leadership, lo ha responsabilizzato ulteriormente. La difesa del Napoli, pur non essendo la meno battuta, ha saputo dare solidità ad una squadra molto votata alla fase offensiva. Quanto a Meret, immagino, anche se non lo ammatterà mai, che si stia prendendo una bella rivincita. Di Lorenzo è sicuramente il giocatore più continuo di questo Napoli, il suo è sempre un livello molto alto. Come mai molti allenatori avversari del Napoli tendono a sminuire le vittorie azzurre? Fa parte del gioco. Non si tratta di sottovalutare la qualità del Napoli, l’allenatore di una squadra che perde cerca di difendere il proprio operato e quello del gruppo, nonostante a volte i fatti smentiscano qualunque tentativo di difesa. Credo comunque che a preoccuparsi di più debbano essere le squadre inseguitrici. Immagino che la volontà del club di De Laurentiis, visti gli ultimi rinnovi, sia rivolta a garantire entrambe le condizioni: un ciclo lungo, possibilmente vincente. C'è chi parla di Triplete all'ombra del Vesuvio? Triplete non è un linguaggio napoletano. Preferisco “Ricomincio da tre”. Un aggettivo per la squadra partenopea? Fino a due mesi fa lo avrei definito sorprendente. Oggi è maturo. La strada è ancora lunga. La mia esperienza mi suggerisce che i successi si ottengono senza concedere spazi agli avversari. Se il Napoli continua con questo atteggiamento, non ha nulla da temere. Chi potrebbe essere il futuro Ciro Ferrara? Domanda di riserva? (sorride, ndr). Ai Mondiali io tifo Argentina. Francia e Spagna però sono davvero impressionanti".

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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di Napoli Magazine

28/11/2024 - 23:00

NAPOLI - Ciro Ferrara, ex difensore e capitano del Napoli, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine": "Penso che la sosta non debba cambiare nulla nella testa dei giocatori del Napoli, così come nell’ambizione delle inseguitrici, anche se in questo momento hanno meno certezze. Il post Mondiale rappresenta per tutte un’incognita da gestire, ma da ex calciatore dico che avere un vantaggio di 8 punti ti dà una certa consapevolezza. In cosa ha inciso Spalletti in questo inizio di stagione? Non ho dubbi: nella qualità del gioco e nel coinvolgimento di tutta la rosa. L’alchimia che Spalletti ha saputo creare sta facendo la differenza. Le squadre che vincono hanno sempre più di un uomo chiave. Osimhen sta facendo un ottimo lavoro, nonostante l’infortunio, e mi sembra sia in buona compagnia. Il titolo di capocannoniere è un plus, ma credo che lui stesso vi rinuncerebbe pur di raggiungere l’obiettivo più grande. L'Eintracht Francoforte? Se valutiamo le partite che ha disputato nel girone, il Napoli può essere assolutamente competitivo. Deve essere però consapevole che ora si entra in una fase della Champions League in cui il minimo errore può costare caro. Per gli stranieri non è mai facile entrare subito nella mentalità del calcio italiano. Alcuni ci riescono solo dopo un po’ di tempo. Kim e Kvara sono stati determinanti al primo impatto e continuano ad esserlo. Per gli altri tre vale il discorso che si faceva su Spalletti e sul coinvolgimento di tutta la rosa: quando sono chiamati in causa, fanno benissimo. A proposito di uomini chiave, Lobotka lo è sicuramente. Da un anno a questa parte sta avendo un rendimento straordinario. Zielinski più maturo? Probabilmente la partenza di alcuni suoi compagni determinanti all’interno dello spogliatoio, sia da un punto di vista tecnico, sia di leadership, lo ha responsabilizzato ulteriormente. La difesa del Napoli, pur non essendo la meno battuta, ha saputo dare solidità ad una squadra molto votata alla fase offensiva. Quanto a Meret, immagino, anche se non lo ammatterà mai, che si stia prendendo una bella rivincita. Di Lorenzo è sicuramente il giocatore più continuo di questo Napoli, il suo è sempre un livello molto alto. Come mai molti allenatori avversari del Napoli tendono a sminuire le vittorie azzurre? Fa parte del gioco. Non si tratta di sottovalutare la qualità del Napoli, l’allenatore di una squadra che perde cerca di difendere il proprio operato e quello del gruppo, nonostante a volte i fatti smentiscano qualunque tentativo di difesa. Credo comunque che a preoccuparsi di più debbano essere le squadre inseguitrici. Immagino che la volontà del club di De Laurentiis, visti gli ultimi rinnovi, sia rivolta a garantire entrambe le condizioni: un ciclo lungo, possibilmente vincente. C'è chi parla di Triplete all'ombra del Vesuvio? Triplete non è un linguaggio napoletano. Preferisco “Ricomincio da tre”. Un aggettivo per la squadra partenopea? Fino a due mesi fa lo avrei definito sorprendente. Oggi è maturo. La strada è ancora lunga. La mia esperienza mi suggerisce che i successi si ottengono senza concedere spazi agli avversari. Se il Napoli continua con questo atteggiamento, non ha nulla da temere. Chi potrebbe essere il futuro Ciro Ferrara? Domanda di riserva? (sorride, ndr). Ai Mondiali io tifo Argentina. Francia e Spagna però sono davvero impressionanti".

 
 
Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
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