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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, il gioco di Garcia latita e la rimonta che non entusiasma lo salva per un altro po' ma tiene alla larga i sogni di gloria mentre l'Inter scappa"
30.10.2023 23:55 di Redazione

NAPOLI - Per quanto ancora si puo' andare avanti così? Solo ADL puo' saperlo. Alla decima giornata di campionato, il gioco di Garcia ancora latita e il -7 dall'Inter prima in classifica inizia a scavare un solco tra i sogni di gloria (sempre piu' lontani) e la realtà dei fatti. Come ho anche sottolineato al tecnico nel post gara, in Press Conference, i reparti risultano troppo distanti e, nei momenti di difficolta', come invece accaduto sin dai tempi di Mazzarri in poi, la squadra non riesce a rifugiarsi nelle certezze che solo il proprio allenatore puo' inculcargli per tirarsi fuori dai black out sempre piu' imbarazzanti. Il primo tempo contro il Milan ha fatto tornare alla mente gli orrori commessi, sempre in casa, contro Lazio e Fiorentina, per cui credo poco alla possibilita' di poter lavorare su questo aspetto se poi figuracce del genere si ripresentano a distanza di tempo. Lasciare il campo agli avversari, permettendogli di affondare il colpo o di concludere con ogni contropiede, mette i brividi anche ora mentro lo scrivo. L'allenatore si difende sottolineando che sul terreno di gioco c'e' anche l'altra squadra. Tutto vero, ma certi atteggiamenti in campo non e' possibile tollerarli. Va data un'identita', altrimenti si andra' avanti navigando a vista. La mia sensazione, fatto salvo il secondo tempo in cui ci sono stati due guizzi del tutto personali di Politano e Raspadori, abili a riequilibrare le sorti del match, è che si sia trattata piu' di una reazione d'orgoglio, piuttosto che uno studio effettuato per invertire la rotta. Passare dal 4-3-3 al 4-2-4 pur di trovare la via del gol puo' essere stata pure una scelta, se vogliamo ovvia sotto di due gol, ma allora come mai non si decide di schierare una punta centrale di ruolo, come Simeone, preferendogli un falso nueve che comunque puo' trovare spazio durante il match? Misteri irrisolti, ancora ora. Peccato perche' il Napoli resta fortissimo, basta pensare alla voglia matta di Kvaratskhelia di sfondare da solo il muro rossonero fino all'ultimo minuto, senza dimenticare il solito volenteroso Politano, ma pecca in organizzazione e soluzioni di gioco che spettano allo staff tecnico. Che poi i due gol del Milan sono arrivati per distrazioni evitabili di Rrahmani, Natan, Elmas e dello stesso Meret, che non riesce a compiere i miracoli richiesti una tantum ad un portiere, è sotto gli occhi di tutti. Certo e' che se c'e' un filo di logica nei movimenti sistematici ed automazzati da compiere si stressano meno difesa e centrocampo, e cosi' facendo (magari) certe situazioni non tornano a galla di tanto in tanto. Garcia però continua a dire che serve un filotto di tre vittorie per voltare pagina ed essere ancora in gioco su tutti i fronti. Vorrei avere il suo ottimismo, io continuo a vedere limiti evidenti (per certi versi insormontabili) che solo una ventata d'aria fresca potrebbe definitivamente spazzare via. Ma se l'altalena di risultati va bene ai campioni d'Italia, c'e' poco da aggiungere. Permettemi pero' di dire che si potrebbe fare molto di piu', con la stessa rosa attuale, senza rivoluzioni particolarmente difficili da attuare. Serve solo un po' di coraggio in più, andando in campo con un'idea di gioco ben precisa e senza paura, o semplicemente mostrando la propria anima come sosteneva Walter Mazzarri.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, il gioco di Garcia latita e la rimonta che non entusiasma lo salva per un altro po' ma tiene alla larga i sogni di gloria mentre l'Inter scappa"

di Napoli Magazine

30/10/2024 - 23:55

NAPOLI - Per quanto ancora si puo' andare avanti così? Solo ADL puo' saperlo. Alla decima giornata di campionato, il gioco di Garcia ancora latita e il -7 dall'Inter prima in classifica inizia a scavare un solco tra i sogni di gloria (sempre piu' lontani) e la realtà dei fatti. Come ho anche sottolineato al tecnico nel post gara, in Press Conference, i reparti risultano troppo distanti e, nei momenti di difficolta', come invece accaduto sin dai tempi di Mazzarri in poi, la squadra non riesce a rifugiarsi nelle certezze che solo il proprio allenatore puo' inculcargli per tirarsi fuori dai black out sempre piu' imbarazzanti. Il primo tempo contro il Milan ha fatto tornare alla mente gli orrori commessi, sempre in casa, contro Lazio e Fiorentina, per cui credo poco alla possibilita' di poter lavorare su questo aspetto se poi figuracce del genere si ripresentano a distanza di tempo. Lasciare il campo agli avversari, permettendogli di affondare il colpo o di concludere con ogni contropiede, mette i brividi anche ora mentro lo scrivo. L'allenatore si difende sottolineando che sul terreno di gioco c'e' anche l'altra squadra. Tutto vero, ma certi atteggiamenti in campo non e' possibile tollerarli. Va data un'identita', altrimenti si andra' avanti navigando a vista. La mia sensazione, fatto salvo il secondo tempo in cui ci sono stati due guizzi del tutto personali di Politano e Raspadori, abili a riequilibrare le sorti del match, è che si sia trattata piu' di una reazione d'orgoglio, piuttosto che uno studio effettuato per invertire la rotta. Passare dal 4-3-3 al 4-2-4 pur di trovare la via del gol puo' essere stata pure una scelta, se vogliamo ovvia sotto di due gol, ma allora come mai non si decide di schierare una punta centrale di ruolo, come Simeone, preferendogli un falso nueve che comunque puo' trovare spazio durante il match? Misteri irrisolti, ancora ora. Peccato perche' il Napoli resta fortissimo, basta pensare alla voglia matta di Kvaratskhelia di sfondare da solo il muro rossonero fino all'ultimo minuto, senza dimenticare il solito volenteroso Politano, ma pecca in organizzazione e soluzioni di gioco che spettano allo staff tecnico. Che poi i due gol del Milan sono arrivati per distrazioni evitabili di Rrahmani, Natan, Elmas e dello stesso Meret, che non riesce a compiere i miracoli richiesti una tantum ad un portiere, è sotto gli occhi di tutti. Certo e' che se c'e' un filo di logica nei movimenti sistematici ed automazzati da compiere si stressano meno difesa e centrocampo, e cosi' facendo (magari) certe situazioni non tornano a galla di tanto in tanto. Garcia però continua a dire che serve un filotto di tre vittorie per voltare pagina ed essere ancora in gioco su tutti i fronti. Vorrei avere il suo ottimismo, io continuo a vedere limiti evidenti (per certi versi insormontabili) che solo una ventata d'aria fresca potrebbe definitivamente spazzare via. Ma se l'altalena di risultati va bene ai campioni d'Italia, c'e' poco da aggiungere. Permettemi pero' di dire che si potrebbe fare molto di piu', con la stessa rosa attuale, senza rivoluzioni particolarmente difficili da attuare. Serve solo un po' di coraggio in più, andando in campo con un'idea di gioco ben precisa e senza paura, o semplicemente mostrando la propria anima come sosteneva Walter Mazzarri.

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
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