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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, è il momento di Osimhen!"
14.04.2021 18:25 di Redazione

NAPOLI - Il Napoli forse più bello della stagione sta lì a battersi nel silenzio degli innocenti (?). Lotta per un posto in Champions che vale oro per le casse societarie e che, raggiunto l'obiettivo, andrebbe almeno in parte reinvestito per cercare di andare avanti il più possibile anche in Europa. Ma questo è un discorso soltanto futuribile. Adesso conta il presente: le due partite in casa (ma il fattore campo è stato annullato dalla pandemia maledetta) contro Inter e Lazio potrebbero decidere del futuro continentale della squadra azzurra. Il condizionale è d'obbligo perché le concorrenti al quarto posto sono tutte egualmente temibili. Alcune, Milan e Juve, deluse per aver dovuto abdicare al sogno scudetto; altre che giocano in scioltezza, come l'Atalanta e la Lazio che ha anche una partita da recuperare, quella con il Torino di Nicola che s'è affidato per la risalita in classifica anche alla pratica del Kaizen (e che volete, si chiama così). Dunque, domenica sera la partitissima con l'Inter ad un soffio dal titolo che mancava da dieci anni, manca soltanto la certezza aritmetica. Impegno gravoso e non si pensi che i nerazzurri possano concedere qualcosina. Conte è un martello pneumatico ed ha in animo di vincere tutte le sfide da qui al termine del campionato. Ci vorrà un grande Napoli per strappare i tre punti ai quasi neocampioni d'Italia che all'andata ebbero dalla loro anche quel pizzico di buona sorte che finisce quasi sempre con l'aiutare i più forti. E comunque, quel Napoli, anche in inferiorità numerica, tenne testa a Lukaku e compagni. Ci vorrà una squadra che si sintonizzi sulla valenza tecnica e tattica delle ultime prestazioni. Tutte di valore, compresa quella con la Juve nel recupero. Nella piazza napoletana i criticoni abbondano sempre. Soggetti che, come si dice, fanno i conti soltanto all'andata dimenticando che c'è anche l'avversario di turno di cui tener conto. Il calcio è bello perché è vario, un mondo a sé nel quale in molti credono di avere la bacchetta magica, la soluzione vincente, in testa la migliore formazione da mandare in campo. Il covid, gli infortuni, le squalifiche? Non contano. Qusiquilie, direbbe Totò. Ora, superate tutte le difficoltà patìte, sembra essere giunto il momento di Osimhen, invocato come l'uomo della possibile svolta europea. Credo anch'io che sia l'ora del ragazzone nigeriano che è l'attaccante giusto per dare profondità e velocità alla manovra. A patto, però, che limiti i suoi scatti d'ira e che si concentri soltanto su come volare verso la porta avversaria o assistere i compagni d'attacco. La velocità di "zolletta gialla" è semplicemente devastante e peccato, vi dico, che madre natura l'abbia fornito di piedi leggermente a papera, altrimenti l'appoggio sul terreno sarebbe stato più fluido e loscatto ancor più immediato. Prima l'Inter, poi la Lazio, altra squadra di cui diffidare, anche se nel recente passato ha preso certe sberle memorabili dagli azzurri. Il Napoli forse più bello della stagione - qualcosa di buono Rino Gattuso l'avrà pur fatto, no? - è chiamato ad una doppia impresa. In uno stadio vuoto ma che risuonerà nei momenti topici delle voci del tifo virtuale, un hashtag da digitare sulla piattaforma tik tok. E che si deve fare pe' mbriacà l'acqua, Lete naturalmente.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, è il momento di Osimhen!"

di Napoli Magazine

14/04/2024 - 18:25

NAPOLI - Il Napoli forse più bello della stagione sta lì a battersi nel silenzio degli innocenti (?). Lotta per un posto in Champions che vale oro per le casse societarie e che, raggiunto l'obiettivo, andrebbe almeno in parte reinvestito per cercare di andare avanti il più possibile anche in Europa. Ma questo è un discorso soltanto futuribile. Adesso conta il presente: le due partite in casa (ma il fattore campo è stato annullato dalla pandemia maledetta) contro Inter e Lazio potrebbero decidere del futuro continentale della squadra azzurra. Il condizionale è d'obbligo perché le concorrenti al quarto posto sono tutte egualmente temibili. Alcune, Milan e Juve, deluse per aver dovuto abdicare al sogno scudetto; altre che giocano in scioltezza, come l'Atalanta e la Lazio che ha anche una partita da recuperare, quella con il Torino di Nicola che s'è affidato per la risalita in classifica anche alla pratica del Kaizen (e che volete, si chiama così). Dunque, domenica sera la partitissima con l'Inter ad un soffio dal titolo che mancava da dieci anni, manca soltanto la certezza aritmetica. Impegno gravoso e non si pensi che i nerazzurri possano concedere qualcosina. Conte è un martello pneumatico ed ha in animo di vincere tutte le sfide da qui al termine del campionato. Ci vorrà un grande Napoli per strappare i tre punti ai quasi neocampioni d'Italia che all'andata ebbero dalla loro anche quel pizzico di buona sorte che finisce quasi sempre con l'aiutare i più forti. E comunque, quel Napoli, anche in inferiorità numerica, tenne testa a Lukaku e compagni. Ci vorrà una squadra che si sintonizzi sulla valenza tecnica e tattica delle ultime prestazioni. Tutte di valore, compresa quella con la Juve nel recupero. Nella piazza napoletana i criticoni abbondano sempre. Soggetti che, come si dice, fanno i conti soltanto all'andata dimenticando che c'è anche l'avversario di turno di cui tener conto. Il calcio è bello perché è vario, un mondo a sé nel quale in molti credono di avere la bacchetta magica, la soluzione vincente, in testa la migliore formazione da mandare in campo. Il covid, gli infortuni, le squalifiche? Non contano. Qusiquilie, direbbe Totò. Ora, superate tutte le difficoltà patìte, sembra essere giunto il momento di Osimhen, invocato come l'uomo della possibile svolta europea. Credo anch'io che sia l'ora del ragazzone nigeriano che è l'attaccante giusto per dare profondità e velocità alla manovra. A patto, però, che limiti i suoi scatti d'ira e che si concentri soltanto su come volare verso la porta avversaria o assistere i compagni d'attacco. La velocità di "zolletta gialla" è semplicemente devastante e peccato, vi dico, che madre natura l'abbia fornito di piedi leggermente a papera, altrimenti l'appoggio sul terreno sarebbe stato più fluido e loscatto ancor più immediato. Prima l'Inter, poi la Lazio, altra squadra di cui diffidare, anche se nel recente passato ha preso certe sberle memorabili dagli azzurri. Il Napoli forse più bello della stagione - qualcosa di buono Rino Gattuso l'avrà pur fatto, no? - è chiamato ad una doppia impresa. In uno stadio vuoto ma che risuonerà nei momenti topici delle voci del tifo virtuale, un hashtag da digitare sulla piattaforma tik tok. E che si deve fare pe' mbriacà l'acqua, Lete naturalmente.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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