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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, chiudiamo in bellezza!"
31.07.2020 14:00 di Redazione

NAPOLI - Allora, il campionato ha dato da tempo i suoi verdetti. Restano in bilico la piazza d'onore alle spalle della Juve e la terza squadra che dovrà scendere in cadetterìa: Genoa o Lecce e - parere personale - per il gioco espresso mi farebbe piacere se a salvarsi fossero i salentini, guidati con maestria da Liverani. Resta da disputare un ultimo turno che sa di liberazione, dopo la maratona post-covid. Di liberazione ma non per tutti perché le squadre che dovranno giocarsi Champions ed Europa League avranno soltanto qualche oretta per esclamare: assa fa' 'a maronna. Poi, cominceranno i ritiri con vista sull'Europa, con uno sguardo al mercato. Ora, mi chiedo: troverà il Napoli la forza, la voglia per finire in bellezza contro la Lazio ch'è tornata a correre come prima del lungo stop? Non è che mi siano piaciute più di tanto le ultime prove degli azzurri, caratterizzate da un massiccio turnover per tenere tutti sulla corda e, soprattutto, per vedere di chi ci si possa fidare in vista del Barcellona. L'augurio è che il prova e riprova - e mi sovviene la stupenda scena della donzella che confessa all'estasiato Troisi che per eccellere nel gioco della palla bisogna provare provare provare - abbia schiarito le idee a Gennarino Gattuso. L'ultimo Napoli gioca, triangola, accelera, sprinta, si muove tra veroniche e vecchi merletti ma segna pochino rispetto alla mole di gioco prodotto e, soprattutto, vacilla in difesa, reparto che ha perduto per il momento il prode Manolas. Quando gli avversari attaccano difficilmente trovano centrocampisti di contenimento che, si sa, sono i primi difensori. E se li trovano, sono svagati. Penso a come Lautaro s'è giocato Demme (andando a segnare il raddoppio della Beneamata) che non ha avuto neppure l'idea - la forza, la cattiveria agonistica - per metterlo giù e immagino quanto abbia sacramentato Gennarino che quando giocava era un muro in movimento. La chiusura con la Lazio di Lotito detto Lotrito un minimo d'interesse dovrebbe rivestirlo. innanzitutto il desiderio di chiudere in bellezza. Lo sfizio di fermare Ciro Immobile da Torre Annunziata, ormai Scarpa d'oro, per impedirgli di raggiungere o superare il record di gol che appartiene a Gonzalo Higuain, raggiunto con la maglia azzurra indosso. Oppure, il dispetto per il Gonzalo traditor scortese? Ah, saperlo! Intanto, l'asso nigeriano vestirà l'azzurro per il prossimo campionato e, dicono, che sia un crac. Buon finale, azzurri e cercate di trovare le forze, la voglia matta di compiere l'impresa a Barcellona, nella casa di Leo Messi che grazie ad un montaggio cinese, una cineserìa, ha proiettato la sua ombra sul Duomo di Milano dove sono in preghiera osannante i fedeli bauscia.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, chiudiamo in bellezza!"

di Napoli Magazine

31/07/2024 - 14:00

NAPOLI - Allora, il campionato ha dato da tempo i suoi verdetti. Restano in bilico la piazza d'onore alle spalle della Juve e la terza squadra che dovrà scendere in cadetterìa: Genoa o Lecce e - parere personale - per il gioco espresso mi farebbe piacere se a salvarsi fossero i salentini, guidati con maestria da Liverani. Resta da disputare un ultimo turno che sa di liberazione, dopo la maratona post-covid. Di liberazione ma non per tutti perché le squadre che dovranno giocarsi Champions ed Europa League avranno soltanto qualche oretta per esclamare: assa fa' 'a maronna. Poi, cominceranno i ritiri con vista sull'Europa, con uno sguardo al mercato. Ora, mi chiedo: troverà il Napoli la forza, la voglia per finire in bellezza contro la Lazio ch'è tornata a correre come prima del lungo stop? Non è che mi siano piaciute più di tanto le ultime prove degli azzurri, caratterizzate da un massiccio turnover per tenere tutti sulla corda e, soprattutto, per vedere di chi ci si possa fidare in vista del Barcellona. L'augurio è che il prova e riprova - e mi sovviene la stupenda scena della donzella che confessa all'estasiato Troisi che per eccellere nel gioco della palla bisogna provare provare provare - abbia schiarito le idee a Gennarino Gattuso. L'ultimo Napoli gioca, triangola, accelera, sprinta, si muove tra veroniche e vecchi merletti ma segna pochino rispetto alla mole di gioco prodotto e, soprattutto, vacilla in difesa, reparto che ha perduto per il momento il prode Manolas. Quando gli avversari attaccano difficilmente trovano centrocampisti di contenimento che, si sa, sono i primi difensori. E se li trovano, sono svagati. Penso a come Lautaro s'è giocato Demme (andando a segnare il raddoppio della Beneamata) che non ha avuto neppure l'idea - la forza, la cattiveria agonistica - per metterlo giù e immagino quanto abbia sacramentato Gennarino che quando giocava era un muro in movimento. La chiusura con la Lazio di Lotito detto Lotrito un minimo d'interesse dovrebbe rivestirlo. innanzitutto il desiderio di chiudere in bellezza. Lo sfizio di fermare Ciro Immobile da Torre Annunziata, ormai Scarpa d'oro, per impedirgli di raggiungere o superare il record di gol che appartiene a Gonzalo Higuain, raggiunto con la maglia azzurra indosso. Oppure, il dispetto per il Gonzalo traditor scortese? Ah, saperlo! Intanto, l'asso nigeriano vestirà l'azzurro per il prossimo campionato e, dicono, che sia un crac. Buon finale, azzurri e cercate di trovare le forze, la voglia matta di compiere l'impresa a Barcellona, nella casa di Leo Messi che grazie ad un montaggio cinese, una cineserìa, ha proiettato la sua ombra sul Duomo di Milano dove sono in preghiera osannante i fedeli bauscia.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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