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IL GRAFFIO - Leicester-Napoli, Corbo: "Spalletti, la audace creatività di un allenatore che il calcio italiano teneva da 2 anni a spasso"
17.09.2021 13:11 di Redazione Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica

Incontrarsi, e non riconoscersi. In Inghilterra il Napoli si guarda intorno smarrito. Deve superare il disagio di un avvio imprevisto. Ritiene di giocar meglio, evidente la sua superiorità, ma prende subito una sberla. Il gol di Perez Ayoze, spagnolo delle Canarie con un passato nel Newcastle, sveglia i rimorsi in una squadra dalla difesa scombinata. Impietosa la scena perché rivela quanto soffra il Napoli a sinistra, dove Mario Rui ha colmato finora un vuoto che adesso appare fatale. A destra Spalletti infila Malcuit, e la chioma giallo oro valorizza il suo disinvolto andirivieni sulla fascia. Ma a sinistra deve adattarsi Di Lorenzo, l’errore è tutto suo, non certo nuovo ad una disattenzione difensiva. Non si accorge che alle sue spalle c’è Ayoze, il suo atteggiamento contemplativo lo porta ad osservare spensierato il cross lungo di Barnes che arriva dall’altro versante. Non piombare sull’avversario libero, che è alle sue spalle, troppo tardi quando prova solo a fargli ombra. Ancora Di Lorenzo nella ripresa si lascia coinvolgere nell’azione del gol di Daka per fortuna condonato dall’occhio benevolo del Var. Non scatta l’allarme, ma passa poco tempo per il raddoppio del Leicester, con Barnes accompagnato verso la porta da Malcuit. Dov’è la squadra che ha lasciato a otto punti la Juve? Bisogna solo aspettare. Oltre al non riuscito rattoppo dei due terzini, si nota l’imprevisto imbarazzo di Anguissa che non sostiene il vicino Fabiàn Ruiz, obiettivo sensibile del Leicester che fa entrare Tielemans per controllarlo ancora meglio. Neanche Lozano mantiene le promesse sulla destra. Ancora meno Zielinski. Tenta di riparare i guasti Insigne con rientri profondi anche settanta metri, e poi con una magia che ispira il solito Osimhen, che alterna interventi fuori misura con il prodigio dei suoi gol al Leicester che non resiste agli interventi di Spalletti dalla panchina. Uscito Insigne, generoso ma non ancora a posto, prevalgono un convincente Ounas, Politano ed Elmas che danno la giusta carica a Osimhen. Da un plateale gesto di stizza, Spalletti passa ad una serie di cambi, fino a rimodulare il Napoli in un 4-4-2 con Osimhen accanto al nuovo arrivato Petagna. Osimhen nel finale spiega meglio agli inglesi chi è lui, e quanto possa incidere su una partita infelice la audace creatività di un allenatore che il calcio italiano teneva da due anni a spasso.

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IL GRAFFIO - Leicester-Napoli, Corbo: "Spalletti, la audace creatività di un allenatore che il calcio italiano teneva da 2 anni a spasso"

di Napoli Magazine

17/09/2024 - 13:11

Incontrarsi, e non riconoscersi. In Inghilterra il Napoli si guarda intorno smarrito. Deve superare il disagio di un avvio imprevisto. Ritiene di giocar meglio, evidente la sua superiorità, ma prende subito una sberla. Il gol di Perez Ayoze, spagnolo delle Canarie con un passato nel Newcastle, sveglia i rimorsi in una squadra dalla difesa scombinata. Impietosa la scena perché rivela quanto soffra il Napoli a sinistra, dove Mario Rui ha colmato finora un vuoto che adesso appare fatale. A destra Spalletti infila Malcuit, e la chioma giallo oro valorizza il suo disinvolto andirivieni sulla fascia. Ma a sinistra deve adattarsi Di Lorenzo, l’errore è tutto suo, non certo nuovo ad una disattenzione difensiva. Non si accorge che alle sue spalle c’è Ayoze, il suo atteggiamento contemplativo lo porta ad osservare spensierato il cross lungo di Barnes che arriva dall’altro versante. Non piombare sull’avversario libero, che è alle sue spalle, troppo tardi quando prova solo a fargli ombra. Ancora Di Lorenzo nella ripresa si lascia coinvolgere nell’azione del gol di Daka per fortuna condonato dall’occhio benevolo del Var. Non scatta l’allarme, ma passa poco tempo per il raddoppio del Leicester, con Barnes accompagnato verso la porta da Malcuit. Dov’è la squadra che ha lasciato a otto punti la Juve? Bisogna solo aspettare. Oltre al non riuscito rattoppo dei due terzini, si nota l’imprevisto imbarazzo di Anguissa che non sostiene il vicino Fabiàn Ruiz, obiettivo sensibile del Leicester che fa entrare Tielemans per controllarlo ancora meglio. Neanche Lozano mantiene le promesse sulla destra. Ancora meno Zielinski. Tenta di riparare i guasti Insigne con rientri profondi anche settanta metri, e poi con una magia che ispira il solito Osimhen, che alterna interventi fuori misura con il prodigio dei suoi gol al Leicester che non resiste agli interventi di Spalletti dalla panchina. Uscito Insigne, generoso ma non ancora a posto, prevalgono un convincente Ounas, Politano ed Elmas che danno la giusta carica a Osimhen. Da un plateale gesto di stizza, Spalletti passa ad una serie di cambi, fino a rimodulare il Napoli in un 4-4-2 con Osimhen accanto al nuovo arrivato Petagna. Osimhen nel finale spiega meglio agli inglesi chi è lui, e quanto possa incidere su una partita infelice la audace creatività di un allenatore che il calcio italiano teneva da due anni a spasso.

Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica