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IL COMMENTO - Biasin: "Acerbi assolto per mancanza di prove, ma siamo sicuri che sia la cosa migliore per il difensore dell'Inter?"
27.03.2024 09:43 di Redazione

Fabrizio Biasin, giornalista, ha commentato su Tuttomercatoweb la decisione del Giudice Sportivo di assolvere Francesco Acerbi dalle accuse di razzismo nei confronti di Juan Jesus: "È possibile che ne abbiate già sentito parlare: è arrivata la sentenza relativa al caso Acerbi-Juan Jesus. Il giocatore dell’Inter è stato assolto e a livello di reazioni si è scatenato un po’ di tutto (“è una vergogna!”). Sarebbe andata alla stessa maniera anche in caso di condanna a 10 o più turni (“lo hanno condannato senza prove!”) e pure in caso di soluzione all’Italiana (“gli hanno dato 4 turni! Ridicoli!”). La verità è che il giudice si è trovato a decidere su un caso in cui gli indizi erano tantissimi, ma la “prova madre” mancava. Le motivazioni hanno spiegato bene il tutto, al punto che il signor Mastrandrea è risultato professionalmente impeccabile e per quanto possibile “giusto”. Questo il succo del suo ragionamento: “Io avrei anche condannato Acerbi e sono convinto che Jesus non abbia detto sciocchezze, ma senza una prova o un testimone che possa dar peso all’accusa del brasiliano non posso fare altro che assolvere”. La decisione, ovviamente, si è immediatamente trasformata in una barbara battaglia tra difensori dell’uno (in quanto interisti) e accusatori dello stesso (in quanto non-interisti). Funziona sempre così e non dite “no, non è vero” perché mentite a voi stessi. Basta pensare al nostro “quotidiano”, alla vita di tutti i giorni e a quel che accade nella nostra straordinaria società: per strada, al lavoro, in pizzeria… ci imbattiamo in situazioni anche più vergognose di quella capitata a San Siro e, però, banalmente ce ne fottiamo o ci tappiamo le orecchie. Il fatto che sia tutto parecchio pretestuoso è provato dall’intervento puntualissimo dei signori politici. Eccoli lì, rapidissimi a intervenire un nanosecondo dopo la sentenza per inzuppare il biscottone nella tazza delle polemiche. Lo fanno per reale indignazione? Macché, è tutta una questione di mero e squallido interesse personale (in fondo non esiste occasione migliore per risultare paladini del bene, uh). Il dato di fatto è che ci siamo ficcati in un ginepraio che poteva essere gestito molto meglio a tutti i livelli, soprattutto nel momento in cui lo stesso Juan Jesus aveva allungato il braccio per dire “ok, chiudiamola qui”. Ecco, l’idea che il giocatore del Napoli venga in qualche modo fatto passare per mitomane, o pazzo, o cazzaro è tutto quello che non va fatto, perché in quel caso non saremmo più nell’ambito della “legge che assolve per assenza di prove”, ma di “Paese che delira per overdose di ignoranza”. Acerbi non è stato assolto perché ritenuto innocente, è stato assolto per mancanza di “pistole fumanti”. E questo va specificato per bene perché c’è chi certe cose non riesce o non vuole comprenderle. Un’ultima annotazione: siamo sicuri che questa sentenza sia la cosa migliore per lo stesso Acerbi? Giocherà tutte le partite e andrà all’Europeo, ma in parallelo dovrà convivere a lungo con il sospetto, l’indignazione e l’incazzatura degli altri. Un “scusate, ho detto una cazzata” gli avrebbe presumibilmente tolto qualche partita, ma sul lungo periodo avrebbe fatto molto meglio alla sua immagine".

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IL COMMENTO - Biasin: "Acerbi assolto per mancanza di prove, ma siamo sicuri che sia la cosa migliore per il difensore dell'Inter?"

di Napoli Magazine

27/03/2024 - 09:43

Fabrizio Biasin, giornalista, ha commentato su Tuttomercatoweb la decisione del Giudice Sportivo di assolvere Francesco Acerbi dalle accuse di razzismo nei confronti di Juan Jesus: "È possibile che ne abbiate già sentito parlare: è arrivata la sentenza relativa al caso Acerbi-Juan Jesus. Il giocatore dell’Inter è stato assolto e a livello di reazioni si è scatenato un po’ di tutto (“è una vergogna!”). Sarebbe andata alla stessa maniera anche in caso di condanna a 10 o più turni (“lo hanno condannato senza prove!”) e pure in caso di soluzione all’Italiana (“gli hanno dato 4 turni! Ridicoli!”). La verità è che il giudice si è trovato a decidere su un caso in cui gli indizi erano tantissimi, ma la “prova madre” mancava. Le motivazioni hanno spiegato bene il tutto, al punto che il signor Mastrandrea è risultato professionalmente impeccabile e per quanto possibile “giusto”. Questo il succo del suo ragionamento: “Io avrei anche condannato Acerbi e sono convinto che Jesus non abbia detto sciocchezze, ma senza una prova o un testimone che possa dar peso all’accusa del brasiliano non posso fare altro che assolvere”. La decisione, ovviamente, si è immediatamente trasformata in una barbara battaglia tra difensori dell’uno (in quanto interisti) e accusatori dello stesso (in quanto non-interisti). Funziona sempre così e non dite “no, non è vero” perché mentite a voi stessi. Basta pensare al nostro “quotidiano”, alla vita di tutti i giorni e a quel che accade nella nostra straordinaria società: per strada, al lavoro, in pizzeria… ci imbattiamo in situazioni anche più vergognose di quella capitata a San Siro e, però, banalmente ce ne fottiamo o ci tappiamo le orecchie. Il fatto che sia tutto parecchio pretestuoso è provato dall’intervento puntualissimo dei signori politici. Eccoli lì, rapidissimi a intervenire un nanosecondo dopo la sentenza per inzuppare il biscottone nella tazza delle polemiche. Lo fanno per reale indignazione? Macché, è tutta una questione di mero e squallido interesse personale (in fondo non esiste occasione migliore per risultare paladini del bene, uh). Il dato di fatto è che ci siamo ficcati in un ginepraio che poteva essere gestito molto meglio a tutti i livelli, soprattutto nel momento in cui lo stesso Juan Jesus aveva allungato il braccio per dire “ok, chiudiamola qui”. Ecco, l’idea che il giocatore del Napoli venga in qualche modo fatto passare per mitomane, o pazzo, o cazzaro è tutto quello che non va fatto, perché in quel caso non saremmo più nell’ambito della “legge che assolve per assenza di prove”, ma di “Paese che delira per overdose di ignoranza”. Acerbi non è stato assolto perché ritenuto innocente, è stato assolto per mancanza di “pistole fumanti”. E questo va specificato per bene perché c’è chi certe cose non riesce o non vuole comprenderle. Un’ultima annotazione: siamo sicuri che questa sentenza sia la cosa migliore per lo stesso Acerbi? Giocherà tutte le partite e andrà all’Europeo, ma in parallelo dovrà convivere a lungo con il sospetto, l’indignazione e l’incazzatura degli altri. Un “scusate, ho detto una cazzata” gli avrebbe presumibilmente tolto qualche partita, ma sul lungo periodo avrebbe fatto molto meglio alla sua immagine".