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ON AIR - Di Lello: "Cori e scontri? Bisogna inasprire le norme che ci sono e prevedere nuove modalità di intervento"
26.05.2022 14:35 di Redazione

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Marco Di Lello, ex Procuratore FIGC: "Gli ispettori della Procura hanno sicuramente inciso nelle sanzioni rifilate a Napoli, Spezia e Salernitana. Le sentenze sono in linea, comunque, a quanto accaduta. Le norme che vigono oggi sono sufficienti per scoraggiare episodi come quelli visti al Picco e all'Arechi. Soprattutto per quanto riguarda i cori razzisti e comportamenti violenti/discriminatori, che da cittadino napoletano trovo alquanto odiosi e insopportabili. Probabilmente il tema è inasprire le norme che ci sono e prevedere nuove modalità di intervento. Tra quelli arrestati negli scontri, c'è anche qualche elemento già daspato. Come è possibile che questi elementi siano ancora lì nel tifo organizzato? È chiaro che vanno riviste alcune cose. Ci sono riusciti in Inghilterra a superare dei vincoli che in Italia ancora esistono, perché qui non riusciamo? Gli strumenti ci sono, basterebbe un decreto ministeriale a stare in caserma durante le partite. Se applicato in maniera intelligente, allora può avere un'efficacia maggiore contro questi personaggi che ancora frequentano gli stadi".

 

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ON AIR - Di Lello: "Cori e scontri? Bisogna inasprire le norme che ci sono e prevedere nuove modalità di intervento"

di Napoli Magazine

26/05/2024 - 14:35

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Marco Di Lello, ex Procuratore FIGC: "Gli ispettori della Procura hanno sicuramente inciso nelle sanzioni rifilate a Napoli, Spezia e Salernitana. Le sentenze sono in linea, comunque, a quanto accaduta. Le norme che vigono oggi sono sufficienti per scoraggiare episodi come quelli visti al Picco e all'Arechi. Soprattutto per quanto riguarda i cori razzisti e comportamenti violenti/discriminatori, che da cittadino napoletano trovo alquanto odiosi e insopportabili. Probabilmente il tema è inasprire le norme che ci sono e prevedere nuove modalità di intervento. Tra quelli arrestati negli scontri, c'è anche qualche elemento già daspato. Come è possibile che questi elementi siano ancora lì nel tifo organizzato? È chiaro che vanno riviste alcune cose. Ci sono riusciti in Inghilterra a superare dei vincoli che in Italia ancora esistono, perché qui non riusciamo? Gli strumenti ci sono, basterebbe un decreto ministeriale a stare in caserma durante le partite. Se applicato in maniera intelligente, allora può avere un'efficacia maggiore contro questi personaggi che ancora frequentano gli stadi".