Calcio
INTER - Marotta: "Siamo in emergenza per il Covid-19, abbiamo costi certi e ricavi incerti"
25.09.2020 17:21 di Redazione Fonte: Sport Mediaset

C'è anche Beppe Marotta al fianco di Antonio Conte alla vigilia del debutto stagionale dell'Inter. " Lavoriamo insieme da cinque anni, non esiste dualismo - ha spiegato l'ad - Quest'anno ci saranno momenti di tensione, serve l'adrenalina per far crescere l'Inter". Sul mercato: "Siamo in emergenza per il Covid-19, abbiamo costi certi e ricavi incerti". Perisic e Nainggolan: "Non ci troviamo nella situazione di un anno fa".

 

“Ringraziamo tutti i medici e gli operatori che hanno reso possibile tutto, la pandemia ha lasciato il segno in maniera drammatica. Questa sarà una stagione anomala perché inizierà a poca distanza da quella conclusa. Ringrazio anche i giocatori per quello che hanno fatto, hanno giocato in un clima difficile e di tormento. Il calcio può essere elemento che dispensa leggerezza rendendo il clima meno pesante e l’auspicio è che anche l’Inter possa contribuire in questo modo”.



A pochi giorni dalla fine del mercato, ci fa un bilancio della campagna acquisti? Dobbiamo aspettarci ancora qualcosa in entrata?
"Posso dire che è compito della società è quello di allestire la squadra forte nel rispetto di quelli che sono gli equilibri finanziari in base agli obiettivi. Parlavamo di pandemia che ha portato non solo sofferenza ma anche creato problematico nel valore industriale. Serve una gestione oculata dei costi e dei ricavi, le società hanno avuto meno introiti per i motivi che sapete, è normale che nessuna squadra europea abbia investito tanto nei trasferimenti. Per cui anche noi agiamo in questo modo, per cui cogliamo le opportunità. Noi adotteremo quella politica di rafforzamento, che ha avuto un attimo di rallentamento, cercheremo di cogliere opportunità. Non ci saranno grandi investimenti perché per gli azionisti non è facile mantenere gli equilibri". 

 

Nel giorno del patto di Villa Bellini si è percepito un ridimensionamento, c'è la consapevolezza che lo scorso anno si è fatto un grandissimo risultato?
"L'anno scorso abbiamo fatto un lavoro straordinario, il grande merito è di Conte. Conoscevamo la sua competenza, ha tante caratteristiche positive, quello che conta è la grande cultura del lavoro che ha. Questa cosa è premiante, c'è stata una cavalcata straordinaria e una crescita di tutte le componenti. Devo anche dire che il concetto di credibilità ci trova allineati in un'unita di intenti. Noi vogliamo il bene dell'Inter, essere vicini all'allenatore dove ci sono le necessità. Mi ha fatto piacere che Conte nei giorni scorsi abbia valutato il manto erboso della Pinetina, questo crea appartenenza. Gli obiettivi dichiarati sono i soliti: cercare di partecipare alla Champions arrivando tra le prime 4, poi partecipare con decoro all'Europa e alle altre competizioni. Questo è un fatto che va a coronamento di una stagione che deve portare attestazioni di merito all'area tecnica. Tutti insieme, in un unico intento, dobbiamo proseguire su questa strada". 

 

Il popolo interista può essere tranquillo relativamente alle eventuali tensioni tra l'allenatore e la società?
"Antonio ha accennato prima al concetto di credibilità che è sinonimo di serietà, che nell'Inter non verranno mai meno. Il confronto con Conte e l'area tecnica è stata fatto sempre col fine di migliorarci; io spero che questo confronto si possa verificare in questa stagione perché vorrebbe che c'è l'amore e la volontà di crescere. Poi che questi confronti siano duri fanno parte delle dinamiche del gioco, noi siamo sportivi abituati a queste cose. Ogni volta abbiamo avuto risultati positivi dopo queste situazioni, mi meraviglierei se dovessi trovare un Conte diverso, io lo stimo per i fatti che ha dimostrato negli anni. Lavoriamo insieme da cinque anni, non esiste dualismo: noi lavoriamo per l'Inter e per portare a casa risultati importanti. L'annata scorsa deve essere annoverata come positiva, sia per i risultati che per la crescita. Quest'anno ci saranno momenti di tensione, serve l'adrenalina per far crescere l'Inter". 

 

Quale futuro per Perisic e Nainggolan? Cosa è cambiato rispetto a un anno fa?
"L'anno scorso c'era necessità di imporre una linea guida alla base di ogni disciplina sportiva e lo abbiamo fatto senza timore io e Conte. Nella conferenza stampa di un anno fa spiegammo quelle intenzioni, quest'anno le cose sono cambiate e migliorate. E' normale che ora non ci siano casi particolari, quindi non ci troviamo nella situazione di un anno fa. Oggi la rosa è numerosa, deve ancora subire le dinamiche di mercato, e sicuramente qualche giocatore chiede di essere trasferito. Siamo nella regione del confronto, quello che conta sono i concetti chiave che ci guidano". 

 

C'è una rosa extra-large, c'è preoccupazione in tal senso?
"E' una stagione anomala, mi riferisco al fatto che quest'anno ci sarà un calendario compresso in dieci mesi. Sono stati confermati ancora i 5 cambi; l'anno scorso è capitato che Conte non avesse centrocampisti a disposizione in panchina. La rosa deve essere numerosa perché gli infortuni sono fisiologici, il che ci porta ad allestire un gruppo numeroso. Personalmente ritengo che anche la panchina possa svolgere un ruolo prioritario rispetto alle passate stagioni. Ecco perché in tal senso anche noi stiamo più attenti". 

 

Le strategie dell'Inter a consolidamento di quanto fatto negli scorsi anni. Quale è la posizione del club sul tema stadi?
"La linea guida dettata dalla società è quella delle altre, siamo davanti a una contrazione di ricavi: la stima prevista dalla Fifa dice che mancheranno 4 miliardi in ambito mondiale. Questo si ripercuoterà nei club e nelle Leghe: ogni società italiana ha budget non rispettati perché sono venuti meno i ricavi, tra cui gli introiti da stadio e i contenziosi con alcuni broadcasters. Il grande obiettivo è salvaguardare la sostenibilità, nel rispetto dei costi-ricavi. Oggi abbiamo costi certi e ricavi incerti, dobbiamo lavorare in quel senso stando attenti ai costi. La proprietà è decisa nel far fronte ai propri impegni, essere vicina alla squadra e alla società. Suning ha fatto investimenti e li farà, non è un vero e proprio rallentamento ma una emergenza. Serve il senso di responsabilità dei manager. Covid-19? E' una pandemia che non è ancora stata debellata, lo vediamo in Francia, Germania e Inghilterra. Io spero che si possa aver la gente allo stadio perché senza la gente non c'è emozione, si fa una fatica incredibile. La gente ha bisogno del calcio e viceversa, ma non dipende da noi. Dipende invece dal senso di responsabilità dei cittadini". 

 

In difesa si parla delle cessioni di Ranocchia e Skriniar, cosa c'è di vero?
"Non entro nell'analisi dei ruoli dei giocatori, mi limito a dire che tutto avviene dopo un confronto con Conte e Ausilio. Abbiamo concetti chiari, il fatto di avere una rosa numerosa vuol dire prevenire gli inconvenienti di percorso. Ora è prematuro analizzare queste cose, lo faremo a fine mercato. Tutte le scelte saranno mirate. 

 

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
INTER - Marotta: "Siamo in emergenza per il Covid-19, abbiamo costi certi e ricavi incerti"

di Napoli Magazine

25/09/2024 - 17:21

C'è anche Beppe Marotta al fianco di Antonio Conte alla vigilia del debutto stagionale dell'Inter. " Lavoriamo insieme da cinque anni, non esiste dualismo - ha spiegato l'ad - Quest'anno ci saranno momenti di tensione, serve l'adrenalina per far crescere l'Inter". Sul mercato: "Siamo in emergenza per il Covid-19, abbiamo costi certi e ricavi incerti". Perisic e Nainggolan: "Non ci troviamo nella situazione di un anno fa".

 

“Ringraziamo tutti i medici e gli operatori che hanno reso possibile tutto, la pandemia ha lasciato il segno in maniera drammatica. Questa sarà una stagione anomala perché inizierà a poca distanza da quella conclusa. Ringrazio anche i giocatori per quello che hanno fatto, hanno giocato in un clima difficile e di tormento. Il calcio può essere elemento che dispensa leggerezza rendendo il clima meno pesante e l’auspicio è che anche l’Inter possa contribuire in questo modo”.



A pochi giorni dalla fine del mercato, ci fa un bilancio della campagna acquisti? Dobbiamo aspettarci ancora qualcosa in entrata?
"Posso dire che è compito della società è quello di allestire la squadra forte nel rispetto di quelli che sono gli equilibri finanziari in base agli obiettivi. Parlavamo di pandemia che ha portato non solo sofferenza ma anche creato problematico nel valore industriale. Serve una gestione oculata dei costi e dei ricavi, le società hanno avuto meno introiti per i motivi che sapete, è normale che nessuna squadra europea abbia investito tanto nei trasferimenti. Per cui anche noi agiamo in questo modo, per cui cogliamo le opportunità. Noi adotteremo quella politica di rafforzamento, che ha avuto un attimo di rallentamento, cercheremo di cogliere opportunità. Non ci saranno grandi investimenti perché per gli azionisti non è facile mantenere gli equilibri". 

 

Nel giorno del patto di Villa Bellini si è percepito un ridimensionamento, c'è la consapevolezza che lo scorso anno si è fatto un grandissimo risultato?
"L'anno scorso abbiamo fatto un lavoro straordinario, il grande merito è di Conte. Conoscevamo la sua competenza, ha tante caratteristiche positive, quello che conta è la grande cultura del lavoro che ha. Questa cosa è premiante, c'è stata una cavalcata straordinaria e una crescita di tutte le componenti. Devo anche dire che il concetto di credibilità ci trova allineati in un'unita di intenti. Noi vogliamo il bene dell'Inter, essere vicini all'allenatore dove ci sono le necessità. Mi ha fatto piacere che Conte nei giorni scorsi abbia valutato il manto erboso della Pinetina, questo crea appartenenza. Gli obiettivi dichiarati sono i soliti: cercare di partecipare alla Champions arrivando tra le prime 4, poi partecipare con decoro all'Europa e alle altre competizioni. Questo è un fatto che va a coronamento di una stagione che deve portare attestazioni di merito all'area tecnica. Tutti insieme, in un unico intento, dobbiamo proseguire su questa strada". 

 

Il popolo interista può essere tranquillo relativamente alle eventuali tensioni tra l'allenatore e la società?
"Antonio ha accennato prima al concetto di credibilità che è sinonimo di serietà, che nell'Inter non verranno mai meno. Il confronto con Conte e l'area tecnica è stata fatto sempre col fine di migliorarci; io spero che questo confronto si possa verificare in questa stagione perché vorrebbe che c'è l'amore e la volontà di crescere. Poi che questi confronti siano duri fanno parte delle dinamiche del gioco, noi siamo sportivi abituati a queste cose. Ogni volta abbiamo avuto risultati positivi dopo queste situazioni, mi meraviglierei se dovessi trovare un Conte diverso, io lo stimo per i fatti che ha dimostrato negli anni. Lavoriamo insieme da cinque anni, non esiste dualismo: noi lavoriamo per l'Inter e per portare a casa risultati importanti. L'annata scorsa deve essere annoverata come positiva, sia per i risultati che per la crescita. Quest'anno ci saranno momenti di tensione, serve l'adrenalina per far crescere l'Inter". 

 

Quale futuro per Perisic e Nainggolan? Cosa è cambiato rispetto a un anno fa?
"L'anno scorso c'era necessità di imporre una linea guida alla base di ogni disciplina sportiva e lo abbiamo fatto senza timore io e Conte. Nella conferenza stampa di un anno fa spiegammo quelle intenzioni, quest'anno le cose sono cambiate e migliorate. E' normale che ora non ci siano casi particolari, quindi non ci troviamo nella situazione di un anno fa. Oggi la rosa è numerosa, deve ancora subire le dinamiche di mercato, e sicuramente qualche giocatore chiede di essere trasferito. Siamo nella regione del confronto, quello che conta sono i concetti chiave che ci guidano". 

 

C'è una rosa extra-large, c'è preoccupazione in tal senso?
"E' una stagione anomala, mi riferisco al fatto che quest'anno ci sarà un calendario compresso in dieci mesi. Sono stati confermati ancora i 5 cambi; l'anno scorso è capitato che Conte non avesse centrocampisti a disposizione in panchina. La rosa deve essere numerosa perché gli infortuni sono fisiologici, il che ci porta ad allestire un gruppo numeroso. Personalmente ritengo che anche la panchina possa svolgere un ruolo prioritario rispetto alle passate stagioni. Ecco perché in tal senso anche noi stiamo più attenti". 

 

Le strategie dell'Inter a consolidamento di quanto fatto negli scorsi anni. Quale è la posizione del club sul tema stadi?
"La linea guida dettata dalla società è quella delle altre, siamo davanti a una contrazione di ricavi: la stima prevista dalla Fifa dice che mancheranno 4 miliardi in ambito mondiale. Questo si ripercuoterà nei club e nelle Leghe: ogni società italiana ha budget non rispettati perché sono venuti meno i ricavi, tra cui gli introiti da stadio e i contenziosi con alcuni broadcasters. Il grande obiettivo è salvaguardare la sostenibilità, nel rispetto dei costi-ricavi. Oggi abbiamo costi certi e ricavi incerti, dobbiamo lavorare in quel senso stando attenti ai costi. La proprietà è decisa nel far fronte ai propri impegni, essere vicina alla squadra e alla società. Suning ha fatto investimenti e li farà, non è un vero e proprio rallentamento ma una emergenza. Serve il senso di responsabilità dei manager. Covid-19? E' una pandemia che non è ancora stata debellata, lo vediamo in Francia, Germania e Inghilterra. Io spero che si possa aver la gente allo stadio perché senza la gente non c'è emozione, si fa una fatica incredibile. La gente ha bisogno del calcio e viceversa, ma non dipende da noi. Dipende invece dal senso di responsabilità dei cittadini". 

 

In difesa si parla delle cessioni di Ranocchia e Skriniar, cosa c'è di vero?
"Non entro nell'analisi dei ruoli dei giocatori, mi limito a dire che tutto avviene dopo un confronto con Conte e Ausilio. Abbiamo concetti chiari, il fatto di avere una rosa numerosa vuol dire prevenire gli inconvenienti di percorso. Ora è prematuro analizzare queste cose, lo faremo a fine mercato. Tutte le scelte saranno mirate. 

 

Fonte: Sport Mediaset