Calcio
INTER - L'ex Berti: "Stagione 88-89? Vi svelo un aneddoto sul Napoli e Maradona..."
03.07.2022 22:11 di Redazione

Nicola Berti, ex giocatore dell'Inter, ha svelato ai microfoni di Inter TV 'Careers' alcuni aneddoti della stagione 88'-'89, relativi alla sfida scudetto contro il Napoli: "Feci un gol al Napoli che fu deviato da Luca Fusi, poi dopo il gol di Lothar Matthaus corsi in giro a fare il gesto dell'ombrello a tutti, c'era un'adrenalina pazzesca. Gli ultimi dieci minuti andai a marcare Diego Armando Maradona e lo insultavo anche.. Quell'anno tornai a Firenze da avversario e per la prima volta, visti gli insulti che ricevetti, sentii che mi stavano demolendo, allora Giovanni Trapattoni mi fece uscire. Il Trap mi voleva un bene dell'anima, era il mio secondo padre; ogni tanto mi beccava che rientravo tardi. Quando arrivai i primi mesi dormivo ad Appiano Gentile una notte rientrai alle tre di mattino e lo incrociai di ritorno da una trasferta per visionare un'avversaria. Lui mi disse che Milano era pericolosa, però io dovevo ancora trovare l'appartamento. Non era un sergente, sapeva capire e gestire le persone". 

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INTER - L'ex Berti: "Stagione 88-89? Vi svelo un aneddoto sul Napoli e Maradona..."

di Napoli Magazine

03/07/2024 - 22:11

Nicola Berti, ex giocatore dell'Inter, ha svelato ai microfoni di Inter TV 'Careers' alcuni aneddoti della stagione 88'-'89, relativi alla sfida scudetto contro il Napoli: "Feci un gol al Napoli che fu deviato da Luca Fusi, poi dopo il gol di Lothar Matthaus corsi in giro a fare il gesto dell'ombrello a tutti, c'era un'adrenalina pazzesca. Gli ultimi dieci minuti andai a marcare Diego Armando Maradona e lo insultavo anche.. Quell'anno tornai a Firenze da avversario e per la prima volta, visti gli insulti che ricevetti, sentii che mi stavano demolendo, allora Giovanni Trapattoni mi fece uscire. Il Trap mi voleva un bene dell'anima, era il mio secondo padre; ogni tanto mi beccava che rientravo tardi. Quando arrivai i primi mesi dormivo ad Appiano Gentile una notte rientrai alle tre di mattino e lo incrociai di ritorno da una trasferta per visionare un'avversaria. Lui mi disse che Milano era pericolosa, però io dovevo ancora trovare l'appartamento. Non era un sergente, sapeva capire e gestire le persone".