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NEWS - Infanzia, l'on Brambilla interroga i ministri sugli allontanamenti non rispettosi dei diritti dei minori: "No a modalità traumatiche e crudeli"
17.12.2025 09:41 di Redazione
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Meritano approfondimento non solo le motivazioni che inducono ad allontanare i figli dai genitori, ma anche il modo con cui si svolgono gli allontanamenti. Sul tema l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, presenta un’interrogazione ai ministri della Giustizia, dell’Interno e del Lavoro, traendo spunto da due casi trattati, oltre a quello della “famiglia nel bosco” di Palmoli, durante la trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro”.

Il primo riguarda una madre di Brescia (nome fittizio Giovanna) che, per ordine del Tribunale, si è vista due volte sottrarre i propri figli, portati via da scuola con l’intervento dei Vigili del Fuoco, e ha il divieto di far loro visita, benché ad uno dei due sia stata diagnosticata una gravissima forma di cancro, il secondo la famiglia di Caprese Michelangelo (AR) cui i figli, in esecuzione di un provvedimento del Tribunale dei minori di Firenze, sono stati sottratti con modalità particolarmente traumatiche e crudeli, come documentato dai filmati andati in onda.

L’on. Brambilla chiede ai ministri “se siano a conoscenza dei fatti, se intendano verificare il rispetto della legislazione e delle procedure, in particolare tramite ispezioni negli uffici giudiziari che hanno disposto gli allontanamenti, e se siano in corso verifiche da parte degli enti preposti sulle modalità operative adottate dai servizi sociali e dagli operatori delle forze dell’ordine che sono intervenuti” e “quali iniziative intendano promuovere, per quanto di competenza, affinché gli allontanamenti avvengano sempre nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone di minore età”.

Ad avviso dell’interrogante, i due allontanamenti trattati nell’ultima puntata della trasmissione (14 dicembre) sono stati eseguiti in palese violazione di elementari principi di umanità, oltre che delle linee guida del 2015 sui “Processi di sostegno e tutela dei minorenni e delle loro famiglie”.

“Le linee guida, strumento indispensabile per definire gli aspetti esecutivi delle procedure di allontanamento - si legge nel testo - specificano che servizi sociali e sanitari devono elaborare congiuntamente e condividere con la Magistratura minorile o ordinaria una procedura che preveda una fase di preparazione, che gli operatori incaricati di eseguire materialmente il provvedimento devono essere specializzati e agire secondo un approccio interdisciplinare; che la forza pubblica, nei casi in cui se ne renda necessario l’utilizzo, non deve operare in uniforme e devono comunque essere scelti modi e luoghi tali da rendere l’evento meno traumatico possibile per il minore e per i suoi familiari. Anche il protocollo d’intesa del 2022 tra Ministero dell’Interno, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e Ordine degli assistenti sociali, in attesa di rinnovo, prevede la definizione di nuove linee guida e di protocolli operativi per disciplinare le modalità attuative e con ciò garantire che i diritti e il superiore interesse dei minori siano sempre tutelati nei casi di allontanamento dalla casa familiare. Momento ineludibile, sia nella fase istruttoria che in quella esecutiva, è l’ascolto del minore che restituisce centralità al suo punto di vista e gli consente di partecipare alla costruzione del percorso di tutela che lo riguarda”.

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NEWS - Infanzia, l'on Brambilla interroga i ministri sugli allontanamenti non rispettosi dei diritti dei minori: "No a modalità traumatiche e crudeli"

di Redazione

17/12/2025 - 09:41

Meritano approfondimento non solo le motivazioni che inducono ad allontanare i figli dai genitori, ma anche il modo con cui si svolgono gli allontanamenti. Sul tema l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, presenta un’interrogazione ai ministri della Giustizia, dell’Interno e del Lavoro, traendo spunto da due casi trattati, oltre a quello della “famiglia nel bosco” di Palmoli, durante la trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro”.

Il primo riguarda una madre di Brescia (nome fittizio Giovanna) che, per ordine del Tribunale, si è vista due volte sottrarre i propri figli, portati via da scuola con l’intervento dei Vigili del Fuoco, e ha il divieto di far loro visita, benché ad uno dei due sia stata diagnosticata una gravissima forma di cancro, il secondo la famiglia di Caprese Michelangelo (AR) cui i figli, in esecuzione di un provvedimento del Tribunale dei minori di Firenze, sono stati sottratti con modalità particolarmente traumatiche e crudeli, come documentato dai filmati andati in onda.

L’on. Brambilla chiede ai ministri “se siano a conoscenza dei fatti, se intendano verificare il rispetto della legislazione e delle procedure, in particolare tramite ispezioni negli uffici giudiziari che hanno disposto gli allontanamenti, e se siano in corso verifiche da parte degli enti preposti sulle modalità operative adottate dai servizi sociali e dagli operatori delle forze dell’ordine che sono intervenuti” e “quali iniziative intendano promuovere, per quanto di competenza, affinché gli allontanamenti avvengano sempre nel rispetto dei diritti fondamentali delle persone di minore età”.

Ad avviso dell’interrogante, i due allontanamenti trattati nell’ultima puntata della trasmissione (14 dicembre) sono stati eseguiti in palese violazione di elementari principi di umanità, oltre che delle linee guida del 2015 sui “Processi di sostegno e tutela dei minorenni e delle loro famiglie”.

“Le linee guida, strumento indispensabile per definire gli aspetti esecutivi delle procedure di allontanamento - si legge nel testo - specificano che servizi sociali e sanitari devono elaborare congiuntamente e condividere con la Magistratura minorile o ordinaria una procedura che preveda una fase di preparazione, che gli operatori incaricati di eseguire materialmente il provvedimento devono essere specializzati e agire secondo un approccio interdisciplinare; che la forza pubblica, nei casi in cui se ne renda necessario l’utilizzo, non deve operare in uniforme e devono comunque essere scelti modi e luoghi tali da rendere l’evento meno traumatico possibile per il minore e per i suoi familiari. Anche il protocollo d’intesa del 2022 tra Ministero dell’Interno, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e Ordine degli assistenti sociali, in attesa di rinnovo, prevede la definizione di nuove linee guida e di protocolli operativi per disciplinare le modalità attuative e con ciò garantire che i diritti e il superiore interesse dei minori siano sempre tutelati nei casi di allontanamento dalla casa familiare. Momento ineludibile, sia nella fase istruttoria che in quella esecutiva, è l’ascolto del minore che restituisce centralità al suo punto di vista e gli consente di partecipare alla costruzione del percorso di tutela che lo riguarda”.