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NEWS - Il Garante Campano in visita al Carcere ad Aversa, Ciambriello: "La casa lavoro va superata"
21.03.2023 18:10 di Redazione

Il Garante Regionale Campano dei diritti delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, nell’esercizio delle sue funzioni, si è recato in visita alla Casa di Reclusione di Aversa – F. Saporito – Nel corso della visita ha avuto un colloquio con i detenuti che hanno usufruito delle borse lavoro per lo svolgimento di due laboratori finanziati dalla Regione Campania, dall’Ufficio del Garante e da Cassa delle Ammende, rispettivamente un laboratorio di giardinaggio ed uno sulla genitorialità, tenuti dalla Cooperativa Amira. Successivamente, il Garante, unitamente a due sue collaboratrici, ha assistito agli esami di due detenuti, che hanno aderito, in qualità di archivisti, al progetto di recupero e catalogazione dell’Archivio Storico dell’ex OPG di Aversa, promosso anch’esso dall’Ufficio del Garante e realizzato dalla Fondazione -Giambattista Vico-. Il Garante ha fatto colloqui individuali con alcuni detenuti, per poi raggiungere le due sezioni della Casa Lavoro, che ospita complessivamente 60 detenuti affetti da patologie psichiatriche, anche gravi. All’uscita dal carcere, Ciambriello chiosa: «Ritengo che siano da incrementare in tutti gli Istituti le attività di laboratorio e le attività culturali, ricreative, nonché i percorsi didattici formativi con finalità di risocializzazione dei detenuti, anche e soprattutto per evitare che i detenuti trascorrano l’intera giornata del periodo detentivo all’insegna della noia, della passività, del non far nulla. Le Case Lavoro messe su dal Ministro Rocco nel 1930 vanno superate perché non sono né casa e né offrono lavoro. Sono detenuti come tutti gli altri, perché non è praticata la custodia attenuata. Molti sono affetti da una sofferenza psichica grave; per questi detenuti, così come per tutti gli altri dell’intero carcere, vi è un unico psichiatra, presente con cadenza quindicinale. Si devono assolutamente aumentare le figure professionali di riferimento di pedagogisti, di assistenti sociali, di psicologi e di psichiatri ed assicurare una presenza di questi professionisti in modo più costante».

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NEWS - Il Garante Campano in visita al Carcere ad Aversa, Ciambriello: "La casa lavoro va superata"

di Napoli Magazine

21/03/2024 - 18:10

Il Garante Regionale Campano dei diritti delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello, nell’esercizio delle sue funzioni, si è recato in visita alla Casa di Reclusione di Aversa – F. Saporito – Nel corso della visita ha avuto un colloquio con i detenuti che hanno usufruito delle borse lavoro per lo svolgimento di due laboratori finanziati dalla Regione Campania, dall’Ufficio del Garante e da Cassa delle Ammende, rispettivamente un laboratorio di giardinaggio ed uno sulla genitorialità, tenuti dalla Cooperativa Amira. Successivamente, il Garante, unitamente a due sue collaboratrici, ha assistito agli esami di due detenuti, che hanno aderito, in qualità di archivisti, al progetto di recupero e catalogazione dell’Archivio Storico dell’ex OPG di Aversa, promosso anch’esso dall’Ufficio del Garante e realizzato dalla Fondazione -Giambattista Vico-. Il Garante ha fatto colloqui individuali con alcuni detenuti, per poi raggiungere le due sezioni della Casa Lavoro, che ospita complessivamente 60 detenuti affetti da patologie psichiatriche, anche gravi. All’uscita dal carcere, Ciambriello chiosa: «Ritengo che siano da incrementare in tutti gli Istituti le attività di laboratorio e le attività culturali, ricreative, nonché i percorsi didattici formativi con finalità di risocializzazione dei detenuti, anche e soprattutto per evitare che i detenuti trascorrano l’intera giornata del periodo detentivo all’insegna della noia, della passività, del non far nulla. Le Case Lavoro messe su dal Ministro Rocco nel 1930 vanno superate perché non sono né casa e né offrono lavoro. Sono detenuti come tutti gli altri, perché non è praticata la custodia attenuata. Molti sono affetti da una sofferenza psichica grave; per questi detenuti, così come per tutti gli altri dell’intero carcere, vi è un unico psichiatra, presente con cadenza quindicinale. Si devono assolutamente aumentare le figure professionali di riferimento di pedagogisti, di assistenti sociali, di psicologi e di psichiatri ed assicurare una presenza di questi professionisti in modo più costante».