“Mi sembra un punto di crisi, quello in cui siamo arrivati, di logoramento della magistratura perché è un punto che dura da tempo. Siamo in un punto di crisi molto acuto perché la magistratura, per il suo dovere essere non può che interpretare le norme secondo il sistema delle fonti che ci siamo dati, che prevede la primazia della norma europea su quella nazionale. La pretesa del Governo è che la magistratura, queste sono le parole della Presidente del Consiglio, collabori con il Governo privilegiando un’interpretazione delle norme interne, che noi non possiamo fare probabilmente, è contro il nostro dovere essere questo”. Lo ha detto Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura democratica, a 24 Mattino su Radio 24.
"Sono sorpreso dalle parole di Nordio che è un giurista. C'è ormai una giurisprudenza consacrata della corte di giustizia europea, raccolta anche dalla corte di cassazione e anche dalle corte costituzionale, che prevede la disapplicazione della norma interna confliggente con quella nazionale e questo evidentemente non può dipendere dal fatto che la norma interna sia un decreto interministeriale a una legge. È proprio la norma interna che sia legge, o che sia decreto interministeriale ad essere subordinate o subalterna a quella europea che perciò si applica con preferenza su quelle nazionali". Così Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura democratica, a 24 Mattino su Radio 24. Alla domanda di Simone Spetia se le prossime decisioni dei tribunali saranno delle decisioni che ricalcano la scelta del tribunale di Roma, Musolino afferma a Radio 24 che: "non posso dare questa anticipazione, ma è chiaro che possono esserci delle conseguenze. La corte costituzionale con una sentenza del 2010 ha invitato i giudici a non fare rinvii pregiudiziali alla corte di giustizia quando l'insegnamento, l'interpretazione della corte europea si sia già espresso, che è quello che è avvenuto con la famosa sentenza del 4 ottobre. C'è tutto un sistema delle fonti che vi arrivano dalle massime espressioni di tutela della legge come la Corte Costituzionale che vanno in questa direzione, per questa ragione questo decreto non fa che esasperare il conflitto e di questo noi siamo molto preoccupati, perché se c'è una cosa che noi non vorremo è il conflitto".
“Chiunque abbia dubbi su quella mail (di Marco Patarnello, ndr) io invito a leggerla tutta. In quella mail, che è stata rubata dal suo contesto, era una risposta alla mailing list dell'Associazione Nazionale magistrati, da quella mail, sono state estrapolate tre frasi a piacere, sono stati interpolati dei presupposti che non ci sono. In quella mail si dice espressamente che la magistratura non deve fare opposizione politica, quella mail esprime la preoccupazione che nel momento in cui una presidente del Consiglio, con l'autorevolezza e la capacità di aggregazione del consenso che ha la presidente Meloni, interviene su un tema così delicato come quello della migrazione, tema sul quale c'è una grande sensibilità sociale, e usa questo tema per pretendere una collaborazione da parte della magistratura, che dovrebbe rinnegare il proprio dovere, essere di giudice comune europeo, per assecondare i desiderata del Governo, questo è un punto di crisi istituzionale. Marco Patarnello, una persona estremamente pacata e saggia, lo ha messo in evidenza. Poi che sia stata estrapolata e trattata in quel modo, fa parte dei bassifondi della comunicazione su cui forse come i giornalisti dovrebbero preoccuparsi”, ha detto Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura democratica.
“Parole di Magistratura Indipendente sul caso Paternello sono corrette ma utilizzate maldestramente per la situazione in cui ci troviamo. Quello di cui stiamo discutendo adesso, non è un attacco alla persona della presidente del Consiglio, ma una sua certa idea dei rapporti tra magistratura e maggioranza di governo in questo determinato momento storico. A me pare che Magistratura Indipendente abbia perso un’occasione per prendere le distanze da certe accuse di collateralismo con questo governo che nascono dalla presenza nel governo di un autorevolissimo esponente di Magistratura Indipendente come il sottosegretario Mantovano. Non essere riusciti, da parte di Magistratura Indipendente, a prendere le distanze da questi esponenti autorevoli, è un’occasione mancata, ci sta, nel dibattito associativo di commettere degli errori, questo credo sia stato un errore”. Lo ha detto Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura democratica, a 24 Mattino su Radio 24.
di Napoli Magazine
22/10/2024 - 10:43
“Mi sembra un punto di crisi, quello in cui siamo arrivati, di logoramento della magistratura perché è un punto che dura da tempo. Siamo in un punto di crisi molto acuto perché la magistratura, per il suo dovere essere non può che interpretare le norme secondo il sistema delle fonti che ci siamo dati, che prevede la primazia della norma europea su quella nazionale. La pretesa del Governo è che la magistratura, queste sono le parole della Presidente del Consiglio, collabori con il Governo privilegiando un’interpretazione delle norme interne, che noi non possiamo fare probabilmente, è contro il nostro dovere essere questo”. Lo ha detto Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura democratica, a 24 Mattino su Radio 24.
"Sono sorpreso dalle parole di Nordio che è un giurista. C'è ormai una giurisprudenza consacrata della corte di giustizia europea, raccolta anche dalla corte di cassazione e anche dalle corte costituzionale, che prevede la disapplicazione della norma interna confliggente con quella nazionale e questo evidentemente non può dipendere dal fatto che la norma interna sia un decreto interministeriale a una legge. È proprio la norma interna che sia legge, o che sia decreto interministeriale ad essere subordinate o subalterna a quella europea che perciò si applica con preferenza su quelle nazionali". Così Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura democratica, a 24 Mattino su Radio 24. Alla domanda di Simone Spetia se le prossime decisioni dei tribunali saranno delle decisioni che ricalcano la scelta del tribunale di Roma, Musolino afferma a Radio 24 che: "non posso dare questa anticipazione, ma è chiaro che possono esserci delle conseguenze. La corte costituzionale con una sentenza del 2010 ha invitato i giudici a non fare rinvii pregiudiziali alla corte di giustizia quando l'insegnamento, l'interpretazione della corte europea si sia già espresso, che è quello che è avvenuto con la famosa sentenza del 4 ottobre. C'è tutto un sistema delle fonti che vi arrivano dalle massime espressioni di tutela della legge come la Corte Costituzionale che vanno in questa direzione, per questa ragione questo decreto non fa che esasperare il conflitto e di questo noi siamo molto preoccupati, perché se c'è una cosa che noi non vorremo è il conflitto".
“Chiunque abbia dubbi su quella mail (di Marco Patarnello, ndr) io invito a leggerla tutta. In quella mail, che è stata rubata dal suo contesto, era una risposta alla mailing list dell'Associazione Nazionale magistrati, da quella mail, sono state estrapolate tre frasi a piacere, sono stati interpolati dei presupposti che non ci sono. In quella mail si dice espressamente che la magistratura non deve fare opposizione politica, quella mail esprime la preoccupazione che nel momento in cui una presidente del Consiglio, con l'autorevolezza e la capacità di aggregazione del consenso che ha la presidente Meloni, interviene su un tema così delicato come quello della migrazione, tema sul quale c'è una grande sensibilità sociale, e usa questo tema per pretendere una collaborazione da parte della magistratura, che dovrebbe rinnegare il proprio dovere, essere di giudice comune europeo, per assecondare i desiderata del Governo, questo è un punto di crisi istituzionale. Marco Patarnello, una persona estremamente pacata e saggia, lo ha messo in evidenza. Poi che sia stata estrapolata e trattata in quel modo, fa parte dei bassifondi della comunicazione su cui forse come i giornalisti dovrebbero preoccuparsi”, ha detto Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura democratica.
“Parole di Magistratura Indipendente sul caso Paternello sono corrette ma utilizzate maldestramente per la situazione in cui ci troviamo. Quello di cui stiamo discutendo adesso, non è un attacco alla persona della presidente del Consiglio, ma una sua certa idea dei rapporti tra magistratura e maggioranza di governo in questo determinato momento storico. A me pare che Magistratura Indipendente abbia perso un’occasione per prendere le distanze da certe accuse di collateralismo con questo governo che nascono dalla presenza nel governo di un autorevolissimo esponente di Magistratura Indipendente come il sottosegretario Mantovano. Non essere riusciti, da parte di Magistratura Indipendente, a prendere le distanze da questi esponenti autorevoli, è un’occasione mancata, ci sta, nel dibattito associativo di commettere degli errori, questo credo sia stato un errore”. Lo ha detto Stefano Musolino, segretario nazionale di Magistratura democratica, a 24 Mattino su Radio 24.