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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli senz'anima, senza gioco e senza entusiasmo: urge una svolta!"
24.11.2019 23:05 di Redazione

NAPOLI - A Milano era lecito attendersi una reazione d'orgoglio, ma così non è stato. Quattro pareggi e una sconfitta nelle ultime cinque gare di campionato. Eppure, nonostante i ritmi lenti e soporiferi, la squadra era riuscita a passare perfino in vantaggio, sfruttando un tiro in precario equilibrio di Insigne, stampatosi sulla traversa e prontamente deviato in rete di testa da Lozano, salvo poi farsi sopraggiungere 5 minuti dopo dal pari di Bonaventura: un buco centrale, lasciato scoperto da Zielinski e Koulibaly, come solo nelle partitelle tra amici è tollerabile, che ha riportato alla rete l'attaccante rossonero a secco da appena 412 giorni. Ancelotti è un maestro, un vate, ha la bacheca piena di trofei, ha vinto altrove di tutto e di più, tanto di cappello, ma a Napoli non è riuscito ancora a dare un'identità alla squadra. Il suo amatissimo 4-4-2 non rende e qualche ritmo in più si è visto solo nel finale, quando si è tornati al 4-3-3 con Llorente punta centrale. Il calcio sa essere spietato, non considera curriculum e palmares. In ogni partita se non metti in campo cuore ed anima non vai da nessuna parte, o forse riesci a galleggiare, senza affondare, se l'avversario si dimostra più scarso di te per evidenti problemi strutturali. Non è più il Milan dei trionfi di Ancelotti, non è più il bel Napoli di Sarri. Sono due formazioni alla ricerca di se stesse. Intanto è doveroso ricordare che a Milano, tra Coppa Italia e campionato, negli ultimi 3 confronti sono venuti fuori due pareggi e una sconfitta contro una formazione lontana anni luce per qualita' da quella partenopea. O almeno così sembrava. Ad oggi il Napoli non è più il Napoli. Ha dimenticato come costruire il gioco, come fare pressing sugli avversari ed imporre la propria superiorità. E' tutta colpa di Ancelotti? Certamente no, ma se gli interpreti scelti non riescono ad esprimersi al meglio delle loro potenzialità qualche quesito bisogna porselo. La stagione è lunga, ci sono tanti impegni da onorare. Non è ipotizzabile continuare ad assistere ad uno "spettacolo" del genere. Serve rispetto verso i tifosi e verso il club, a prescindere da chi ha l'onore di indossare la maglia azzurra di volta in volta. Anche se resta l'amarissimo retropensiero che se ognuno giocasse nel proprio ruolo, con qualche certezza in più, una ripresa potrebbe verificarsi. 

 

 

Antonio Petrazzuolo
 
 
Napoli Magazine
 
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli senz'anima, senza gioco e senza entusiasmo: urge una svolta!"

di Napoli Magazine

24/11/2024 - 23:05

NAPOLI - A Milano era lecito attendersi una reazione d'orgoglio, ma così non è stato. Quattro pareggi e una sconfitta nelle ultime cinque gare di campionato. Eppure, nonostante i ritmi lenti e soporiferi, la squadra era riuscita a passare perfino in vantaggio, sfruttando un tiro in precario equilibrio di Insigne, stampatosi sulla traversa e prontamente deviato in rete di testa da Lozano, salvo poi farsi sopraggiungere 5 minuti dopo dal pari di Bonaventura: un buco centrale, lasciato scoperto da Zielinski e Koulibaly, come solo nelle partitelle tra amici è tollerabile, che ha riportato alla rete l'attaccante rossonero a secco da appena 412 giorni. Ancelotti è un maestro, un vate, ha la bacheca piena di trofei, ha vinto altrove di tutto e di più, tanto di cappello, ma a Napoli non è riuscito ancora a dare un'identità alla squadra. Il suo amatissimo 4-4-2 non rende e qualche ritmo in più si è visto solo nel finale, quando si è tornati al 4-3-3 con Llorente punta centrale. Il calcio sa essere spietato, non considera curriculum e palmares. In ogni partita se non metti in campo cuore ed anima non vai da nessuna parte, o forse riesci a galleggiare, senza affondare, se l'avversario si dimostra più scarso di te per evidenti problemi strutturali. Non è più il Milan dei trionfi di Ancelotti, non è più il bel Napoli di Sarri. Sono due formazioni alla ricerca di se stesse. Intanto è doveroso ricordare che a Milano, tra Coppa Italia e campionato, negli ultimi 3 confronti sono venuti fuori due pareggi e una sconfitta contro una formazione lontana anni luce per qualita' da quella partenopea. O almeno così sembrava. Ad oggi il Napoli non è più il Napoli. Ha dimenticato come costruire il gioco, come fare pressing sugli avversari ed imporre la propria superiorità. E' tutta colpa di Ancelotti? Certamente no, ma se gli interpreti scelti non riescono ad esprimersi al meglio delle loro potenzialità qualche quesito bisogna porselo. La stagione è lunga, ci sono tanti impegni da onorare. Non è ipotizzabile continuare ad assistere ad uno "spettacolo" del genere. Serve rispetto verso i tifosi e verso il club, a prescindere da chi ha l'onore di indossare la maglia azzurra di volta in volta. Anche se resta l'amarissimo retropensiero che se ognuno giocasse nel proprio ruolo, con qualche certezza in più, una ripresa potrebbe verificarsi. 

 

 

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