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AREK - Milik: "Ora sto bene, mi mancano gli automatismi e la fiducia in me stesso, devo continuare a lavorare e i frutti arriveranno, da Llorente posso imparare molto, sulle critiche..."
09.10.2019 17:48 di Redazione

Arek Milik, attaccante del Napoli attuamente impegnato con la nazionale polacca, ha rilasciato un'intervista al portale Przeglad Sportowy: "Occasioni mancate contro il Genk? Ogni partita è difficile per un attaccante quando non fa gol. Sono dispiaciuto in particolare per la terza occasione mancata. Non gioco da un mese, mi mancano gli automatismi e la fiducia in me stesso, e questo incide sull'efficacia. La forma arriverà con il tempo. Ancelotti? Nel  Napoli c'è molto turnover, è difficile indovinare se giocherai o meno titolare, non ha senso cercare scuse, bisogna conquistarsi il posto. Se è un momento delicato? Non è facile, ma devo continuare a lavorare e i frutti arriveranno sicuramente. Nella scorsa stagione ho giocato in ogni partita, ma poi sono tornati di nuovo i problemi di salute e ho perso il mio posto in squadra. Lavoro, coerenza, pazienza e pace mi porteranno al mio obiettivo. Resto comunque positivo. Ho curato l'inguine. Voglio crescere e giocare. Non ho alcuna influenza su alcune decisioni dell'allenatore. Durante gli allenamenti faccio del mio meglio per convincere il mister, ma alla fine sceglie lui la formazione. In quale ruolo mi trovo meglio? Sicuramente nel mezzo dell'attacco. Penso che la nostra impostazione ottimale sia Insigne e Mertens che giocano sui lati dell'attaccante centrale. Questa è la mia posizione ideale in base alle caratteristiche che ho sviluppato nel tempo. Come affronto le critiche? Bisogna separare realtà e social. Spengo il telefono, questo è l'unico modo per non impazzire, avvelenare i tuoi pensieri e l'ambiente circostante. Innanzitutto guardo da chi arriva la critica, mi interessa l'opinione dei miei cari, il parere della mia famiglia, allenatore o dei tifosi per strada. Sicuramente non considererò mai le critiche da uno sconosciuto dietro un telefono. Col tempo sono dovuto maturare sotto questo aspetto per arrivare ad un simile comportamento. Napoli? Di recente ho cambiato casa. A Napoli c'è un clima molto caldo. La gente vive per il calcio. Commentano ogni partita, conoscono ogni giocata. Possono criticare, ma di solito sono calorosi e incoraggianti. Ho sentito molte volte, anche durante la riabilitazione per l'infortunio, che aspettavano il mio ritorno. Llorente? Sono molto contento che un calciatore come lui sia venuto nella nostra squadra. È molto esperto e da lui posso imparare molto. Gioca bene con la testa, lotta con i difensori. Guardando queste due cose posso diventare un attaccante migliore. La concorrenza non ha mai fatto male a nessuno".

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AREK - Milik: "Ora sto bene, mi mancano gli automatismi e la fiducia in me stesso, devo continuare a lavorare e i frutti arriveranno, da Llorente posso imparare molto, sulle critiche..."

di Napoli Magazine

09/10/2024 - 17:48

Arek Milik, attaccante del Napoli attuamente impegnato con la nazionale polacca, ha rilasciato un'intervista al portale Przeglad Sportowy: "Occasioni mancate contro il Genk? Ogni partita è difficile per un attaccante quando non fa gol. Sono dispiaciuto in particolare per la terza occasione mancata. Non gioco da un mese, mi mancano gli automatismi e la fiducia in me stesso, e questo incide sull'efficacia. La forma arriverà con il tempo. Ancelotti? Nel  Napoli c'è molto turnover, è difficile indovinare se giocherai o meno titolare, non ha senso cercare scuse, bisogna conquistarsi il posto. Se è un momento delicato? Non è facile, ma devo continuare a lavorare e i frutti arriveranno sicuramente. Nella scorsa stagione ho giocato in ogni partita, ma poi sono tornati di nuovo i problemi di salute e ho perso il mio posto in squadra. Lavoro, coerenza, pazienza e pace mi porteranno al mio obiettivo. Resto comunque positivo. Ho curato l'inguine. Voglio crescere e giocare. Non ho alcuna influenza su alcune decisioni dell'allenatore. Durante gli allenamenti faccio del mio meglio per convincere il mister, ma alla fine sceglie lui la formazione. In quale ruolo mi trovo meglio? Sicuramente nel mezzo dell'attacco. Penso che la nostra impostazione ottimale sia Insigne e Mertens che giocano sui lati dell'attaccante centrale. Questa è la mia posizione ideale in base alle caratteristiche che ho sviluppato nel tempo. Come affronto le critiche? Bisogna separare realtà e social. Spengo il telefono, questo è l'unico modo per non impazzire, avvelenare i tuoi pensieri e l'ambiente circostante. Innanzitutto guardo da chi arriva la critica, mi interessa l'opinione dei miei cari, il parere della mia famiglia, allenatore o dei tifosi per strada. Sicuramente non considererò mai le critiche da uno sconosciuto dietro un telefono. Col tempo sono dovuto maturare sotto questo aspetto per arrivare ad un simile comportamento. Napoli? Di recente ho cambiato casa. A Napoli c'è un clima molto caldo. La gente vive per il calcio. Commentano ogni partita, conoscono ogni giocata. Possono criticare, ma di solito sono calorosi e incoraggianti. Ho sentito molte volte, anche durante la riabilitazione per l'infortunio, che aspettavano il mio ritorno. Llorente? Sono molto contento che un calciatore come lui sia venuto nella nostra squadra. È molto esperto e da lui posso imparare molto. Gioca bene con la testa, lotta con i difensori. Guardando queste due cose posso diventare un attaccante migliore. La concorrenza non ha mai fatto male a nessuno".