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SKY - Inter Triplete, Mourinho: Dio aveva deciso che la Coppa era nostra
22.05.2020 15:05 di Redazione

"A Madrid c'era la sensazione di non poter perdere. A Kiev all'85' eravamo fuori dalla Champions, a Barcellona con il rosso a Thiago Motta tutti pensavano fossimo fuori. Ma alla finale si sentiva che la Coppa sarebbe stata nostra. Ho cercato di passare il messaggio giusto ai giocatori, ma Dio aveva deciso che quella Coppa era nostra": lo racconta Josè Mourinho, in un'intervista a Sky Sport, nel giorno del decimo anniversario della vittoria del Triplete. "L'Inter di Moratti era un'Inter che aveva la qualità di far sentire la gente a casa. I risultati sono la storia. Qualche volta un presidente, un allenatore, una organizzazione può fare un lavoro fantastico, ma senza risultato non è storia. Il rapporto che ho con i giocatori - racconta lo Special One - con Moratti e con tutti quelli che hanno lavorato è un rapporto giornaliero. Mi fa sentire speciale il fatto di essere uno dei capi di questa squadra. Siamo una famiglia ancora, mentre uno è a Londra, uno in Brasile, uno a Milano... siamo una famiglia e amici per sempre".

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SKY - Inter Triplete, Mourinho: Dio aveva deciso che la Coppa era nostra

di Napoli Magazine

22/05/2024 - 15:05

"A Madrid c'era la sensazione di non poter perdere. A Kiev all'85' eravamo fuori dalla Champions, a Barcellona con il rosso a Thiago Motta tutti pensavano fossimo fuori. Ma alla finale si sentiva che la Coppa sarebbe stata nostra. Ho cercato di passare il messaggio giusto ai giocatori, ma Dio aveva deciso che quella Coppa era nostra": lo racconta Josè Mourinho, in un'intervista a Sky Sport, nel giorno del decimo anniversario della vittoria del Triplete. "L'Inter di Moratti era un'Inter che aveva la qualità di far sentire la gente a casa. I risultati sono la storia. Qualche volta un presidente, un allenatore, una organizzazione può fare un lavoro fantastico, ma senza risultato non è storia. Il rapporto che ho con i giocatori - racconta lo Special One - con Moratti e con tutti quelli che hanno lavorato è un rapporto giornaliero. Mi fa sentire speciale il fatto di essere uno dei capi di questa squadra. Siamo una famiglia ancora, mentre uno è a Londra, uno in Brasile, uno a Milano... siamo una famiglia e amici per sempre".