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L'ANALISI - Sconcerti: "Da queste qualificazioni escono due Nazionali quasi identiche e interscambiabili, un misterioso socialismo tecnico fa di Mancini un c.t. diverso"
19.11.2019 12:50 di Redazione

Il giornalista Mario Sconcerti scrive nel suo editoriale per il Corriere della Sera: "Zaniolo è un giocatore nuovo, di questo tempo. I suoi valori atletici sono fra i più alti d’Europa, non brilla perché è grande e grosso, di quel genere ne esistono tanti. Brilla perché fa tutto quello che fanno i piccoli. È onnicomprensivo, adattabile. Non è il migliore di tutti, ma è unico, il primo. La partita con l’Armenia conterà nel tempo perché è stata quella che lo ha confermato. Ha fatto un tempo da esterno e uno da interno, è rimasto il migliore. Difficile adesso discuterlo. Come Tonali, Barella, Chiesa. E stiamo giocando senza Verratti, Sensi, Pellegrini. Da queste qualificazioni escono due Nazionali quasi identiche e interscambiabili, con lo stesso gioco, perfino gli stessi risultati. Non ricordo un lavoro con questi esiti. Non parlo del rilancio italiano che è comunque periodico come tutto nelle buone abitudini del calcio. Parlo di questa capacità di essere belli e utili, tutti nella stessa misura. Un misterioso socialismo tecnico che fa di Mancini un c.t. diverso. Da Bearzot a Sacchi, a Lippi, sono stati tutti contestati, alcuni anche dopo che avevano vinto. Qui è comparso improvvisamente l’ordine delle cose, come fosse nata una vita nuova".

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L'ANALISI - Sconcerti: "Da queste qualificazioni escono due Nazionali quasi identiche e interscambiabili, un misterioso socialismo tecnico fa di Mancini un c.t. diverso"

di Napoli Magazine

19/11/2024 - 12:50

Il giornalista Mario Sconcerti scrive nel suo editoriale per il Corriere della Sera: "Zaniolo è un giocatore nuovo, di questo tempo. I suoi valori atletici sono fra i più alti d’Europa, non brilla perché è grande e grosso, di quel genere ne esistono tanti. Brilla perché fa tutto quello che fanno i piccoli. È onnicomprensivo, adattabile. Non è il migliore di tutti, ma è unico, il primo. La partita con l’Armenia conterà nel tempo perché è stata quella che lo ha confermato. Ha fatto un tempo da esterno e uno da interno, è rimasto il migliore. Difficile adesso discuterlo. Come Tonali, Barella, Chiesa. E stiamo giocando senza Verratti, Sensi, Pellegrini. Da queste qualificazioni escono due Nazionali quasi identiche e interscambiabili, con lo stesso gioco, perfino gli stessi risultati. Non ricordo un lavoro con questi esiti. Non parlo del rilancio italiano che è comunque periodico come tutto nelle buone abitudini del calcio. Parlo di questa capacità di essere belli e utili, tutti nella stessa misura. Un misterioso socialismo tecnico che fa di Mancini un c.t. diverso. Da Bearzot a Sacchi, a Lippi, sono stati tutti contestati, alcuni anche dopo che avevano vinto. Qui è comparso improvvisamente l’ordine delle cose, come fosse nata una vita nuova".