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CHAMPIONS - Carratelli: "Napoli, bisogna andare in campo per vincere, soprattutto per riconquistare i tifosi"
10.12.2019 11:11 di Redazione Fonte: Mimmo Carratelli per il Roma

È la Champions, ultimo atto dei gironi. Scoccherà la scintilla auspicata da Ancelotti per restituirci un Napoli da un giorno all’improvviso? Stasera basta un pareggio contro il Genk per la qualificazione agli ottavi. Ma il Napoli non è squadra capace di gestire risultati e partite. Bisogna andare in campo per vincere, soprattutto per riconquistare i tifosi con una prestazione degna di una formazione proiettata fra le prime sedici squadre d’Europa (purtroppo settima in campionato). Si fa un gran discutere sulla permanenza di Ancelotti sino a fine stagione. Il tecnico ha precise responsabilità nella crisi non solo tecnica e tattica della squadra, ma un avvicendamento in panchina potrebbe risultare un salto nel buio e non dà nessuna certezza che la crisi passi, causata com’è da profonde fratture fra le varie componenti del club azzurro. Un traghettatore non risolverebbe nulla. Un allenatore anche per il futuro meriterebbe considerazioni molto approfondite e i nomi che si fanno e che De Laurentiis starebbe contattando, se sono esatti, non appaiono “modelli” ideali per uno spogliatoio da ricostruire e che, l’anno prossimo, perderà molti dei suoi protagonisti. C’è una ulteriore voce che inquieta. Insigne sarebbe in attrito con alcuni compagni (Mertens?) dopo che, da ribelle, avrebbe fatto un passo indietro invitando la squadra ad impegnarsi per risollevarsi in campionato. Sarebbe il disastro definitivo se ci fossero spaccature nella squadra. Intanto, in campo, si intravedono atteggiamenti che confermano lo stato di confusione di tutti. La Champions sarà capace di richiamare ogni azzurro all’impegno, all’attenzione, al sacrificio che la competizione richiede? Passare agli ottavi, restando sulla luccicante passerella internazionale, dovrebbe essere interesse di tutti, anche di quelli in partenza perché da una prestazione brillante trarrebbero vantaggi sui prossimi contratti. Sinora Ancelotti ha centrato la preparazione delle partite di Champions, un torneo che sente particolarmente, perché ha dato alla squadra direttive chiare e precise che sono mancate in campionato. Il Genk è l’avversario meno pericoloso e anche meno conosciuto del girone. Complici pali e traverse, il Napoli fece solo 0-0 in Belgio. Per quanto facili possano apparire certe partite, bisogna attrezzarsi per vincerle. Il Napoli, stasera, non deve aggiungere ambiguità di gioco e indeterminatezza agonistica alle incertezze e alle ansie per le vicende fuori dal campo. I tifosi vogliono vedere una squadra compatta e determinata, una squadra lanciata verso una vittoria di grande auspicio anche per il campionato. Il Genk non ha niente da perdere e niente da guadagnare, cenerentola del girone, un solo punto all’attivo, quello guadagnato contro il Napoli. Questo gli consentirà di giocare in scioltezza di fronte a una possibile ansia azzurra, ma non dovrebbe essere determinante. La squadra belga ha incassato 16 gol nelle cinque partite di Champions (solo il Napoli non le ha segnato). Nel campionato belga ha 25 punti dopo diciotto partite. Si fa valere in casa (5 vittorie, un pareggio, 3 sconfitte), meno in trasferta (2 vittorie, 3 pareggi, 4 sconfitte). Segna tanti gol (26) quanti ne subisce. Giocherebbe con un 4-2-3-1, il tanzaniano Mbwana Samatta punta centrale. Il Genk ha sfornato giocatori che oggi sono alla ribalta di club importanti, non solo Koulibaly al Napoli (nel Genk dal 2012 al 2014), ma De Bruyne al Manchester City (2008-2012), Milinkovic-Savic alla Lazio (2014-2015), Malinovski all’Atalanta (2016-2019). Un Napoli con la testa sgombra da brutti pensieri dovrebbe escludere qualsiasi sorpresa. Vincere bene e riconquistare i tifosi. Al San Paolo ci sarà probabilmente Edy Reja. Porta bene col suo mantra “Amma vincere”.

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CHAMPIONS - Carratelli: "Napoli, bisogna andare in campo per vincere, soprattutto per riconquistare i tifosi"

di Napoli Magazine

10/12/2024 - 11:11

È la Champions, ultimo atto dei gironi. Scoccherà la scintilla auspicata da Ancelotti per restituirci un Napoli da un giorno all’improvviso? Stasera basta un pareggio contro il Genk per la qualificazione agli ottavi. Ma il Napoli non è squadra capace di gestire risultati e partite. Bisogna andare in campo per vincere, soprattutto per riconquistare i tifosi con una prestazione degna di una formazione proiettata fra le prime sedici squadre d’Europa (purtroppo settima in campionato). Si fa un gran discutere sulla permanenza di Ancelotti sino a fine stagione. Il tecnico ha precise responsabilità nella crisi non solo tecnica e tattica della squadra, ma un avvicendamento in panchina potrebbe risultare un salto nel buio e non dà nessuna certezza che la crisi passi, causata com’è da profonde fratture fra le varie componenti del club azzurro. Un traghettatore non risolverebbe nulla. Un allenatore anche per il futuro meriterebbe considerazioni molto approfondite e i nomi che si fanno e che De Laurentiis starebbe contattando, se sono esatti, non appaiono “modelli” ideali per uno spogliatoio da ricostruire e che, l’anno prossimo, perderà molti dei suoi protagonisti. C’è una ulteriore voce che inquieta. Insigne sarebbe in attrito con alcuni compagni (Mertens?) dopo che, da ribelle, avrebbe fatto un passo indietro invitando la squadra ad impegnarsi per risollevarsi in campionato. Sarebbe il disastro definitivo se ci fossero spaccature nella squadra. Intanto, in campo, si intravedono atteggiamenti che confermano lo stato di confusione di tutti. La Champions sarà capace di richiamare ogni azzurro all’impegno, all’attenzione, al sacrificio che la competizione richiede? Passare agli ottavi, restando sulla luccicante passerella internazionale, dovrebbe essere interesse di tutti, anche di quelli in partenza perché da una prestazione brillante trarrebbero vantaggi sui prossimi contratti. Sinora Ancelotti ha centrato la preparazione delle partite di Champions, un torneo che sente particolarmente, perché ha dato alla squadra direttive chiare e precise che sono mancate in campionato. Il Genk è l’avversario meno pericoloso e anche meno conosciuto del girone. Complici pali e traverse, il Napoli fece solo 0-0 in Belgio. Per quanto facili possano apparire certe partite, bisogna attrezzarsi per vincerle. Il Napoli, stasera, non deve aggiungere ambiguità di gioco e indeterminatezza agonistica alle incertezze e alle ansie per le vicende fuori dal campo. I tifosi vogliono vedere una squadra compatta e determinata, una squadra lanciata verso una vittoria di grande auspicio anche per il campionato. Il Genk non ha niente da perdere e niente da guadagnare, cenerentola del girone, un solo punto all’attivo, quello guadagnato contro il Napoli. Questo gli consentirà di giocare in scioltezza di fronte a una possibile ansia azzurra, ma non dovrebbe essere determinante. La squadra belga ha incassato 16 gol nelle cinque partite di Champions (solo il Napoli non le ha segnato). Nel campionato belga ha 25 punti dopo diciotto partite. Si fa valere in casa (5 vittorie, un pareggio, 3 sconfitte), meno in trasferta (2 vittorie, 3 pareggi, 4 sconfitte). Segna tanti gol (26) quanti ne subisce. Giocherebbe con un 4-2-3-1, il tanzaniano Mbwana Samatta punta centrale. Il Genk ha sfornato giocatori che oggi sono alla ribalta di club importanti, non solo Koulibaly al Napoli (nel Genk dal 2012 al 2014), ma De Bruyne al Manchester City (2008-2012), Milinkovic-Savic alla Lazio (2014-2015), Malinovski all’Atalanta (2016-2019). Un Napoli con la testa sgombra da brutti pensieri dovrebbe escludere qualsiasi sorpresa. Vincere bene e riconquistare i tifosi. Al San Paolo ci sarà probabilmente Edy Reja. Porta bene col suo mantra “Amma vincere”.

Fonte: Mimmo Carratelli per il Roma