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Rugby: si ritira un altro azzurro, lascia Biagi
15.07.2020 04:00 di Redazione

L'estate 2020 sta facendo registrare un cambio generazionale nella nazionale italiana di rugby. con una serie di ritiri. Così dopo Zanni, Cittadini, Budd e Rizzo è la volta di uno degli 'eroi' di Firenze 2016, protagonista della storica vittoria sul Sudafrica: lascia infatti l'attività agonistica George Biagi, 34enne seconda linea delle Zebre, che passa dietro alla scrivania e diventa 'Rugby Operations Manager' della franchigia di stanza a Parma. L'azzurro ritiene che sia arrivato il momento di mettere a frutto la laurea in Economia all'Università 'Luigi Bocconi' di Milano dopo oltre cento presenze nelle Zebre, 23 con la maglia dell'Italia e prima ancora con quelle di Fettes College, a Edimburgo, Amatori Milano, Cavalieri, Aironi e Bristol. "Sono fiero della mia carriera, non ho rimpianti - spiega Biagi -, lascio al momento giusto e spero di poter contribuire allo sviluppo della franchigia a cui ho dedicato gli ultimi sette anni della mia carriera, e dalla quale ho avuto molto in cambio, come atleta e come uomo".

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Rugby: si ritira un altro azzurro, lascia Biagi

di Napoli Magazine

15/07/2024 - 04:00

L'estate 2020 sta facendo registrare un cambio generazionale nella nazionale italiana di rugby. con una serie di ritiri. Così dopo Zanni, Cittadini, Budd e Rizzo è la volta di uno degli 'eroi' di Firenze 2016, protagonista della storica vittoria sul Sudafrica: lascia infatti l'attività agonistica George Biagi, 34enne seconda linea delle Zebre, che passa dietro alla scrivania e diventa 'Rugby Operations Manager' della franchigia di stanza a Parma. L'azzurro ritiene che sia arrivato il momento di mettere a frutto la laurea in Economia all'Università 'Luigi Bocconi' di Milano dopo oltre cento presenze nelle Zebre, 23 con la maglia dell'Italia e prima ancora con quelle di Fettes College, a Edimburgo, Amatori Milano, Cavalieri, Aironi e Bristol. "Sono fiero della mia carriera, non ho rimpianti - spiega Biagi -, lascio al momento giusto e spero di poter contribuire allo sviluppo della franchigia a cui ho dedicato gli ultimi sette anni della mia carriera, e dalla quale ho avuto molto in cambio, come atleta e come uomo".